Borsa Usa, maggiori controlli per le transazioni più rapide dei trader

Solitamente, quando si parla di investimenti finanziari, la parola “velocità” è sinonimo di “pericolo”: ma dal 6 maggio, giorno disastroso per la Borsa statunitense (Wall Street è riuscita addirittura a perdere mille punti in soli venti minuti), i regolatori hanno riflettuto parecchio, constatando che delle nuove regole fossero necessarie per controllare in modo migliore le transazioni a maggiore frequenza, quelle più indiziate di aver aggravato enormemente la débacle economica. Questa nuova forma di intervento consiste, in pratica, nella programmazione di ordinatori innovativi, a partire dagli algoritmi complessi, in modo da inviare gli ordini di acquisto e di vendita nel breve spazio di pochi secondi. Quello che si imputa ai trader che scambiano con più frequenza è di aver fatto lievitare le perdite del New York Stock Exchange, vendendo soprattutto tutte le loro posizioni nel momento in cui il mercato cominciava a colare a picco.

Banca Fideuram: aumentano utile netto e masse amministrate

Banca Fideuram, Istituto del Gruppo Intesa Sanpaolo, ha archiviato il primo semestre del 2010 con tutti i principali indicatori economici in crescita. Al riguardo, infatti, in accordo con una nota emessa proprio dal Gruppo Intesa Sanpaolo, il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto ha esaminato ed approvato i dati al 30 giugno 2010, contraddistinti da una raccolta netta totale che passa da 0,6 miliardi a 1,4 miliardi di euro; forte crescita nel periodo anche per la raccolta netta di risparmio gestito che passa dai 0,6 miliardi di euro del periodo gennaio – giugno 2009 ai 3,1 miliardi di euro del primo semestre 2010. Luce verde anche per le masse amministrate, che nei sei mesi mettono a segno un incremento del 2,5% a 69,5 miliardi di euro, mentre le commissioni nette, attestatesi a 257,9 milioni di euro, sono schizzate del 28,8% rispetto al primo semestre del 2009; l’utile netto è invece cresciuto nel periodo del 4,3% a 93,9 milioni di euro.

Marcolin raddoppia l’utile semestrale

Si è chiuso con risultati eccellenti il primo semestre di quest’anno per il Gruppo Marcolin. A metterlo in risalto è stata proprio la società attiva nel settore dell’occhialeria dopo che il Consiglio di Amministrazione di Marcolin ha provveduto ad esaminare ed approvare i dati al 30 giugno del 2010, caratterizzati innanzitutto da un utile netto che è più che raddoppiato passando dai 7,1 milioni di euro del primo semestre del 2009 ai 14,3 milioni di euro dei primi sei mesi del 2010. Il tutto a fronte di un giro d’affari che nel periodo è balzato del 16% a 115,6 milioni di euro, e di una posizione finanziaria netta in forte miglioramento visto che, pur essendo negativa, è passata dai -29,3 milioni di euro del primo semestre 2009 ai -11,3 milioni di euro dei primi sei mesi di quest’anno; forte progresso nel periodo anche per l’ebitda, che passa da 11 a 21,1 milioni di euro con un rialzo del 92%, mentre l’Ebit è schizzato del 109% passando da 8,4 a 17,5 milioni di euro.

Nice: ricavi in crescita a due cifre nel primo semestre

Nel primo semestre del 2010 Nice, società italiana quotata in Borsa a Piazza Affari, ed attiva nei sistemi per l’automazione, ha conseguito una crescita dei ricavi a due cifre. Questo, in particolare, è quanto emerso dall’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2010, caratterizzata nello specifico da un aumento del fatturato del 10,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; luce verde anche per l’utile netto di Gruppo, che per Nice si è infatti attestato nel periodo gennaio – giugno 2010 a 16,4 milioni di euro rispetto ai 13 milioni di euro del primo semestre del 2009. Secondo quanto dichiarato dal Presidente di Nice, Lauro Buoro, nonostante la situazione macroeconomica che rimane incerta in molte aree del Vecchio Continente, la società è riuscita a conseguire un buon aumento dei volumi di vendita, superiore al livello del 10%, unitamente ad un incremento dell‘utile netto di oltre il 26%.

Eurotech: computer embedded, nuovo ordine milionario

A fronte della stipula di un contratto di durata pari ad almeno due anni, Eurotech, azienda leader nel comparto dei prodotti, delle tecnologie e dei sistemi embedded, ha annunciato d’aver acquisito una nuova commessa milionaria. Trattasi, nello specifico, di un ordine avente un controvalore pari a 1,8 milioni di dollari per conto di un’azienda che è un primario produttore che, per le applicazioni critiche, commercializza sistemi di alimentazione e di raffreddamento. Eurotech fornirà su singola scheda i computer a bassissimo consumo che equipaggeranno la linea di prodotti del cliente denominata “UPS”, ovverosia Uninterruptible Power Supply. In particolare, le unità UPS, grazie, all’interno di una singola scheda, della ridondanza per quel che riguarda l’alimentazione elettrica, sono adatte per applicazioni critiche quali ad esempio quelle per le centrali per le telecomunicazioni e le sale server. La gestione delle unità UPS avviene in rete attraverso un aggiornamento in tempo reale sia delle condizioni operative, sia dello stato delle stesse unità di funzionamento.

Telecom Italia Media partecipa all’aumento di capitale di Dahlia

Nella giornata di ieri, martedì 24 agosto 2010, la società quotata in Borsa a Piazza Affari Telecom Italia Media S.p.A., controllata dal colosso italiano delle telecomunicazioni Telecom Italia, ha reso noto d’aver perfezionato un accordo finalizzato al rafforzamento finanziario di Dahlia TV, la televisione che è nata nel marzo del 2009, e che trasmette sulla piattaforma del  digitale terrestre. Telecom Italia Media, infatti, possiede in Dahlia TV una partecipazione di minoranza che in questo modo la società intende valorizzare anche in virtù del fatto che Dahlia TV per Telecom Italia Media S.p.A. risulta essere il miglior cliente di TI Media Broadcasting per quel che riguarda l’affitto della capacità trasmissiva digitale. Nell’ambito di un’operazione di aumento di capitale per Dahlia per complessivi 51,4 milioni di euro, Telecom Italia Media con un comunicato ufficiale ha reso noto alla comunità finanziaria di voler partecipare con un importo pari a 3 milioni di euro come partecipazione ordinaria, mentre altri 14,4 milioni di euro riguardano la sottoscrizione di azioni privilegiate, convertibili e riscattabili con dei diritti sociali limitati, ovverosia la sottoscrizione di uno strumento finanziario ibrido.

Fondi comuni: le quotazioni dei vini sfidano la recessione

“Evviva! Beviam! Nel vino cerchiam almeno un piacer!”: comincia così Ernani, una delle opere giovanili di Giuseppe Verdi, ma sembra quasi il grido entusiastico dei broker dei mercati finanziari, sempre più convinti che le performance poste in essere dal settore vinicolo siano in grado di far dimenticare i timori suscitati dalla recessione. Da cosa deriva tutto questo ottimismo? Il Noble Crus, il primo fondo sul vino Exchange Traded Fund, è riuscito a mettere in luce delle prestazioni davvero rilevanti, facendo registrare, dopo gli incrementi generalizzati del 2008 e del 2009, anche un + 6,97% nel corso del mese di agosto, il quale non è ancora terminato. Inoltre, a settembre è previsto il debutto di una nuova tranche in questo senso, dunque le più diffuse paure circa una nuova fase di recessione a livello globale non sembrano ostacolare le quotazioni delle preziose uve, consentendo dei progressi indubbi a chi detiene in portafoglio gli strumenti in questione.

Acepi-Bocconi: come divincolarsi nell’universo dei certificati

L’Acepi (Associazione Italiana Certificati e Prodotti di Investimento), l’ente sorto espressamente nel nostro paese per promuovere i prodotti di investimento (in primis, i covered warrant e i certificati, senza tralasciare le obbligazioni strutturate) e l’Università milanese Bocconi hanno unito le forze per dar vita a una ricerca davvero fondamentale e utile per le scelte degli investitori finanziari: appare scontato come il riferimento agli strumenti sia andato ai certificates, visto che proprio grazie a questa recente analisi sono state illustrate le indicazioni più preziose per quel che concerne la valutazione dei vari programmi che possono essere realizzati per approfittare in maniera adeguata dello sviluppo futuro di tale tipo di mercato. In questo caso, ci si è rivolti espressamente ai banker privati, ma anche a tutti i promotori finanziari interessati al comparto in questione.

Apulia prontoprestito: risultato netto semestrale negativo

Si è chiuso con un risultato netto di periodo negativo per 4,3 milioni di euro il primo semestre 2010 della società quotata in Borsa a Piazza Affari Apulia prontoprestito S.p.A.; a darne notizia è stata proprio Apulia prontoprestito in concomitanza con l’approvazione, da parte del Consiglio di Amministrazione dell’azienda specializzata nel settore dei prestiti ai dipendenti, della relazione finanziaria consolidata al 30 giugno 2010, caratterizzata da un calo dell’erogato dai 63,1 milioni di euro al 30 giugno del 2009 ai 4,5 milioni di euro dei primo sei mesi di quest’anno; nel periodo, inoltre, il margine di interesse è sceso da 7,4 a 5,2 milioni di euro. Apulia prontoprestito S.p.A. che, lo ricordiamo, di recente è entrata a far parte del Gruppo bancario Veneto Banca, ha fatto presente come nel primo semestre si sia registrata a livello nazionale sia una contrazione del credito al consumo, sia una discesa anche per quel che riguarda il mercato delle cessioni del quinto della pensione o dello stipendio dopo un’ascesa di ben cinque anni consecutivi.

Mediterranea delle Acque: ricavi in aumento nel primo semestre

Si è chiuso con tutti i principali indicatori economici in crescita il primo semestre 2010 della società Gruppo Mediterranea delle Acque. Il Consiglio di Amministrazione, infatti, ha approvato i risultati al 30 giugno del 2010, caratterizzati in particolare da una crescita del giro d’affari e dei proventi consolidati del 2,6% a 70 milioni di euro rispetto ai 68,3 milioni di euro registrati alla data del 30 giugno del 2009. Forte crescita nel periodo per il risultato netto, balzato del 59,5% a 6,5 milioni di euro rispetto ai 4,1 milioni di euro conseguiti nello stesso semestre dello scorso anno; luce verde anche per l’Ebit, che sale del 20,4% a 10,6 milioni di euro, e per l’Ebitda, che balza nei sei mesi del 14,2% a 21,8 milioni di euro rispetto ai 19,1 milioni di euro conseguiti nel periodo gennaio – giugno 2009.

Bonifiche Ferraresi: impianti fotovoltaici sui terreni di proprietà

Il Consiglio di Amministrazione della società quotata in Borsa a Piazza Affari Bonifiche Ferraresi S.p.A., ha concesso il via libera per l’avvio delle procedure tecniche ed amministrative finalizzate alla possibilità di poter acquisire, per i terreni di proprietà, la concessione del diritto di superficie al fine di poter installare impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con la tecnologia del fotovoltaico. A darne notizia è stata la società con una nota ufficiale in concomitanza con l’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione di  Bonifiche Ferraresi S.p.A. della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno scorso, caratterizzata in particolare dal conseguimento di un utile netto che si è dimezzato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno passando da 1,45 milioni di euro a 0,71 milioni di euro; in discesa nel periodo si è attestato anche il valore della produzione a 5,67 milioni di euro rispetto ai 6,69 milioni di euro al 30 giugno del 2009.

Le obbligazioni brasiliane risultano più sicure dei default swap

Gli investimenti record nei bond del Brasile ha portato a un primo fondamentale risultato dal punto di vista finanziario: in effetti, il rendimento relativo alle securities ha raggiunto il suo livello minimo dallo scorso mese di aprile, soprattutto se si va a considerare il mercato nazionale dei Cds, l’acronimo che identifica i Credit Default Swap. I bassi costi dei prestiti negli Stati Uniti e in Europa hanno poi spinto gli stessi investitori a immettere fino a 3,8 miliardi di dollari nei finanziamenti per le obbligazioni della nazione sudamericana soltanto nel 2010; c’è anche da sottolineare come molti soggetti non siano fisicamente in grado di portare a termine degli scambi all’interno dei mercati degli swap, una situazione che li rende quindi maggiormente sicuri di fronte ai bond governativi e causando un rapido declino dei rendimenti alternativi, così come è stato confermato da una recente ricerca di Hsbc Global Asset Management.

Henderson Global Snapshot: i bond dominano il risparmio gestito

Anche il mese di agosto si appresta lentamente a finire, ma in questo caso si tratta del periodo più giusto per provvedere a dar vita alle stime e statistiche finanziarie che hanno caratterizzato il precedente mese di luglio: un dato molto interessante, secondo Henderson Global Investors, è sicuramente l’ottimo andamento positivo che è stato fatto registrare dagli assets di rischio, anche perché bisogna ricordare che gli stress test sugli istituti di credito europei prima e le performance dei primi sei mesi del 2010 poi, hanno ricevuto un’accoglienza di tutto rilievo da parte degli investitori interessati. Come possono essere riassunte dunque queste statistiche? Si può cominciare a dire che le obbligazioni che fanno capo ai principali paesi del Vecchio Continente hanno messo in luce uno dei rally più brillanti e significativi di sempre, visto che i già citati stress test hanno testimoniato la forte resistenza di tali nazioni di fronte alla congiuntura economica.

Rendimax base e vincolato: in arrivo aumento rendimenti per tutti

Mancano oramai pochi giorni per l’aumento dei rendimenti offerti da Rendimax, il conto di deposito remunerato di Banca Ifis. Nelle scorse settimane, infatti, l’Istituto ha reso noto che sia per gli attuali clienti, sia per i nuovi, dal prossimo 1 settembre 2010, rispetto ai tassi di interesse attualmente offerti ed in vigore sia su Rendimax base, sia su Rendimax vincolato, i rendimenti andranno ad aumentare dello 0,25%, ovverosia di 25 punti base. Sottoscrivere o mantenere la liquidità in Rendimax, quindi, fra pochi giorni sarà ancora più vantaggioso visto che il tasso annuo lordo sulle giacenze libere passerà al 2,09%, che diventerà il 2,10% su base annua come rendimento lordo effettivo considerando che, a differenza di altri conti di deposito remunerati che capitalizzano gli interessi una volta all’anno, gli interessi vengono capitalizzati e pagati ai titolari di Rendimax con una cadenza trimestrale. In questo modo, al netto di offerte promozionali e di periodi di rendimento limitati, Rendimax dal prossimo mese di settembre si confermerà come il conto di deposito remunerato più vantaggioso della categoria.