Brasile: l’inflazione spinge verso il basso le obbligazioni sul real

Investire su una specifica valuta è diventato un compito davvero arduo per qualsiasi tipo di risparmiatore interessato al comparto: gran parte delle piazze finanziarie sono dominate dalla volatilità e le performance di simili portafogli ne risentono fortemente, ma qualche rischio in più, nonostante le onde vorticose, può essere tentato con le monete dei paesi emergenti. In particolare, il real brasiliano può rappresentare attualmente un investimento importante in questo senso. Si tratta, anzitutto, della divisa ufficiale di uno dei paesi Bric, nel momento storico attuale uno dei migliori sinonimi di affidabilità finanziaria, ma occorre tenere conto che le obbligazioni denominate proprio in real sono riuscite in questi giorni a far registrare il maggior calo mensile da maggio, un declino agevolato sicuramente dall’inflazione, la quale ha costretto la banca centrale della nazione sudamericana ad aumentare i tassi di interesse.


Il declino è stato pari a 1,5 punti percentuali, addirittura maggiore a quello previsto dagli analisti. La focalizzazione del portafoglio sulla valuta brasiliana deve quindi tenere conto dell’andamento dei prezzi al consumo; il confronto rende evidente questa situazione persino nel caso delle obbligazioni denominate in pesos messicani, capaci di guadagnare 43 punti base (i titoli carioca hanno conseguito ben 93 punti). I prezzi in questione vengono misurati dall’indice di mercato Ipca (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato), riferimento che è cresciuto dello 0,75% nel corso del mese di ottobre, un rialzo provocato in larga misura dai costi relativi al settore alimentare.

Il tasso di inflazione, poi, dovrebbe veleggiare verso il 5,48% entro la fine dell’anno, il livello più alto da quattro mesi a questa parte. Per il momento, occorre tenere d’occhio la soglia dei sei punti percentuali, considerata pericolosa nel caso si volesse assumere il rischio valutario; la cautela deve rimanere l’atteggiamento più adeguato in tal senso, ricordando sempre che il nuovo esecutivo Rousseff sta ancora muovendo i primi passi.

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