Rendimax vincolato: nuovi tassi aprile 2010

rendimaxA partire da domani, mercoledì 21 aprile 2010, sul prodotto Rendimax Vincolato di Banca Ifis scatterà una revisione dei tassi offerti; a darne notizia è la Banca per le imprese che, inoltre, a partire dallo scorso 14 aprile 2010, ha provveduto a variare, abbassandolo, anche il tasso offerto su Rendimax, ovverosia sul conto di deposito remunerato a giacenza libera, quindi senza vincoli. Banca Ifis ha spiegato tale decisione con il fatto che negli ultimi mesi c’è stato in tutto il Vecchio Continente un ulteriore livellamento verso il basso dei tassi di interesse; in ogni caso, con un rendimento lordo annuo del 2,09%, Rendimax al netto delle promozioni rimane il conto di deposito più remunerativo presente attualmente sul mercato italiano. Considerando inoltre il fatto che la capitalizzazione degli interessi è a cadenza trimestrale, il rendimento effettivo di Rendimax è pari al 2,10% annuo lordo che corrisponde, tolto il 27% di tasse sugli interessi previste per Legge, all’1,53% netto.

Per quanto riguarda invece Rendimax vincolato, questi sono i nuovi tassi lordi annui per i vincoli applicati a partire dalla giornata di domani, mercoledì 21 aprile 2010: 2,25% su Rendimax Vincolato a 30 giorni, 2,30% su Rendimax Vincolato a 60 giorni, 2,40% su Rendimax Vincolato a 90 giorni, 2,50% su Rendimax Vincolato a 180 giorni, 2,60% su Rendimax Vincolato a 270 giorni, 2,75% su Rendimax Vincolato a 365 giorni.

Nulla cambia per quel che riguarda le modalità di pagamento degli interessi: su Rendimax Vincolato, infatti, questi vengono pagati da Banca Ifis in anticipo ed accreditati direttamente sul conto Rendimax Base. Ricordiamo che Rendimax è attivabile direttamente online dal sito di Rendimax, e si appoggia al proprio conto corrente abituale; l’operatività avviene sempre online potendo agevolmente movimentare il capitale da Rendimax Base al proprio conto corrente bancario, e viceversa, in maniera rapida, facile e sicura. Rendimax è sottoscrivibile non solo dai privati e dalle famiglie, ma anche dalle imprese e dai liberi professionisti per far fruttare la liquidità.

Lascia un commento