Spread Bund-Btp: tutti i rischi del rendimento

Ci sono due termini precisi per definire l’attuale situazione dei nostri titoli di Stato: tensione e nervosismo. In effetti, l’ultima asta dei Buoni del Tesoro Poliennali (Btp) non è andata troppo male, ma la chiusura è stata caratterizzata da una domanda davvero troppo bassa. La tensione, in particolare, si riferisce al rendimento di questi strumenti: ad esempio, la scadenza a dieci anni beneficia di un ritorno economico superiore ai sei punti percentuali, un valore che non veniva registrato da almeno una settimana. Non se la passano meglio neanche le obbligazioni francesi e quelle spagnole, ma concentriamoci sul nostro paese. Il dato su cui focalizzare maggiormente l’attenzione è ovviamente lo spread tra gli stessi Btp e i Bund tedeschi, i migliori performer europei: il differenziale in questione ha superato i 380 punti base, per la precisione si è giunti fino a quota 383, in rialzo di ben sedici punti nel giro di sole ventiquattro ore.

Spagna: le aste dei bond a dieci e quindici anni

La Spagna è stata letteralmente costretta a pagare dei costi di indebitamento che sono poi risultati punitivi in relazione all’asta per il proprio debito di breve termine: l’importo in questione ammonta a 2,6 miliardi di euro e il fatto che coinvolga la quarta economica dell’area dell’euro non è certo incoraggiante. In pratica, il debito è stato venduto a un tasso di interesse che non veniva registrato addirittura dal 1997. L’asta dei titoli obbligazionari a dieci e quindici anni viene vista come un delicato test per verificare il sentimento reale degli investitori nei confronti della nazione iberica, soprattutto alla luce degli ultimi destini che stanno riguardando la Grecia. La cessione a cui ci stiamo riferendo è stata pari a 1,8 miliardi di euro per quel che concerne la scadenza del 2021 e un rendimento medio del 5,9%. La maturazione del 2026, invece, prevede 814 milioni di euro di importo totale e un ritorno economico superiore ai sei punti percentuali (più precisamente il 6,19%).

Norfolk Southern sceglie una scadenza di cento anni

Quando si parla di ferrovie americane non si può non pensare alla Norfolk Southern Corporation: questa compagnia ha cominciato le proprie attività nel 1990, subito dopo la fusione tra Norfolk and Western e la Southern Railway, ed oggi opera soprattutto tra la costa orientale e la regione del Mississippi. La grande corsa ai bond societari ha contagiato la grande società della Virginia, la quale ha deciso di puntare su una scadenza di lunghissimo periodo, ovvero cento anni. Tra l’altro, anche il Massachusetts Institute of Technology ha lanciato strumenti simili questo mese, dunque si è trattato di un esempio molto interessante da seguire. Nel dettaglio, Norfolk ha ceduto 400 milioni di dollari in relazione a obbligazioni che giungeranno a maturazione nel 2111, con un rendimento complessivo pari al 6%; il ritorno economico del Mit, invece, è leggermente inferiore, 5,6 punti percentuali.

Aifam avvia un nuovo fondo hedge: pensioni giapponesi nel mirino

Aifam Inc. (Alternative Investment and Financial Asset Management) è uno dei principali hedge fund newyorkesi, in grado di gestire beni per circa 600 milioni di dollari: questa stessa società ha dato il proprio beneplacito al nuovo fondo che andrà a focalizzarsi sulle strategie azionarie long-short, cercando soprattutto di raccogliere maggior denaro possibile dal sistema pensionistico del Giappone. Il capitale iniziale della giornata di ieri è stato pari a 17 milioni, ma dovrebbe aumentare fino a cinquanta entro la fine del prossimo mese di marzo. Questo incremento verrebbe favorito, in particolar modo, dalle allocazioni pensionistiche nipponiche, così come ha anche confermato Takuma Aoyama, a capo degli investimenti della stessa Aifam, la quale, tra l’altro, viene controllata al 25% da Tokyo Marine Holdings.