I bond municipali del Maryland per affrontare il Sequester

Quasi settecento milioni di dollari: è questo l’importo scelto dallo stato americano del Maryland per la sua vendita di bond municipali, operazione finanziaria che ha appunto coinvolto 693 milioni (vedi anche La California sta preparando la sua emissione di bond). La cessione di debito da parte del governo di Annapolis è la conseguenza diretta dell’avvio dei tagli automatici della spesa federale in tutti gli Stati Uniti, quello che è stato ribattezzato come “sequester”, una vera e propria minaccia per la prima economia internazionale e il suo settore della difesa.

New Orleans emette bond per ristrutturare le strade

La città di New Orleans ha deciso di vendere nuovi titoli obbligazionari per un importo complessivo di quaranta milioni di dollari, circa il 50% in più dell’offerta per le riparazioni stradali e il resto degli interventi, tra cui l’istituzione di biblioteche e la costruzione di altri edifici pubblici. La municipalità americana in questione dovrebbe ottenere il denaro in questione il prossimo 1° marzo. Il Board of Liquidation ha accettato proprio questa settimana la scommessa relativa a un interesse pari al 4,678% dalla Raymond James & Associates.

Nuova emissione di debito per lo Zambia

L’Agenzia per lo sviluppo stradale dello Zambia sta pianificando nel dettaglio la vendita di titoli obbligazionari per un importo complessivo pari a 1,5 miliardi di dollari: l’ente della nazione africana valuterà con la massima calma questa operazione, tanto è vero che l’annuncio ufficiale parla di un completamento entro la fine dell’anno. La compagnia è di proprietà statale, dunque si può parlare di una sorta di replica dell’emissione di bond dello scorso anno, la prima effettuata in moneta verde. Il piano in questione è stato presentato al ministro delle Finanze, Alexander Chikwanda, con un feedback positivo che dovrebbe essere rilasciato entro la fine di questo mese.

Pimco sceglie la California per i suoi nuovi bond municipali

La Pacific Investment Management Company, azienda finanziaria californiana meglio nota con l’acronimo Pimco, sta pianificando l’apertura di due importanti bond municipali che andranno a riguardare proprio lo stato federale in cui ha sede: la California sarà dunque la protagonista assoluta di tali emissioni, visto che occorre far fronte al debito attuale. Il Pimco California Municipal Bond Fund provvederà ad acquisire il debito in questione, con una duration media che sarà compresa tra i sette e i dodici anni. Il Pimco National Intermediate Municipal Bond Fund, al contrario, sarà lanciato per investire nei titoli esentasse che riguardano i vari governi locali, con la stessa duration che sarà compresa fra tre e nove anni. Come è noto, la duration non è altro che la misura della sensibilità ai cambiamenti dei tassi di interesse.

Detroit emette dei bond municipali a scadenza trentennale

La municipalità di Detroit non ha avuto alcun problema nel vendere 484 milioni di dollari del proprio debito, relativo in particolare ai servizi idrici e alle fognature, nel mercato obbligazionario locale; in realtà, però, qualche preoccupazione vi dovrebbe essere, visto che la città americana vanta qualche difficoltà fiscale non certo indifferente. In effetti, il prezzo può essere sintomatico di questa situazione, con dei rendimenti compresi tra 0,6 e 1,8 punti percentuali al di sopra del benchmark dotato di tripla A a livello di bond municipali. Nel dettaglio, una tranche di questa offerta, il cui importo è pari a 225 milioni di dollari, giungerà a maturazione nel 2041 (la scadenza è di tipo trentennale), mentre il ritorno economico è stato fissato al 5,35%.

Pennsylvania, bond municipale dopo il crack di Harrisburg

Lo stato federale della Pennsylvania ha venduto 815 milioni di dollari in bond municipali nel corso dell’ultima asta, vale a dire quella di giovedì scorso: si tratta, nello specifico, della prima emissione in tal senso da quando la capitale amministrativa Harrisburg, ha dichiarato bancarotta nel corso dell’ultima settimana. Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che i titoli in questione beneficeranno di scadenze variabili, comprese tra uno e vent’anni, in modo da venire incontro alle esigenze più svariate. Una tranche, in particolare, si riferisce a bond decennali con un rendimento economico pari al 2,63%, mentre altri 49,8 milioni sono collegati a un arco temporale di venti anni e con un ritorno superiore a quello appena menzionato, ovvero quattro punti percentuali.

L’aeroporto di San Francisco cede una larga fetta del proprio debito

Il San Francisco International Airport, nono scalo americano per numero di passeggeri, ha scelto la strada dei bond municipali per risollevare le sorti del proprio debito finanziario: in effetti, la cessione ammonta a ben 354,6 milioni di dollari, la somma che è stata ritenuta più opportuna per ripianare appunto il deficit e trarre il massimo vantaggio dai tassi di interesse attuali. I rendimenti dell’obbligazione, la quale beneficerà di una scadenza di dieci anni, sono già giunti al 2,2% nel corso della giornata di ieri, una percentuale che è leggermente superiore rispetto al minimo assoluto di quest’anno, il 2,17% di pochi giorni fa. C’è poi una tranche che prevede una maturazione a lungo termine, vale a dire trenta anni, con un ritorno economico pari al 3,87%.

Zandi (Moody’s): nulli i rischi di default per i bond municipali

Gli allarmi che sono stati lanciati in relazione ai possibili default del mercato dei bond municipali sono eccessivi: Mark Zandi, economista di Moody’s, è giunto a questa conclusione al termine di una sua analisi approfondita del comparto finanziario e anzi rimane convinto che i rischi in questione siano praticamente vicini allo zero. L’annuncio che potrebbe rassicurare moltissimi investitori, americani ma non solo, si riferisce all’ultimo meeting di Washington della National Governons Association. La stessa linea di pensiero di Zandi viene condivisa da Thomas Defoe, il quale fa parte della Municipal Market Advisors. Bisogna comunque precisare che la speculazione circa la possibilità di un crack imminente di questa tipologia di obbligazioni si è intensificata negli ultimi mesi, soprattutto dopo che l’analista Meredith Whitney aveva fatto intendere il forte pericolo che correvano centinaia di miliardi di bond municipali, una previsione che ha fatto diminuire in maniera consistente la fiducia da parte degli investitori.

Lipper: ancora prelievi massicci dai bond municipali

Gli investitori hanno provveduto a ritirare circa 1,2 miliardi di dollari dai bond municipali statunitensi nel corso di quest’ultima settimana: secondo Lipper, compagnia di Denver attiva nelle analisi finanziarie, si tratta della tredicesima settimana consecutiva in cui si verifica una situazione del genere, ormai non più sostenibile. Che cosa è successo di preciso? Le uscite totali ammontano ora a 24,8 miliardi di dollari, dopo i primi ritiri di denaro verificatisi a novembre. C’è comunque da dire che i prelievi relativi ai sette giorni che si sono conclusi lo scorso 2 febbraio hanno rappresentato il valore più basso in questo senso. Secondo BMO Capital Markets, le uscite finanziarie stanno cominciando a diminuire, ma la tendenza rimane ancora troppo alta.

Bond municipali: al via i rimborsi per il default di Vallejo

Vallejo è una delle principali città della California, ma soprattutto un nome che in questi giorni sta facendo venire in mente una vicenda finanziaria dalle fosche tinte: la municipalità in questione, infatti, deve far fronte a una grave bancarotta, per la quale è già stato approntato un piano di riorganizzazione, volto a ripagare i creditori e a porre fine ai controlli giuridici sulle proprie finanze. È stato deciso di venire incontro a questi soggetti soddisfacendo dal 5 al 20% delle loro richieste, così come consente di fare la US Bankruptcy Court di Sacramento. Tra l’altro, il novero dei creditori è composto anche da pensionati ed ex dipendenti, dunque per essi si prospetta il versamento di sei milioni di dollari nei prossimi due anni.

L’Illinois rischia il default: Wall Street può essere la soluzione

Se la situazione dei bond municipali statunitensi è come quella che sta attualmente vivendo lo stato federale dell’Illinois, allora c’è poco da essere allegri: lo stato americano, noto soprattutto per la città di Chicago, sta infatti tentando in tutti i modi di evitare il rischio di una bancarotta, evento che sarebbe a dir poco dannoso per l’economia interna. Per il momento, in questa regione così importante del Midwest non si vuole sentire parlare nella maniera più assoluta di default, quindi la proposta più gettonata e facilmente percorribile è quella del ricorso al New York Stock Exchange. Cosa può fare in tal senso Wall Street? La borsa a stelle e strisce dovrebbe ricevere i conti in sofferenza messi in vendita dallo stesso Illinois e in cambio potrebbe mettere a disposizione dello stato denaro contante.

Bond municipali: per lo Utah record settimanale di emissioni

Lo Stato americano dello Utah, celebre dal punto di vista geografico per le Montagne Rocciose e la capitale mormone Salt Lake City, può vantare attualmente ben due miliardi di dollari in obbligazioni e bond di tipo municipale: non solo, proprio nel corso di questa settimana esso sta guidando le offerte relative a tale segmento finanziario con 1,25 miliardi di dollari di emissioni, a causa del consistente rialzo delle vendite, giunte al loro livello record da sei mesi a questa parte. I nuovi titoli obbligazionari a cui ci stiamo riferendo non sono dunque un deterrente per gli acquirenti a investire nello Utah, così come è anche emerso da una recente analisi di Eversore Wealth Management; lo stato federale può contare, tra le altre cose, su una delle popolazioni più giovani di tutti gli Stati Uniti e su alcune riserve monetarie in grado di agevolare la crescita economica complessiva.

Il monopolio di Ross nei bond municipali non porterà nuovi profitti

Il monopolio che viene attualmente detenuto da Wilbur Ross sul bond municipale garantito dalla propria società di riferimento non dovrebbe portare a profitti maggiori di quanto è stato ottenuto finora: l’anziano miliardario statunitense si trova infatti a fronteggiare una situazione particolare, in cui Berkshire Hathaway Assurance e Warren Buffett hanno praticamente posto un freno all’emissione di nuovi titoli e strumenti. Ross ha investito ben un miliardo di dollari nel 2008 nel capitale sociale di Assured Guaranty Limited, divenendone di fatto il secondo maggior azionista: la leadership della compagnia potrebbe divenire realtà nel settore di riferimento a breve, ma la crescita dei business dello stesso Ross sembra essere per il momento scongiurata. I fallimenti municipali sono divenuti un problema concreto a partire dal 2007: quest’anno, poi, quarantasei investitori hanno dovuto far fronte al loro default di circa 1,7 miliardi di dollari, sempre relativi alle obbligazioni municipali.