Monte dei Paschi: via libera al riassetto organizzativo

Via libera per il Gruppo bancario Monte dei Paschi di Siena al riassetto organizzativo. Nella giornata di ieri, venerdì 17 dicembre 2010, il piano di riassetto è stato infatti approvato dal Consiglio di Amministrazione del Gruppo bancario, con l’obiettivo di garantire, tra l’altro, maggiori risorse in rete ed un più efficace presidio sul territorio. Con l’approvazione del piano da parte del CdA di MPS si chiude così un processo di riorganizzazione complessiva che il Gruppo bancario ha avviato due anni fa; nel dettaglio, nell’ambito del nuovo assetto nascono ben 99 nuove Direzioni Territoriali, così come le strutture della direzione generale saranno oggetto di una revisione con il fine di incrementare l’efficienza di funzionamento della struttura di capogruppo. Dal punto di vista prettamente finanziario, MPS stima un calo del battente strutturale di costo pari all’incirca a ben 180 milioni di euro a fronte di un aumento dei ricavi netti. Secondo quanto dichiarato da Antonio Vigni, direttore generale del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, quello messo in atto rappresenta l’ultimo passo importante dopo le operazioni di fusione di società e di banche all’interno del Gruppo, e dopo l’acquisizione di Banca Antonveneta.

E così, nell’arco dei prossimi sei mesi, aumenterà l’efficienza a fronte di un taglio del 20% delle strutture organizzative; inoltre, le filiere commerciali si accorceranno così come sarà adottato quello che è stato definito come il “Manuale dei tempi di risposta” alla clientela ed ai dipendenti nell’ambito delle revisione dei principali regolamenti interni in grado di assicurare semplicità e chiarezza.

Ricordiamo che MPS ha archiviato il terzo trimestre 2010 con una crescita dell’utile netto del 38% a 95,8 milioni di euro a fronte di un risultato operativo netto che nel periodo è balzato dell’86% a 272,9 milioni di euro. Buoni i dati anche riferiti ai primi nove mesi dell’anno con un risultato operativo aumentato del 31% a 761,9 milioni di euro a fronte di un calo dei costi del 3,6%, mentre l’utile netto nel periodo gennaio-settembre 2010 è sceso dell’11% a 356,9 milioni di euro.

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