Spagna: le aste dei bond a dieci e quindici anni

La Spagna è stata letteralmente costretta a pagare dei costi di indebitamento che sono poi risultati punitivi in relazione all’asta per il proprio debito di breve termine: l’importo in questione ammonta a 2,6 miliardi di euro e il fatto che coinvolga la quarta economica dell’area dell’euro non è certo incoraggiante. In pratica, il debito è stato venduto a un tasso di interesse che non veniva registrato addirittura dal 1997. L’asta dei titoli obbligazionari a dieci e quindici anni viene vista come un delicato test per verificare il sentimento reale degli investitori nei confronti della nazione iberica, soprattutto alla luce degli ultimi destini che stanno riguardando la Grecia. La cessione a cui ci stiamo riferendo è stata pari a 1,8 miliardi di euro per quel che concerne la scadenza del 2021 e un rendimento medio del 5,9%. La maturazione del 2026, invece, prevede 814 milioni di euro di importo totale e un ritorno economico superiore ai sei punti percentuali (più precisamente il 6,19%).

I buoni acquisti del mercato primario stridono comunque con quelli del secondario, con percentuali che hanno rappresentato il livello minimo da due settimane a questa parte. Inoltre, bisogna anche considerare che il premio versato dalla Spagna sulla Germania, considerato il miglior debitore del continente europeo, è sceso al 2,9% dal precedente 4% di soli sette giorni fa. Gli analisti hanno anche notato che sebbene i costi degli interessi spagnoli si siano inaspriti di asta in asta, il rendimento relativo al benchmark non ha mai superato il livello del 6%, quello che è avvertito come il limite estremo oltre il quale c’è solamente la bancarotta.

Il rapporto tra domanda e offerta per quel che concerne la scadenza del 2021 è attualmente di 1,9 volte, una sottoscrizione superiore rispetto all’ultima cessione di debito: addirittura, se si considerano i bond a quindici anni il rapporto è doppio, nonostante vi siano stati di recente dei picchi di 2,6 volte.

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