Risarcimenti, rimborsi, autotutela: sono queste le parole che circolano maggiormente nelle menti degli obbligazionisti in possesso dei bond protagonisti dei crack che hanno sconvolto negli ultimi anni l’universo degli investimenti finanziari. Parmalat, Cirio e Lehman Brothers sono ovviamente i nomi di spicco in questo senso, ma quali sono le novità in proposito? Un dato che sorprende è quello secondo cui soltanto una minima parte dei risparmiatori coinvolti nell’acquisto delle obbligazioni in questione ha seguito l’iter giudiziario, intentando causa alle compagnie: soltanto l’1,5% del totale ha seguito questo percorso, probabilmente per l’assenza di un’azione collettiva di rivalsa.
Venezuela, nasce la Borsa Socialista: Chavez assicura alti rendimenti
L’emancipazione è una delle caratteristiche più ricorrenti nella storia del Venezuela: nel 1811 la nazione sudamericana fu infatti capace di essere il primo stato latino-americano a chiedere l’indipendenza dalla Spagna, un primato di cui andare fieri. L’ultima novità che riguarda la Repubblica Bolivariana non avrà la stessa portata storica di quella appena citata, ma sicuramente avrà dei risvolti importanti dal punto di vista finanziario. Hugo Chavez ha intenzione di dar vita a un vero e proprio Mercato Pubblico Obbligazionario impostato sul modello socialista e controllato dal governo di Caracas: l’obiettivo del vulcanico presidente venezuelano è quello di offrire agli investitori locali degli ottimi rendimenti, in modo da stimolare il comparto del risparmio, consentendo allo stesso tempo alle compagnie nazionalizzate di ottenere adeguati finanziamenti.
Poltrona Frau: forte crescita in Asia e Oceania
Nei primi nove mesi del corrente anno, sul segmento residenziale in Asia e Oceania, il Gruppo Poltrona Frau ha fatto registrare un andamento del business in crescita di oltre il 30%. E’ questo uno dei dati salienti e positivi che sono emersi dalla relazione finanziaria al 30 settembre 2010 che è stata esaminata ed approvata dal Consiglio di Amministrazione della società leader al mondo nel comparto dell’arredamento di alta gamma. In particolare, il periodo gennaio-settembre 2010 è stato chiuso con un aumento del fatturato del 4% a fronte di un Ebitda che è balzato del 26% nonostante la società abbia messo in atto investimenti crescenti tanto nel marketing quanto nella comunicazione. La rete, intanto, è continuata ad espandersi con l’apertura di ben 9 nuove showroom a Los Angeles, Tainan, Cairo, Parigi, Seul, Sidney e Mumbai. Inoltre, in accordo con una nota ufficiale che è stata emessa dalla società, Poltrona Frau ha confermato per l’ultimo trimestre del 2010, quello in corso, l’apertura di nuove showroom a Doha ed a Melbourne.
Fotovoltaico Kinexia: business rinnovabili, performance positiva
Nei primi nove mesi del corrente anno il business del Gruppo Kinexia, nel comparto delle fonti rinnovabili, ha fatto registrare una performance positiva sebbene sulla redditività abbia influito l’avviamento e la riorganizzazione settoriale. Questo è quanto, tra l’altro, emerso dai dati al 30 settembre 2010 che sono stati esaminati ed approvati dal Consiglio di Amministrazione del Gruppo Kinexia; dai dati, nello specifico, è emerso che il valore della produzione al 30 settembre 2010 si è attestato in forte crescita a 49,2 milioni di euro rispetto agli 11,5 milioni di euro del periodo gennaio settembre 2009. Allo stesso modo, l’Ebitda è cresciuto passando dai 0,5 milioni di euro dei primi nove mesi del 2009 ai 6,1 milioni di euro dello stesso periodo del corrente anno grazie anche al business del teleriscaldamento che, nello specifico, ha influito ed ha contribuito positivamente al dato relativo al valore della produzione.
Bonus Plus di Eni: il premio è garantito anche in caso di ribasso
La ricerca più importante di un risparmiatore quando si trova di fronte al prodotto finanziario da sottoscrivere è quella del rendimento alla scadenza: l’Ente Nazionale Idrocarburi (Eni) sembra proprio essere venuto incontro a questa specifica esigenza, in particolare con il Bonus Plus, strumento che avrà una durata pari a un anno e mezzo e garantirà un premio pari al 6%, il che equivale a dire sessanta euro per ogni certificato di investimento (ovviamente, ogni sottoscrizione deve essere adeguata al profilo di rischio che si intende assumere). Il meccanismo è molto semplice; in pratica, al momento della scadenza il cliente potrà ricevere il valore nominale, ovvero mille euro per ogni prodotto, ma soltanto nel caso in cui la quotazione del titolo Eni non avrà subito ribassi superiori ai trenta punti percentuali della valutazione iniziale.
Argentina, rally dei peso bond grazie all’inflazione congelata
I bond argentini e l’indice dei prezzi al consumo sono ormai sempre più strettamente collegati: i titoli della nazione sudamericana collegati all’andamento dell’inflazione stanno infatti guadagnando da sei mesi consecutivi, un dato che non deve sorprendere, visto che si tratta della principale conseguenza dell’annuncio del governo di Buenos Aires, intenzionato a mantenere il tasso inflativo a livelli fissi. Il rendimento in questione (il riferimento va ai cosiddetti “peso bond” che scadranno nel 2033) è calato di ventuno punti base nel corso dell’ultimo mese, dopo che l’esecutivo argentino aveva fatto sapere che l’inflazione annua sarebbe stata congelata all’11,1%.
Aviva Investors, il nuovo fondo sfrutta le tecniche di arbitraggio
Quando ci si appresta a studiare la matematica finanziaria, il concetto di arbitraggio è uno dei più importanti per comprendere le dinamiche di contratti e investimenti: si tratta, nello specifico, dell’operazione di acquisto di un bene o di una attività finanziaria su un determinato mercato, rivendendola poi a un altro. Questa definizione diventerà ancora più strategica per coloro che decideranno di puntare sul nuovo fondo di Aviva Investors, denominato appunto Index Opportunities. La compagnia britannica ha infatti annunciato da qualche giorno l’emissione di questo specifico prodotto, il quale, prendendo spunto dalla direttiva comunitaria Ucits III, vuole mettere a disposizione dei propri clienti tutti i vantaggi derivanti dalle inefficienze del prezzo, fattispecie che si verifica quando gli indici azionari vengono sostanzialmente revisionati.
Spagna, i rendimenti dei bond sono ancora a forte rischio contagio
Gli sforzi profusi dal governo spagnolo per ridurre il terzo maggior deficit di bilancio dell’eurozona sono indubbiamente coraggiosi e importanti, ma potrebbero anche comportare un alto costo per quel che concerne l’indebitamento; in effetti, gli investitori finanziari stanno speculando in larga misura sul fatto che Irlanda e Portogallo possano emettere bond-spazzatura in grado di coinvolgere i paesi più periferici del Vecchio Continente. La domanda relativa ai maggiori rendimenti in riferimento alle obbligazioni iberiche con scadenza nel 2020 ha fatto registrare un rialzo superiore ai 34 punti base nel corso di questa settimana, un livello molto vicino al record dello scorso giugno. Intanto, i premi per il rischio relativo ai titoli irlandesi e portoghesi sono schizzati verso l’alto, rispettivamente a 652 e 484 punti base.
Eurotech: forte crescita del portafoglio ordini
Il portafoglio ordini di Eurotech per il corrente anno sta facendo registrare rispetto al 2009 un trend di crescita superiore al 50%. A comunicarlo è stata proprio la società in concomitanza con l’esame e l’approvazione della relazione trimestrale consolidata di Eurotech al 30 settembre scorso, caratterizzata in particolare da un aumento del 14,3% dei ricavi consolidati a 65,76 milioni di euro rispetto ai 57,53 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno. Bene anche il primo margine consolidato che cresce da 30,44 milioni di euro a 33,75 milioni di euro, così come l’Ebitda, da un valore negativo per 1,06 milioni di euro nel periodo gennaio-settembre 2010, passa ad un valore positivo per 1,71 milioni di euro. L’Ebit consolidato al 30 settembre scorso è negativo ma migliora allo stesso modo passando da 6,91 milioni di euro a 4,25 milioni di euro; stesso andamento per il risultato consolidato prima delle imposte, da -7,82 milioni di euro a -6,3 milioni di euro, mentre l’indebitamento finanziario netto di Eurotech al 30 settembre scorso era pari a 10,9 milioni di euro.
UBI Banca: terzo trimestre 2010 in accelerazione
Grazie ai risultati in accelerazione nel terzo trimestre del corrente anno, il gruppo bancario UBI Banca ha archiviato i primi nove mesi del 2010 con un utile in crescita. E’ questo uno dei dati salienti emersi dall’esame e dall’approvazione dei dati al 30 settembre 2010 di UBI Banca da parte del Consiglio di Gestione. Nel dettaglio, l’utile netto Q3 2010 si è attestato a 95,7 milioni di euro rispetto ai 64 milioni del secondo ed ai 38,1 milioni del primo trimestre del corrente anno; i profitti, quindi, registrano trimestre su trimestre una sensibile ascesa a fronte, nei primi nove mesi, complessivamente, di un utile di periodo a 197,7 milioni di euro con una crescita del 5,6% rispetto ai 187,3 milioni di euro che UBI Banca ha conseguito nel periodo gennaio-settembre 2009. Nell’ultimo trimestre fiscale, a fronte di indicatori patrimoniali solidi, UBI Banca ha fatto registrare sia un miglioramento del margine di interesse, sia un aumento della qualità del credito. Il tutto a fronte sia di una strategia di sviluppo sostenibile ed equilibrata, sia di azioni finalizzate ad accrescere le proprie quote di mercato senza andare ad intaccare l’adeguatezza patrimoniale.
Benetton cresce nei mercati emergenti
Sono in linea con i primi nove mesi del 2009 i dati al 30 settembre 2010 del Gruppo Benetton. A darne notizia è la società dopo che i dati sono stati esaminati ed approvati dal Consiglio di Amministrazione; in particolare, i ricavi di Benetton al 30 settembre 2010 hanno fatto registrare una crescita dello 0,5% a 1.498 milioni di euro che, al netto dell’effetto cambi, sono scesi dell’1,5%. Nel periodo il Gruppo Benetton ha continuato a riportare una crescita del business nei Paesi Emergenti, ed in particolar modo in Asia, a fronte di un risultato operativo, al 9,4% sui ricavi, che si è attestato a 141 milioni di euro; l’utile netto, a 85 milioni di euro, si è attestato al 5,7% del fatturato a fronte di una posizione finanziaria, a 645 milioni di euro, che nel periodo ha fatto registrare un ulteriore miglioramento. Anche gli investimenti commerciali nel periodo si sono attestati in crescita, mentre sul risultato complessivo dell’intero 2010, in accordo con quanto fatto presente dal Gruppo Benetton con un comunicato ufficiale, è atteso un effetto negativo a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime.
Austria e Grecia, nuove emissioni di titoli obbligazionari
L’analisi accurata e minuziosa delle emissioni poste in essere dai governi internazionali può suggerire delle interessanti strategie di investimento, oltre a indicare il modo più corretto per tutelare il proprio portafoglio: è questo il caso, ad esempio, delle recentissime aste di due nazioni europee, nonché parti integranti dell’eurozona, vale a dire Austria e Grecia. Approfondiamo i due eventi in maniera separata. La Repubblica d’Austria ha provveduto a emettere, tramite la propria Agenzia Federale di finanziamento, ben un miliardo di euro in titoli obbligazionari; la soluzione scelta da Vienna in questo caso è quella di strumenti con scadenza a cinque e dieci anni, ripartiti secondo un criterio equo, visto che cinquecento milioni riguardano i bond che matureranno nel 2015, mentre la restante metà si riferisce a quelli con scadenza nel 2020.
Hedge fund, il Parlamento Europeo approva regole innovative
I fondi speculativi, o hedge fund se si vuole utilizzare un termine anglosassone più comune, sono da oltre sessant’anni, cioè dal momento della loro creazione, uno degli strumenti finanziari più rischiosi in assoluto: non deve dunque stupire la continua ricerca di regolamenti sempre più sofisticati e mirati in questo specifico comparto, così come è successo con l’ultima direttiva che è stata appositamente approvata dal Parlamento Europeo, il frutto di un lavoro piuttosto lungo e complesso. In pratica, l’istituzione del Vecchio Continente ha deciso di porre in essere un giro di vite molto intenso sui controlli di tali fondi; sono almeno due anni, infatti, che gli hedge fund vengono dipinti come i principali responsabili della crisi economica globale, o quantomeno di aver incrementato l’effetto della stessa, ma in realtà la grave congiuntura negativa è stata provocata dalla carenza sostanziale di regole e controlli sulle attività.
Terna: ricavi a +15,1% nei primi nove mesi
Luce verde nei primi nove mesi del 2010 per i principali indicatori economici e finanziari del Gruppo Terna, società quotata in Borsa a Piazza Affari ed operante nel nostro Paese nel dispacciamento dell’energia elettrica. Nel dettaglio Terna, in accordo con i dati esaminati ed approvati dal Consiglio di Amministrazione della società, ha chiuso il periodo gennaio-settembre 2010 con un aumento dei ricavi del 15,1% a 1.166,2 milioni di euro a fronte di un Ebitda balzato del 16,4% a 888,8 milioni di euro; stesso incremento, pari proprio al 16,4%, anche per l’Ebit che al 30 settembre 2010 si è attestato a 628,8 milioni di euro rispetto ai 540,4 milioni di euro dei primi nove mesi dello scorso anno. Come diretta conseguenza l’utile netto delle attività continuative di Terna è balzato al termine dei nove mesi a 372,2 milioni di euro rispetto ai 281,1 milioni dello scorso anno. Forte, con un +54%, è stata anche la crescita degli investimenti complessivi, che sono passati dai 570,8 milioni al 30 settembre 2009 ai 879,3 milioni di euro al 30 settembre 2010; in accordo con una nota ufficiale emessa da Terna, 766,9 milioni di euro di questi investimenti sono stati destinati allo sviluppo della rete.