Strategia Generali Est Europa

Il consiglio di amministrazioni del gruppo assicurativo Generali ha dato il via libera all’intesa raggiunta dall’amministratore delegato Mario Greco, sostenuto dagli advisor Goldman Sachs e Bonelli, Erede, Pappalardo, con il finanziere ceco Petr Kellner, per dar seguito allo scioglimento della joint venture Generali Ppf Holding, cui fanno capo 18 società operanti nell’Est Europa. Una strategia di maggior controllo delle attività in tale macro area, che passerà attraverso il riacquisto da parte di Generali del 49 per cento in portafoglio al ceco Kellner.

I dettagli della strategia, pur resi noti solamente nella mattinata di ieri, erano già trapelati nelle giornate successive, quando fu diramata l’indiscrezione che un primo 24% di Gph avrebbe dovuto essere rilevato dal gruppo di Trieste entro la fine del mese di marzo. In tal modo le Generali saliranno al 75% della joint venture, mentre Kellner rimarrà azionista di minoranza, ma con molti meno diritti sulla governance rispetto a quelli attuali (vedi anche Investimento Generali in Italia).

“La quota rimanente del 25% dovrebbe invece essere acquistata dal Leone entro la fine del 2014” – rielaborava Milano Finanza in un suo focus due giorni fa, anticipando di fatto i contenuti dell’intesa – “Trovato un accordo anche sulla valutazione dell’asset. Secondo quanto si è appreso il 49% di Generali Ppf Holding è stato valutato 2,5 miliardi. Entro marzo dunque il Leone staccherà un assegno di 1,25 miliardi a Kellner, che provvederà così a rimborsare la prima tranche del debito con il consorzio bancario guidato da Calyon, che ieri in un summit svoltosi ad Amsterdam (sede di Ppf) ha dato contestualmente il via libera all’accordo. La seconda tranche da 1,25 miliardi verrà invece girata al momento dell’acquisto della quota rimanente alla fine del 2014” (vedi anche Investire in bond legati all’inflazione nel 2013 secondo Banca Generali).

Così facendo Generali potrà far fronte all’esborso monetario senza aumenti di capitale, bensì finanziandosi con mezzi propri (obbligazione subordinata emessa lo scorso novembre per 1,25 miliardi di euro).

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