Quali azioni di borsa evitare secondo Morgan Stanley

159340877MT002_MORGAN_STANLNel panorama borsistico europeo ci sono una serie di titoli che hanno corso troppo, presentando oggi valutazioni eccessivamente elevate rispetto al proprio fair value. Gli analisti finanziari di Morgan Stanley hanno compilato una lista di titoli giudicati sopravvalutati, in base alle attuali quotazioni espresse in borsa. La banca d’affari americana ha così elencato 10 titoli da vendere, sui quali è meglio prendere profitto o comunque stare alla larga. Nella lista di Morgan Stanley figurano anche due società italiane e poi azioni quotate a Londra, Parigi, Zurigo, Amsterdam e Helsinki.

A Piazza Affari viene giudicato troppo costoso il titolo Luxottica Group, che attualmente tratta a premio rispetto alla valutazione suggerita dalla banca d’affari USA. Il colosso dell’occhialeria di lusso, numerouno al mondo nel settore di appartenenza, ha garantito ai propri azionisti una performance total return superiore al 40% negli ultimi 12 mesi. Oggi il titolo vale 40,45 euro. Il 22 maggio scorso ha toccato il massimo storico a 42,65 euro.

Secondo Morgan Stanley è da vendere anche il titolo Finmeccanica, colosso italiano attivo nel settore aerospaziale e della difesa. Il gruppo, controllato dal Tesoro, è stato interessato da una serie di scandali per tangenti e mala gestione negli ultimi mesi. Oggi tratta a premio, anche se nelle ultime tre sedute di borsa ha perso quasi l’11%. Il rapporto prezzo/utile si aggira intorno a 10,2. MS suggerisce poi di vendere le azioni della software house Gemalto, che hanno raggiunto una valutazione superiore al 40% rispetto al target price indicato. La società olandese capitalizza oggi circa 7,5 miliardi di euro alla borsa di Amsterdam.

E’ da vendere anche la finlandese Kemira, società che realizza prodotti chimici per il trattamento delle acque. Le azioni sono quotate alla borsa di Helsinki. Giudizio negativo anche per l’olandese DSM, che negli ultimi 12 mesi ha generato un rendimento total return superiore al 50%. Trattano a premio anche le britanniche Sse, GlaxoSmithKline e Next, la francese Havas e la svizzera Straumann Holding (gruppo specializzato nel settore dell’ortodonzia).

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