Investire nel settore telefonico europeo a settembre 2012

Il settore telefonico è tra quelli più difensivi in borsa. Non a caso da inizio anno l’indice Stoxx Telecom è cresciuto solo dell’1% circa, mentre l’indice generale Stoxx600 ha guadagnato quasi il 10%. I big del settore – ovvero Deutsche Telekom, France Telecom, Telefonica, Vodafone e Telecom Italia – hanno mostrato performance contrastate. Secondo gli analisti finanziari le migliori opportunità nel settore telefonico europeo sono da ricercare nelle aziende di minori dimensioni, come ad esempio la norvegese Telenor, l’olandese Kpn o Iliad, che è quotata a Parigi.

Telecom Italia guadagna invece il 5,5% da inizio anno, ma il recupero è avvenuto solo a partire da fine luglio scorso quando i prezzi erano scesi addirittura sui minimi storici in area 0,6 euro. Secondo molti analisti, Telecom Italia ha un buon potenziale di crescita delle quotazioni a due cifre. Secondo Deutsche Bank vale 1,2 euro, mentre per Citigroup il valore corretto in borsa è di 1 euro. Attualmente il titolo quota a Piazza Affari poco sopra 0,8 euro.

Telecom Italia ha un p/e atteso al 2013 pari a 5,8 e un rendimento atteso sul dividendo 2013 intorno al 5,7%. Da un punto di vista tecnico, il titolo sembra poter ambire a nuovi rialzi, probabilmente fino a 0,9 euro. In linea generale, la media del rendimento per le telecom europee si aggira intorno all’8,5%. Alle banche d’affari piace molto il colosso britannico Vodafone. Citigroup consiglia di acquistarne le azioni, stimando una performance annuale intorno al 20%. Secondo Deutsche Bank, Vodafone vale 215 pence, mentre attualmente la valutazione è intorno a 190.

Sebbene sia piuttosto caro a livello di p/e atteso al 2013, pari a 14,8 volte, il titolo Deutsche Telekom continua ad essere tra i preferiti di Deitsche Bank, che di recente ha alzato il target price a 10 euro da 9,3 euro. Nonostante un dividendo vicino al 13%, non gode di grande appeal France Telecom. Citigroup consiglia di vendere le azioni del colosso telefonico francese, mentre Credit Suisse e Deutsche Bank consigliano di tenere le azioni in portafoglio.

Lascia un commento