Unicredit cresce e prepara nuove mosse

Unicredit ha avuto un 2017 di tutto rispetto: l’aumento di capitale di 13 miliardi è stato in grado di dare notevole linfa alla banca e la spinta giusta per migliorare e chiudere il bilancio in positivo, portando i soci a votare positivamente specifici cambiamenti.

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Tra tutti un dividendo più alto per gli azionisti. E’ questo  il quadro che l’amministratore delegato Jean Pierre Mustier ha delineato a Londra spiegando ad investitori ed analisti che nel 2019 il dividendo passerà da una distribuzione del 20% al 30% degli utili facendo crescere anche il dividend payout che verrà portato fino al 50% Tutto questo avverrà “non appena avremo la conferma degli effetti degli impatti regolamentari” ha sottolineato, calcolati in modo tale da tenere il Cet1 ratio al di sopra del 12,5%.  Non mancherà anche un’azione nei confronti dei NPL, che verranno ridotti, nel 2019 di altri 4 miliardi:

Il nostro portafoglio di crediti deteriorati della divisione “non core” sarà azzerato entro il 2025 senza ulteriori costi aggiuntivi per la banca [ ed avverrà] un passaggio cruciale del piano della propria riduzione della propria posizione nel portafoglio Fino, al di sotto del 20%.

Partendo da un 49,9% iniziale, va ammesso che il passo in avanti è di quelli importanti. Tanto quanto le parole spese per le partecipazioni di Unicredit, tra le quali la più importante è senza dubbio quella con Mediobanca:

Per noi è una partecipazione finanziaria, quando il prezzo supererà quello di carico vedremo il da farsi, ma saremo probabili venditori. Il nostro è un piano di crescita organica. Al limite valuteremo opportunità per comprare portafogli di crediti in bonis.

Prima consolidamento  e poi eventualmente espansione.

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