Bhp Billiton torna a emettere eurobond dopo tre anni

Bhp Billiton, la più grande compagnia mineraria al mondo, ha fissato a due miliardi di euro la sua prima vendita di eurobond da tre anni a questa parte: la focalizzazione su questi specifici strumenti finanziari è dovuta al fatto che la crisi del debito dell’eurozona limita di fatto le vendite di obbligazioni societarie. La cessione a cui si sta facendo riferimento comprende due tranche distinte, vale a dire 1,25 miliardi di euro per quel che concerne i titoli in scadenza a novembre del 2018 (la durata complessiva è quindi di sei anni), e i 750 milioni di euro relativi alla scadenza del 2024, con uno spread pari a cento punti base rispetto al benchmark.

General Electric emette due tranche di bond

General Electric Company, la celebre multinazionale americana attiva nel campo della tecnologia e dei servizi, ha provveduto ad emettere 3,1 miliardi di dollari di nuovo debito nel corso della giornata di ieri: si tratta della maggior offerta finanziaria per quel che riguarda il colosso di Fairfield nel secondo trimestre del 2012, a dimostrazione che gli acquirenti si trovano a maggiora agio con i titoli obbligazionari societari. Entrando maggiormente nel dettaglio, una parte della quotazione, 1,1 miliardi di dollari, ha contemplato titoli a tasso variabile, mettendo a disposizione degli investitori un rendimento che è 0,70 punti percentuali al di sopra del Libor (London Interbank Offered Rate) a tre mesi.

I nuovi Cat Bond a tre anni di Allianz

Allianz ha deciso di affidarsi in questo preciso momento storico ai Catastrophe Bond: il gruppo assicurativo tedesco è specializzato ovviamente nel settore relativo a questi strumenti, quindi gli investitori possono trovare una certa competenza ed esperienza nell’offerta in questione. Entrando maggiormente nel dettaglio, si tratta di bond con la scadenza prevista nel 2015 (la durata è dunque triennale), con l’emissione vera e propria che sarà curata da un apposito veicolo, vale a dire Blue Danube, la cui sede si trova nelle Bermuda. In aggiunta, non bisogna dimenticare che il collocamento di tali titoli ha beneficiato di due parti distinte, entrambe di ammontare pari a 120 milioni di dollari per la precisione.

Walt Disney Company emette bond a cinque e dieci anni

La Walt Disney Company ha emesso due tranche di titoli obbligazionari per un importo complessivo di 1,4 miliardi di dollari: entrando maggiormente nel dettaglio, si tratta di un miliardo di dollari per quel che concerne la porzione di bond in scadenza tra cinque anni, con tanto di ritorno economico che sarà superiore di quarantasette punti base rispetto ai medesimi titoli messi a disposizione dal Tesoro americano, mentre i restanti quattrocento milioni sono stati destinati a una scadenza superiore, vale a dire dieci anni. Tra l’altro, bisogna anche aggiungere che la quotazione a cui si sta facendo riferimento è stata sensibilmente migliorata da una guida preventiva.

Cit Group sceglie i tre e i sette anni per le proprie obbligazioni

Cit Group, una delle principali holding bancarie americane, ha provveduto a emettere 3,25 miliardi di dollari del proprio debito, in quella che di fatto è stata la sua seconda maggior vendita obbligazionaria dalla bancarotta di fine 2009: in pratica, la compagnia di New York è stata costretta a comportarsi in questo modo, dato che il trimestre in corso è stato caratterizzato da forti costi in tal senso. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che Cit ha emesso 1,5 miliardi di dollari in bond a tre anni e con un rendimento iniziale di 4,75 punti percentuali, mentre i restanti 1,75 miliardi sono stati destinati a debito a sette anni e con un ritorno economico ovviamente superiore, vale a dire 5,5 punti percentuali.

Bank of America, due nuove scadenze per i bond

Bank of America Corporation, tra le più celebri banche degli Stati Uniti, è riuscita a completare una transazione piuttosto importante per quel che concerne i titoli obbligazionari: l’offerta in questione, il cui importo complessivo è stato fissato in 2,25 miliardi di dollari, prevede due tranche specifiche, vale a dire quella a lunghissimo termine (trenta anni per la precisione) e la riapertura della scadenza decennale (2022, una tranche aperta già in precedenza). Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che l’istituto di credito ha messo in vendita 750 milioni di dollari di bond con un rendimento iniziale del 5,7%, vale a dire 325 punti base al di sopra della medesima sottoscrizione del Tesoro a stelle e strisce; la data di maturazione è stata fissata al 24 gennaio del 2022, mentre la riapertura della seconda tranche ha consentito di arrivare fino all’ammontare definitivo che è stato menzionato sopra.

Asta di bond a dieci e venti anni per lo Sri Lanka

Il governo dello Sri Lanka ha provveduto a emettere titoli obbligazionari a dieci anni che beneficeranno di un rendimento del 10,25%, oltre a bond ventennali con un ritorno economico di undici punti percentuali: l’asta in questione risale a qualche giorno fa, come annunciato ufficialmente dall’ufficio che si occupa proprio del debito statale. Nel dettaglio, le due offerte prevedono un importo pari a un miliardo di rupie per quel che concerne gli strumenti in scadenza nel 2022 (circa 6,6 milioni di euro), mentre l’ammontare complessivo dell’emissione che giungerà a maturazione nel 2032 è stato fissato a 1,02 miliardi di rupie cingalesi.

Caterpillar Financial Services aumenta l’offerta di bond

Caterpillar Financial Services Corporation rappresenta il braccio dei prestiti finanziari che fa capo all’omonima compagnia americana, celebre per i suoi macchinari industriali, molto sfruttati in ambito edilizio: ebbene, proprio questa società ha deciso di completare la propria vendita di titoli obbligazionari, una emissione che prevede un importo complessivo di seicento milioni di dollari e due scadenze specifiche, vale a dire due e tre anni. La cessione ha riguardato il mercato statunitense, come emerso da alcune indiscrezioni piuttosto accreditate. Le tranche saranno pertanto due: anzitutto, quattrocento milioni di dollari saranno l’ammontare relativo ai bond a tre anni, i quali beneficeranno di un ritorno economico pari a 1,125 punti percentuali, con uno spread di ottantacinque punti base rispetto ai medesimi strumenti messi a disposizione dal Tesoro a stelle e strisce.

Taqa si affida alle obbligazioni per ripianare il debito

La Abu Dhabi National Energy Company, ente degli Emirati Arabi meglio noto col nome Taqa, è salito pochi giorni fa alla ribalta delle cronache finanziarie grazie a una emissione di bond piuttosto consistente: nello specifico, l’importo complessivo è stato pari a 1,5 miliardi di dollari, mentre le due scadenze che sono state fissate sono quelle a cinque e dieci anni. Inoltre, l’obiettivo che si intende perseguire con questo lancio obbligazionario è quello di rifinanziare in maniera adeguata il debito della compagnia asiatica.

Posco si affida ai Samurai Bond dopo ben cinque anni

Posco, compagnia coreana che vanta il terzo posto mondiale per quel che concerne la produzione di acciaio, ha provveduto a vendere 41,4 miliardi di yen (circa 560 milioni di euro) di Samurai Bond: si tratta, come è noto, di quei titoli obbligazionari giapponesi che vengono emessi da società estere, in questo caso una pianificazione davvero imponente e dalle caratteristiche piuttosto interessanti. Volendo essere ancora più precisi, il colosso di Pohang ha offerto trenta miliardi di yen di obbligazioni a tre anni, i quali vantano un rendimento pari a 1,67 punti percentuali (125 punti base oltre il tasso swap denominato in valuta nipponica); per il resto, bisogna sottolineare che i restanti 11,4 miliardi beneficeranno di un arco temporale maggiore, pari a cinque anni (ritorno economico pari al 2,03%).

Bond Eni, accontentata anche la clientela retail

Eni viene incontro anche agli investitori retail proponendo titoli obbligazionari destinati anche ad essi: l’operazione è stata resa possibile grazie a un importante incremento dell’importo da collocare, il quale passerà quindi dall’attuale miliardo fino a 1,35 miliardi di euro, come annunciato in via ufficiale dalla stessa spa. C’è comunque da precisare che la settimana in corso rimarrà ancora piuttosto nebulosa e oscura per quel che concerne i dettagli della domanda, visto che l’ente stesso ha intenzione di attendere fino a venerdì per svelare queste stime specifiche, anche perché si dovrà riconoscere un rendimento lordo a questi prodotti finanziari. Qualche indiscrezione, però, esiste già e parla di una domanda relativa al tasso fisso per un ammontare di 1,1 miliardi e il resto da destinare al tasso variabile.

Lorillard ritorna al mercato dei bond dopo oltre un anno

Il nome della Lorillard Inc. è strettamente collegato all’industria del tabacco: si tratta, infatti, della compagnia americana di Greensboro che è attiva nella produzione di sigarette, soprattutto quelle al mentolo, ma i suoi ultimi provvedimenti sono stati maggiormente di carattere finanziario. La società statunitense ha provveduto a vendere circa 750 milioni di dollari del proprio debito tramite dei titoli obbligazionari di tipo corporate, un evento che va quantomeno precisato nel dettaglio, visto che si tratta della prima offerta da più di un anno a questa parte. Volendo essere più precisi, Lorillard ha scelto di suddividere questa emissione in due distinte tranche, una di importo pari a cinquecento milioni di dollari e con bond in scadenza tra cinque anni (il rendimento in questione è superiore di 225 punti base a quello del Tesoro), e un’altra di ammontare minore, i restanti 250 milioni di dollari, con un arco temporale molto più ampio, ovvero trenta anni. In questo secondo caso, inoltre, il pagamento prevede uno spread di trecento punti base.

Novelis, via alla seconda parte dell’offerta di bond a 7 e 10 anni

Novelis Inc. è uno dei nomi di punta per quel che riguarda la produzione e la commercializzazione dell’alluminio: ma la compagnia canadese, la quale beneficia da almeno tre anni dell’acquisizione posta in essere dall’indiana Hindalco, sta facendo parlare di sé nei mercati obbligazionari per gli alti rendimenti conseguiti negli ultimi tempi, anche perché venerdì dovrebbe essere la giornata decisiva per la seconda parte dell’offerta di bond. Si fanno già dei nomi per la gestione di tale operazione, visto che si parla con una certa insistenza di Citigroup, Bank of America, Royal Bank of Scotland e Ubs. Che cosa avverrà di preciso? I titoli senior verranno offerti per l’appunto in due blocchi distinti, i quali consistono in una tranche con scadenza a sette anni (la quale non potrà essere riscattata prima di tre anni) e di una a dieci anni, non riscattabile per i primi cinque.

Seat lancia nuovo bond settennale a tasso fisso e variabile

SEAT_Pagine_GialleDopo l’annuncio dell’emissione obbligazionaria, ecco che Seat Pagine Gialle ha provveduto a lanciare il nuovo bond: si tratta di un interessante prodotto finanziario, il quale verrà reso disponibile in due tranche, una a tasso fisso (con un’opzione di ritiro anticipato dopo tre anni di vita) e un’altra a tasso variabile (il cosiddetto “callable” dopo due anni). La società emittente ha reso ufficiale, per l’appunto, un’emissione da 650 milioni di euro con scadenza nel 2017; c’è anche da dire, in questo caso, che il collocamento del bond in questione verrà curato da un pool di banche, il quale verrà composto da Citibank, Deutsche Bank, JP Morgan e Royal Bank of Scotland. L’obbligazione verrà sostanzialmente offerta agli investitori istituzionali e avrà come fine principale il rifinanziamento di una parte del prestito bancario esistente, oltre all’estensione della scadenza media del debito della stessa Seat Pagine Gialle. Solamente due giorni fa era stato anticipato il lancio di un bond tra 0,5 e 1 miliardo di euro.