Unicredit, accordo su uscite personale

E’ stato trovato un accordo tra la dirigenza di Unicredit ed i suoi bancari sui tagli al personale in previsione della ricapitalizzazione di 13 miliardi di euro prevista a breve: 2000 assunzioni verranno “scambiate” con le 3900 uscite volontarie previste dal piano.

La notizia dell’intesa trovata tra le parti è stata data direttamente dalla Fabi, il sindacato autonomo dei bancari. La ricapitalizzazione di Unicredit è un’operazione basilare all’interno del piano industriale dell’istituto che intende aumentare la sua redditività passando, tra l’altro, attraverso la chiusura di circa 800 filiali su tutto il territorio. La paura dei sindacati era quella di non riuscire a garantire una giusta uscita a coloro che sarebbero finiti sotto la scure dei tagli. Come spiegano Mauro Morelli, Segretario nazionale Fabi e Stefano Cefaloni:

[Quello raggiunto] è un accordo che guarda al futuro e valorizza i lavoratori in un ottica di netta discontinuità col passato . Oggi possiamo dire che azienda e dipendenti scommettono insieme sul rilancio del gruppo. E’ stata infatti respinta l’impostazione iniziale dell azienda che puntava unicamente a una drastica riduzione dell occupazione. Abbiamo ottenuto la garanzia che verranno mantenuti i livelli occupazionali stabiliti nel piano almeno per i prossimi tre anni, oltre 2000 nuove assunzioni, un impegno esigibile sulle pressioni commerciali a tutela dei dipendenti. Dopo sei anni, sono inoltre stati sbloccati i percorsi di carriera con un nuovo accordo sugli inquadramenti.

Le uscite avverranno gradualmente fino al 2024, sia volontarie che incentivate, riuscendo in questo modo a trovare un equilibrio tra le esigenze di tutte le parti interessate, dando modo ad Unicredit contestualmente di seguire il suo piano aziendale senza scossoni.

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