Rbs si merita un bel trenta: quotati mini futures su indici azionari

I contratti futures lanciati ieri sul Sedex di Borsa Italiana da Royal Bank of Scotland saranno anche “mini” per quel che riguarda la loro denominazione, ma il quantitativo è davvero importante: in effetti, l’istituto di credito di Edimburgo ha provveduto a negoziare ben trenta Mini Futures Certificates che andranno a prendere come riferimento principale alcuni dei principali indici internazionali. I sottostanti sono davvero svariati e si va dal tedesco Dax di Francoforte al Dow Jones Industrial Average, passando per il Nasdaq 100, il Ftse Mib, lo Swiss Market Index e l’S&P 500. In tutti i casi, comunque, i prodotti in questione beneficiano di una scadenza a dieci anni, visto che il giorno che è stato fissato dalla banca è il 13 novembre del 2020.


Quali sono le caratteristiche peculiari dei certificati di Rbs? Anzitutto, bisogna ricordare che quando si parla di mini futures come in questo caso, ci si riferisce a quegli strumenti che adeguano quotidianamente gli strike, consentendo la replica del sottostante tramite l’effetto leva; l’acquisto di un simile certificato rappresenta anche l’acquisto di future classico attraverso il versamento di un importo che corrisponde al prezzo del Mini Future Long Certificate. Il guadagno è lineare e lo strumento riesce ad adeguarsi in modo perfetto anche ai ribassi degli indici.

Come si è visto, vi sono anche sottostanti che non contemplano l’euro come valuta, vale a dire il Dj Industrial Average e il Nasdaq 100 (dollaro) e lo Smi (franco svizzero); in tale ipotesi, comunque, non bisogna preoccuparsi, visto che è sufficiente convertire il prezzo finale con il relativo valore di cambio. Rbs ha anche valutato i possibili rischi e gli investitori possono rimanere sicuri del fatto che i prodotti si estingueranno nel momento in cui il sottostante scenderà al di sotto di un certo livello, con il calcolo del livello barriera a ogni reset che verrà a verificarsi.

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