Valute: i rendimenti del rublo ai massimi da inizio marzo

Il “super rublo” è il nuovo protagonista dei mercati valutari e dei relativi investimenti; sono soprattutto le compagnie russe a dover fronteggiare questo rialzo, visto che la moneta ha raggiunto il suo massimo livello da nove mesi a questa parte, una performance che è risultata evidente nel confronto con il dollaro. Si tratta, in pratica, della conseguenza più importante del nuovo drenaggio finanziario posto in essere da Bank of Russia. Attualmente, quindi, il gap tra i rendimenti sul debito espresso in rubli e che deve essere saldato entro il 2012 da OAO Gazprom e le obbligazioni denominate in dollari è calato di ben 285 punti base nel corso della giornata di ieri (-2,85%), il più ampio divario dallo scorso 1° marzo.


In particolare, l’istituto di credito centrale del paese ha provveduto a cedere almeno 3,8 miliardi di dollari in valuta estera questo mese, un dato che è stato annunciato da Alexei Ulyukayev, primo vicepresidente della banca stessa. I rendimenti dei bond a due anni di Gazprom, intanto, hanno conseguito un incremento del 6,46% nel corso di questa settimana: il prezzo medio dei titoli denominati in rubli e scambiati presso il Micex (Moscow International Currency Exchange) è sceso di 0,4 punti percentuali a novembre, il declino mensile più evidente in tal senso.

Un altro importante riferimento, poi, è quello delle obbligazioni espresse in rubli della Russian Agricultural Bank; la scadenza del 2018, infatti, ha reso l’8,52% in questi ultimi giorni, addirittura 251 punti base in più rispetto alle principali compagnie statali. Le società dovrebbero dunque trarre un importante vantaggio dai minori costi espressi in dollari, con Gazprom che sta tentando di vendere un miliardo di dollari di bond quinquennali, e Veb (Vnesheconombank), la banca di proprietà statale, che ha provveduto alla cessione dello stesso ammontare: inoltre, i bond decennali di Lukoil sono stati emessi nella quantità di 800 milioni di dollari.

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