Sri Lanka emette bond per sostenere la rupia

La Repubblica Democratica Socialista dello Sri Lanka ha annunciato di voler collocare eurobond per circa un miliardo di dollari, in modo tale da aumentare le sue riserve in valuta pregiata e offrire maggiori strumenti alla propria banca centrale nazionale per difendere la moneta del paese. Infatti, la moneta nazionale, ovvero la rupia (LKR), quota sui minimi storici a 133,6 contro dollaro americano. Così lo Sri Lanka guarda al mercato del debito internazionale per sostenere la propria divisa. La gestione dell’operazione sarà curata da quattro banche internazionali, che avranno la funzione di lead manager, bookrunner e sottoscrittori.

Si tratta di Barclays Capital, Bank of America Merrill Lynch, Citibank NA Hong Kong e Shanghai Banking Corporation. L’emissione obbligazionaria è la quinta di bond sovrani da quando il paese ha debuttato sui mercati internazionali. Sono passati ormai quasi 5 anni, visto che la prima emissione risale ad ottobre 2007 per un controvalore pari a 500 milioni di dollari con durata a 5 anni.

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Per quanto riguarda la tempistica e i dettagli tecnici dell’emissione, la banca centrale dello Sri Lanka potrà contare sull’expertise delle quattro banche summenzionate ma ha comunque messo in preventivo un maggiore rendimento rispetto al passato. Lo stesso governatore della banca centrale del paese asiatico, Ajith Nivard Cabraal, ha fatto intendere che il risk premium sarà senza dubbio più elevato, visto che i precedenti bond trattano oggi a un prezzo più basso rispetto a quando furono collocati.

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Gli analisti finanziari ritengono che la rupia dello Sri Lanka ha le potenzialità per stabilizzarsi sui mercati internazionali, dopo la debacle del 17% negli ultimi sei mesi, grazie alle risorse finanziarie raccolte attraverso l’emissione degli eurobond e alla continua riduzione del deficit commerciale. Dopo la fine della guerra civile nel 2009, lo Sri Lanka è tornato ad attrarre investitori esteri: lo scorso anno il paese ha emesso un eurobond decennale per un miliardo di dollari con rendimento del 6,5% e ha registrato una domanda oltre sette volte superiore all’offerta.

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