Su quali valute estere investire nel 2012

Diversificare il proprio portfolio con valute diverse dall’euro può essere una scelta corretta, al di là della crisi attuale che imperversa nel vecchio continente. In una fase storica dove l’incertezza regna sovrana, alcuni money manager suggeriscono una diversificazione valutaria fino a oltre il 50% del totale investito, puntando su valute di economie mature (dollaro americano, yen, sterlina), valute rifugio (franco svizzero) e valute forti del Nord Europa (corone scandinave). Se, invece, si vuole optare per una linea più prudente non bisognerebbe andare oltre il 30% del totale investito.

In generale, l’eccessiva diversificazione valutaria può avere paradossalmente degli effetti collaterali pericolosi. Infatti, l’euro è in caduta libera da mesi, anzi in certi casi da qualche anno. La perdita di valore nei confronti di alcune valute è davvero notevole. Ora, se la crisi dei debiti sovrani dovesse man mano migliorare e lo spettro di una disintegrazione dell’unione monetaria allontanarsi definitivamente, il rischio di imbattersi in una perdita in conto valutario potrebbe essere un’ipotesi molto concreta.

Inoltre, bisogna anche tener conto che la Federal Reserve potrebbe nuovamente aprire i rubinetti della liquidità per stimolare l’economia, come successo ad esempio all’inizio del 2009 riuscendo a far invertire la rotta ai mercati finanziari. Ci sono valute forti che si muovono anche in base ai propri fondamentali, per cui non sempre è necessario ricorrere ad un’analisi approfondita di ciò che fa semplicemente l’euro. Ad esempio, il dollaro australiano sta diventando sempre più una valuta pregiata nei forzieri delle banche centrali più importanti del mondo.

Tuttavia, fino a qualche tempo fa, la valuta australiana si muoveva in base ai dati provenienti dalla Cina o in scia ai movimenti delle commodity. Oggi la correlazione è meno forte rispetto al passato e la valuta australiana viene valutata in base anche ad altri fattori macroeconomici. Tra le valute che potrebbero continuare ad apprezzarsi nei confronti dell’euro troviamo la sterlina. Secondo gli economisti di Intesa SanPaolo, il cambio euro/sterlina potrebbe scendere fino a 0,76.

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