Unicredit, indiscrezioni parlano del lancio di un covered bond

Manca soltanto l’ufficialità, ma pare assai probabile che Unicredit, uno dei principali gruppi bancari del nostro paese, sia fortemente intenzionata a lanciare sul mercato un nuovo covered bond (ricordiamo che si tratta di obbligazioni garantite, caratterizzate soprattutto da una forte liquidità e da un basso rischio): lo strumento finanziario in questione avrà una durata di cinque anni e verrà sostanzialmente garantito da alcuni mutui di tipo residenziale e di qualità italiani. Le principali indiscrezioni, inoltre, parlano con insistenza di un pool di istituti di credito pronti a gestire questa emissione, vale a dire colossi come Hsbc, Ing, Royal Bank of Scotland e Bnp Paribas. Il lancio è molto atteso, potrebbe avvenire nei prossimi giorni, qualcuno azzarda già la data di domani. Si parlava in precedenza di mutui residenziali, ma cosa si intende con questa specifica garanzia?

Deflussi in netto calo a giugno per i fondi comuni Ucits

La sigla Ucits sta divenendo di uso sempre più comune tra gli investitori finanziari: le Undertakings for Collective Investments in Transferable Securities, vale a dire quelle direttive dell’Unione Europea che consentono di porre in essere dei fondamentali schemi di investimento collettivo, stanno caratterizzando i principali fondi comuni del Vecchio Continente. In particolare, c’è da dire che i deflussi relativi a questi specifici strumenti finanziari sono calati in maniera piuttosto evidente in relazione al lungo termine. Fatta eccezione per giugno, infatti, si è registrata questa sensibile diminuzione, a cui ha fatto da contraltare l’incremento subito dai riscatti totali, così come ha messo in luce l’ultima indagine dell’Efama (European Fund and Asset Management Association).

Bolzoni torna all’utile nel secondo trimestre

Si è concluso positivamente il secondo trimestre 2010 di Bolzoni, società italiana quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva nella produzione e realizzazione di attrezzature per carrelli elevatori e per la movimentazione industriale. Nel periodo, infatti, in accordo con i dati approvati dal Consiglio di Amministrazione, il fatturato è balzato del 33,3% a 23,9 milioni di euro a fronte di una posizione finanziaria netta che è migliorata di due milioni di euro rispetto al 31 marzo scorso, ovverosia rispetto alla chiusura del primo quarto del 2010. Il secondo trimestre 2010 per Bolzoni è stato tra l’altro anche quello del ritorno all’utile visto che il periodo è stato archiviato con profitti ante imposte pari a 0,6 milioni di euro rispetto ai 2,6 milioni di perdita registrata nel secondo trimestre dello scorso anno. Nei primi sei mesi del 2010, allo stesso modo, Bolzoni ha riportato una crescita del fatturato dell’8,2% a 43,3 milioni di euro a fronte di un utile ante imposte pari a 0,3 milioni di euro rispetto ai 5 milioni di euro di perdita al 30 giugno dello scorso anno. Luce verde anche per quel che riguarda l’utile netto dopo le imposte, attestatosi ad 8 mila euro rispetto ad una perdita di 4,7 milioni di euro registrata nel periodo gennaio – giugno 2009.

Snai: ricavi stabili nel primo semestre 2010

Si è chiuso all’insegna della stabilità il primo semestre 2010 del Gruppo Snai. Il Consiglio di Amministrazione della società, quotata a Piazza Affari ed attiva nel settore delle scommesse sportive e delle concessioni ippiche, ha infatti approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2010, caratterizzata da un fatturato che si è attestato a 290,3 milioni di euro, ovverosia sostanzialmente in linea con i 290,5 milioni di euro di ricavi con cui è stato chiuso il primo semestre dello scorso anno. Nel periodo, invece, l’Ebitda ha fatto registrare un calo del 52% a 34,7 milioni di euro rispetto ai 52,8 milioni di euro del periodo gennaio – giugno 2009; pollice verso anche per l’Ebit, in calo del 50,3% da 13,3 milioni di euro ai 6,6 milioni di euro al 30 giugno 2010. La caduta dell’Ebitda nel primo semestre 2010, in accordo con una nota ufficiale emessa dal Gruppo Snai, si spiega con costi non ripetitivi per un ammontare pari a 4,7 milioni di euro, e con l’aumento dei pagamenti sulle vincite dei giocatori sulle scommesse sportive a quota fissa.

Ubi Banca emette le nuove obbligazioni a tasso fisso

C’è una data che gli investitori finanziari maggiormente interessati alle obbligazioni bancarie devono segnare sul loro calendario: il 31 agosto, infatti, quindi tra soli due giorni, il DomesticMot, segmento del Mercato Obbligazionario Telematico composto da strumenti finanziari liquidati all’interno del nostro paese, vedrà debuttare per la prima volta il titolo Ubi Scpa Tasso Fisso 2,30% 2010-2012 Welcome Edition, il quale, come si evince dalla denominazione, beneficerà delle performance dell’Unione di Banche Italiane. Anzitutto, c’è da dire che per questo prodotto Moody’s si è espressa in maniera decisamente positiva (il rating è stato fissato ad A1, il primo grado della buona affidabilità).

Il rating irlandese rimane basso, ma l’asta dei bond va a gonfie vele

Standard & Poor’s ha espresso un giudizio non troppo lusinghiero per quel che riguarda l’economia dell’Irlanda: si è trattato, in effetti, di un vero e proprio downgrade del rating del debito sovrano, ma tutto ciò non sembra aver preoccupato più di tanto la nazione britannica, se è vero come è vero che il mercato ha reagito più che bene, in particolare con una convincente asta caratterizzata da ben 600 milioni di euro. La cifra è di tutto rispetto, visto che la domanda in questione è risultata pari a circa dieci volte l’offerta relativa ai titoli di Stato a sei mesi, mentre il rapporto è di uno a quattro per quel che concerne gli otto mesi. In pratica, si è data poca fiducia al taglio praticato dall’agenzia statunitense: che cosa è successo di preciso? Da New York sono giunte notizie poco incoraggianti, dato che il rating irlandese è stato portato da un giudizio AA a un giudizio AA-, entrambi ricompresi nell’ambito dell’ottima affidabilità, ma nel secondo caso tendono ad aumentare le percentuali di default e si è proprio al limite estremo del grado di investimento.

Beghelli: cresce il core business dell’illuminazione

Il Consiglio di Amministrazione di Beghelli, società operante nel comparto dell’illuminazione di emergenza, ed in quella per il risparmio energetico, ma anche di recente nel business delle rinnovabili, ha approvato i dati al 30 giugno del 2010, caratterizzati innanzitutto da una crescita del 4,3% del settore illuminazione, mentre alla voce “Altre Attività”, che include anche i progetti fotovoltaici, il tasso di crescita si è attestato al 146,6%. Il tutto, nel periodo, a fronte di un fatturato consolidato che per Beghelli, in accordo con una nota ufficiale emessa dalla società, è balzato del 19,7% a 91,6 milioni di euro, mentre l’utile netto di Gruppo è cresciuto del 3,1% a 4,2 milioni di euro. Una lieve contrazione, pari allo 0,4%, ha invece fatto registrare nel periodo l’Ebitda, attestatosi a 10,8 milioni di euro, mentre l’Ebit scende nel semestre dell’1,5% a 6,5 milioni di euro rispetto al periodo gennaio – giugno 2009.

Kinexia: valore della produzione, forte crescita nel primo semestre

Nei primi sei mesi di quest’anno Kinexia S.p.A., società italiana quotata in Borsa a Piazza Affari, ed attiva nel business delle energie rinnovabili, ha conseguito una forte crescita del valore della produzione che, nello specifico, è passato da 7,9 a 30,8 milioni di euro, mentre la posizione finanziaria netta ha risentito dell’acquisizione inerente il business del teleriscaldamento. Sono questi, in particolare, due dei tratti caratteristici più importanti della semestrale 2010 di Kinexia che è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione della società; nel dettaglio, la posizione finanziaria netta nel periodo è passata dai -12,6 milioni di euro al 31 dicembre 2009 ai -53 milioni di euro al 30 giugno 2010 per le ragioni sopra accennate. Contestualmente c’è stata un’inversione del risultato netto, che da negativo per 0,1 milioni di euro nel primo semestre del 2009 è passato in positivo a +0,7 milioni di euro al 30 giugno 2010; il tutto a fronte di un Ebitda passato da 0,9 a 6,4 milioni di euro, e di un Ebit che passa dai 0,3 milioni di euro al 30 giugno 2009 ai 2 milioni di euro alla stessa data del corrente anno.

Kerself: si riduce l’indebitamento finanziario

Valore della produzione consolidato in aumento, e contestuale riduzione dell’indebitamento finanziario. Sono questi due dei tratti caratteristici della prima semestrale 2010 del Gruppo Kerself, la società italiana quotata in Borsa a Piazza Affari, ed attiva nel settore delle fonti rinnovabili, in particolare nel fotovoltaico. Nel dettaglio, il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Kerself ha approvato la semestrale alla data del 30 giugno 2010, caratterizzata, come sopra accennato, da una crescita del valore della produzione del 3,2% a 112,1 milioni di euro, a fronte di un indebitamento finanziario netto che nello stesso periodo ha fatto registrare un calo pari a 1,2 milioni di euro. L’Ebitda consolidato nel periodo gennaio – giugno 2010 si è attestato a 14,5 milioni di euro, mentre il risultato netto consolidato di Gruppo, includendo 13,6 milioni di euro per accantonamenti e per svalutazioni, segna a fine giugno 2010 un valore di -10,6 milioni di euro. Per quel che riguarda le commesse, in accordo con una nota ufficiale che è stata emessa dalla società, il Gruppo Kerself vanta attualmente un portafoglio ordini firmati pari a ben 400 milioni di euro unitamente ad framework agreement firmati, a valere sul biennio 2011-2012, pari ad oltre 850 milioni di euro.

Titoli di Stato: emissione Btp e Ccteu 30 agosto 2010

Il Mef, Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha disposto per lunedì prossimo, 30 agosto 2010, un’asta di Buoni del Tesoro Poliennali (Btp) e dei nuovi CCTeu, i nuovi Certificati di Credito del Tesoro non più indicizzati all’andamento ed al rendimento dei Buoni Ordinari del Tesoro (Bot), ma al tasso euribor. Nel dettaglio, l’asta di lunedì prossimo, con data di regolamento fissata per l’1 settembre 2010, riguarda i Certificati di Credito del Tesoro indicizzati al tasso Euribor a sei mesi (Ccteu), offerti in quinta tranche, aventi decorrenza 15 giugno 2010, scadenza 15 dicembre 2015, e codice ISIN IT0004620305; il titolo offre un rendimento pari all’andamento del tasso euribor con scadenza a sei mesi più uno spread dello 0,80%. La prossima cedola del titolo offerto lunedì prossimo risulta essere già determinata ed è pari allo 0,917% con scadenza il prossimo 15 dicembre. Per quel che riguarda invece i Buoni del Tesoro Poliennali, il Mef collocherà lunedì prossimo, in settima tranche, il Btp con decorrenza 1º giugno 2010, scadenza 1º giugno 2013, codice ISIN IT0004612179 e tasso di interesse lordo annuo facciale al 2%.

Sedex: esordio dei nuovi Dolphin Certificates di Ubs

L’esordio è avvenuto proprio ieri sul Sedex (il mercato di riferimento per gli strumenti derivati) e già si prospetta come un prodotto finanziario molto interessante: ci stiamo riferendo alla nuova serie dei Dolphin Certificates di Ubs, il celebre gruppo bancario svizzero, strumenti che beneficeranno di una scadenza triennale. Anzitutto, bisogna precisare che questi specifici certificati saranno in grado di garantire una partecipazione piuttosto lineare in riferimento alle performance positive che verranno poste in essere dall’indice tedesco Dax (Deutscher Aktien): lo strike, in questo senso, è stato fissato a una quota di 6.166,34 punti e si può investire con la consapevolezza che una delle condizioni da rispettare è il non superamento, da parte dello stesso indice, della barriera a 7.707,93 punti. Gli scenari possibili, a questo punto, quando si arriverà al momento della scadenza (per la precisione, si tratta del mese di luglio del 2013) saranno sostanzialmente tre.

Financial Times: i bond spagnoli ottima garanzia per la liquidità

L’indiscrezione del Financial Times è di sicuro rilievo e illustra una situazione davvero importante per quel che concerne le emissioni di obbligazioni del governo spagnolo: le stime in questione sono state diffuse, per essere il più precisi possibili, da BrokerTec, una piattaforma telematica che viene sfruttata molto spesso dagli istituti di credito per porre in essere dei veri e propri rifornimenti di liquidità. Da quanto si è potuto evincere, dunque, le più importanti banche a livello internazionale sono riuscite a utilizzare, nel corso della settimana che si sta per concludere, un totale di bond governativi della Spagna molto forte, si tratta addirittura di un record; tutto questo vuole significare che la fiducia nei confronti della nazione iberica sta riprendendo quota e che si vuole fornire, in cambio degli strumenti finanziari in questione, una buona dose di liquidità.

Morningstar: grande successo per gli obbligazionari emergenti

L’ultima analisi di Morningstar ha messo in luce delle interessanti tendenze per quel che concerne le principali performance relative ai fondi obbligazionari: in effetti, è soprattutto il settore specializzato nei bond emergenti a ricevere le attenzioni più importanti da parte degli investitori, tanto che sono stati registrati ingenti flussi di capitali da gennaio fino ad oggi. Come può essere spiegato un simile successo? Anzitutto, c’è da dire che il tasso di crescita è stato pari al 48,26% in questi ultimi otto mesi (totale dei flussi diviso per il patrimonio netto), con i fondi globali in dollari che si sono invece caratterizzati per un incremento pari a oltre quaranta punti percentuali.

Collocati 1,3 miliardi di titoli portoghesi: scadenze 2016 e 2020

L’ultima collocazione di titoli di Stato da parte del governo del Portogallo ha riguardato ben 1,3 miliardi di strumenti finanziari: una cifra davvero ingente, la quale è stata comunque suddivisa in maniera pressoché equa, con 629 milioni di titoli che beneficeranno di una scadenza tra sei anni (nel 2016) e altri 672 milioni che invece avranno un arco temporale decennale (la scadenza è stata infatti fissata nel 2020). In particolare, poi, c’è da sottolineare come i prodotti con scadenza nel 2016 avranno anche un’altra caratteristica davvero interessante, vale a dire una cedola pari al 4,20%; in tal senso, il rendimento di cui gli investitori interessati possono usufruire e beneficare è giunto fino al 4,312% e già è stata registrata una domanda due volte superiore all’offerta del governo di Lisbona.