Certificates: Deutsche Bank opta per un autocallable europeo

Deutsche Bank non si smentisce mai quando si parla di investimenti finanziari e ha cominciato a lavorare sodo sin da subito per quel che riguarda le emissioni del 2011: una delle novità di maggiore rilievo sarà rappresentata sicuramente dal certificato di tipo autocallable (questa definizione è tipica degli strumenti che possono essere rimborsati in anticipo rispetto alla scadenza naturale), un prodotto che andrà a osservare da vicino ben due performance, vale a dire l’andamento dell’indice Eurostoxx 50 e quello dell’Euribor a dodici mesi, mostrando dunque un certo interesse per il Vecchio Continente. C’è comunque da precisare che il certificato in questione verrà emesso soltanto a partire da febbraio, ma la sua struttura rimane pur sempre interessante. Quali vantaggi ci saranno per gli investitori?

Argentina: la soia fa calare il rischio delle obbligazioni

Il rischio relativo ai bond argentini è quello diminuito maggiormente tra tutti i governi internazionali: un risultato che è stato conseguito proprio nel corso di questa settimana e che è dovuto principalmente alla ripresa economica globale, la quale ha fornito un adeguato sostegno ai prezzi dei semi di soia, la commodity più importante del paese sudamericano per quel che concerne le esportazioni. Inoltre, segnali positivi sono giunti anche dalla domanda di carburanti. A questo punto, il costo che è necessario per proteggere il debito dell’Argentina dai mancati pagamenti per i Cds a cinque anni risulta essere più leggero di 0,41 punti percentuali, secondo una stima riportata in questi giorni; gli swap del paese latino americano sono scesi ben al di sotto dei contratti irlandesi per la prima volta e sono giunti fino a 37 punti base da quelli portoghesi, giudicati da Standard & Poor’s col rating A-, otto gradini al di sotto del giudizio sul credito di Buenos Aires.

Libretto di risparmio Unicredit

E’ personale e nominativo, offre una carta di prelevamento gratuita, e la possibilità di poter andare ad accreditare gratuitamente anche la pensione. Sono questi i principali vantaggi e caratteristiche di “Libretto One“, il libretto di risparmio del Gruppo Unicredit che può rappresentare una valida alternativa, in quanto economica, al classico conto corrente bancario. Libretto One costa solo un euro fisso al mese a fronte di zero spese per la sua apertura, ben sessanta operazioni gratuite all’anno, e la possibilità di poter andare a collegare al prodotto un deposito titoli. Per quel che riguarda la remunerazione del prodotto, Libretto One, sottoscrivibile presso le Agenzie Unicredit, ovverosia quelle del Banco di Sicilia, Unicredit Banca e Unicredit Banca di Roma, offre a credito un tasso dello 0,5% per le giacenze medie annue che superano la soglia dei cinquemila euro.

Bnp Reim Sgr: venti magazzini per il fondo immobiliare

Il fondo immobiliare che è stato istituito da Bnp Paribas Reim Sgr, società di gestione del risparmio che fa capo all’omonimo istituto di credito francese, potrà beneficiare d’ora in poi di ben venti nuovi magazzini all’ingrosso: il prodotto in questione, in effetti, assumerà la denominazione di Venti M proprio per questo motivo e l’apporto sostanziale sarà quello di Metro Fim, la società che fa parte del gruppo tedesco Metro, attivo principalmente nel cash & carry (una delle più diffuse tipologie di distribuzione organizzata). Volendo essere più precisi, i magazzini in questione sono stati distribuiti in molte delle regioni dell’Italia settentrionale, un importante sviluppo per quel che riguarda la commercializzazione dei prodotti.

Fondi Comuni di Investimento: ecco le categorie preferite

Azionari, Flessibili, ma anche Bilanciati ed Obbligazionari. Sono queste, per quel che riguarda i Fondi Comuni di Investimento, le categorie scelte dai sottoscrittori lo scorso anno. A comunicarlo, nel consueto Rapporto mensile, in questo caso relativo al mese di dicembre 2010, è stata Assogestioni nel sottolineare come, in base alle anticipazioni ed ai dati a disposizione sui Fondi comuni italiani ed esteri, il settore del risparmio gestito nel nostro Paese abbia chiuso il 2010 con una raccolta positiva nonché superiore al miliardo di euro. In particolare, nello scorso mese di dicembre i Fondi Azionari hanno raccolto 167 milioni di euro portando il patrimonio a 104 miliardi di euro, in crescita e con una quota sul totale degli asset pari al 23%. Luce verde anche per i Fondi Flessibili con una raccolta che si è attestata a 366 milioni di euro a fronte di un patrimonio, pari al 14,7% sul totale degli asset, in crescita a 66,7 miliardi di euro.

Lo Yemen pianifica la sua prima offerta di sukuk

Lo Yemen rappresenta senza dubbio l’ultima ruota del carro del Medio Oriente, inteso anche e soprattutto in senso economico: in effetti, si tratta della nazione più povera dell’intera regione asiatica, ma non certo carente di iniziative finanziarie, visto che il governo di Sanaa ha deciso di vendere circa 500 milioni di dollari in bond islamici, la prima operazione di questo tipo nella storia della penisola araba, ma comunque necessaria a rifinanziare il deficit di bilancio e a rinsaldare l’industria finanziaria conforme alla Shariah. La banca centrale dovrebbe dunque offrire sukuk (i titoli che rispettano appunto le disposizioni islamiche) nel mercato domestico a partire dal primo trimestre di quest’anno, così come è stato annunciato dal ministro delle Finanze Jalal Yaqoub.

Prysmian lancia OPA su Draka

In linea con quanto già preannunciato nello scorso mese di novembre, Prysmian ha annunciato nella giornata di ieri con un comunicato d’aver lanciato un’OPA, in parte in contanti, ed in parte in titoli, su Draka a fronte di un valore implicito complessivo pari a 17,201 euro per azione. Questo perché l’offerta pubblica sulla totalità delle azioni ordinarie Draka risulta essere costituita da un corrispettivo in denaro pari a 8,60 euro per ogni azione Draka, unitamente a 0,6595 azioni ordinarie Prysmian di nuova emissione. In merito all’Offerta, sia il Consiglio di Sorveglianza, sia il Consiglio di Gestione di Draka, hanno già fornito pieno sostegno all’operazione raccomandando ai propri azionisti, all’unanimità, l’adesione all’OPA in cash ed in azioni Prysmian di nuova emissione. In ragione delle azioni di sua proprietà, pari all’incirca al 48,5% del capitale sociale di Draka, Draka Flint, in accordo con quanto recita un comunicato ufficiale emesso da Prysmian, ha assunto l’impegno irrevocabile a aderire all’Offerta in cash ed azioni.

Libretti di risparmio postale: massima liquidità

Massima liquidità e massima garanzia, in quanto garantiti dallo Stato italiano. Stiamo parlando dei libretti di risparmio postale che sono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, e collocati in esclusiva dal Gruppo Poste Italiane. Trattasi di una formula di investimento a basso rischio che consente di ottenere, sebbene sia attualmente basso, un rendimento dai propri risparmi che sono al sicuro proprio per effetto della garanzia dello Stato italiano. I libretti di risparmio postale rappresentano anche una formula di risparmio conveniente in quanto per la loro apertura non sono previsti oneri o costi, e lo stesso dicasi anche per la loro gestione e chiusura. L’unico “costo” è dato solo dal prelievo fiscale sugli interessi lordi maturati in ragione di una tassazione al 27%, ovverosia in linea con quella di strumenti bancari e di risparmio come i conti correnti ed i conti di deposito remunerati.

Ciak, si investe: Delta Immobiliare entra nel mondo del cinema

Il cinema diventa la nuova frontiera degli investimenti finanziari del nostro paese: deve aver pensato questa stessa cosa anche Fimit sgr, la società di gestione del risparmio attiva sia a Roma che a Milano nell’ambito del real estate, la quale ha voluto focalizzare una delle sue creature principali, il Fondo Delta Immobiliare, su un portafoglio composto appunto da tre multisala cinematografici. La scelta per questo fondo comune di investimento è stata incentrata sul Veneto (gli immobili si trovano infatti a Limena e Silea, rispettivamente in provincia di Padova e Treviso) e in Emilia Romagna, per la precisione la città di Parma. A cosa si deve questo interessamento? L’operazione è stata perfezionata e portata a compimento grazie alla cessione posta in essere da Solengo srl, una delle aziende che viene attualmente controllata da Msref V Amber Bv, holding di diritto olandese con una buona partecipazione del gruppo Furlan (specializzato proprio nelle costruzioni e nel settore industriale).

Pioneer Investments: il nuovo fondo è incentrato sull’Asia

Focalizzazione sul continente asiatico e scadenza nel 2016: sono queste le due caratteristiche principali del nuovo fondo comune lanciato da Pioneer Investments, la società di investimenti fondata negli Stati Uniti ma attualmente di nazionalità italiana che ha deciso di incentrare le proprie strategie di portafoglio sulle più importanti borse dell’Asia, proteggendo al contempo il capitale. Si tratta nello specifico di un fondo a formula (la denominazione esatta è Pioneer Unicredit a formula Asia maggio 2016): questa tipologia di prodotto beneficia di risultati che sono determinabili mediante criteri oggettivi indicati appunto nella formula di calcolo, solitamente legati alle performance dei mercati azionari.

Bot e Btp: nuove emissioni 11-13 gennaio 2011

E’ stata disposta per martedì prossimo, 11 gennaio 2011, da parte del MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, un’asta di Bot, Buoni Ordinari del Tesoro, per un ammontare pari a sette miliardi di euro. Trattasi, nello specifico, dei Bot 16.01.2012, quindi annuali, con scadenza a 367 giorni, e data di regolamento fissata per il 14 gennaio del 2011; il Mef ha inoltre comunicato che in corrispondenza della stessa data, e citando l’assenza di specifiche esigenze di cassa, non è prevista l’emissione ed il collocamento di Buoni Ordinari del Tesoro con scadenza a tre mesi. L’asta Bot è stata disposta in concomitanza con la scadenza, per un importo pari a 7.502 milioni di euro complessivi, di Bot tutti riferibili al titolo annuale. I titoli come al solito potranno essere prenotati dai risparmiatori presso gli intermediari per lotti pari a 1.000 euro o multipli di mille euro.

Il Portogallo non perde tempo e avvia le vendite finanziarie

Il governo del Portogallo ha provveduto a vendere titoli a sei mesi proprio nel corso della giornata odierna; non si tratta comunque di una semplice cessione, visto che la nazione lusitana è il primo paese tra quelli europei che presentano alti deficit di bilancio a verificare la domanda di investimento nel 2011, dopo la grave minaccia di default che ha costretto la Grecia e l’Irlanda a tentare la carta del salvataggio finanziario lo scorso anno. L’agenzia del debito governativo di Lisbona, meglio conosciuta con l’acronimo Igcp (Instituto de Gestão da Tesouraria e do Crédito Público), ha infatti messo all’asta 500 milioni di euro di strumenti che potranno essere pagati nuovamente a luglio. In questo modo, il relativo rendimento è salito fino al 3,68% dal precedente 2,04% che si riferiva alla vendita di settembre, quando gli ordini degli investitori furono 2,6 volte superiori a quanto offerto.

Riprendiamoci il maltolto: campagna Codacons contro i crac finanziari

Tra i Bond Argentina andati in default, e quelli della Parmalat e della Cirio, nel nostro Paese ci sono ben 630 mila risparmiatori che, secondo quanto afferma il Codacons, sono stati truffati. Di conseguenza l’Associazione al riguardo è tornata a sferrare una nuova “offensiva” lanciando “Riprendiamoci il maltolto“, la campagna Codacons contro i crac finanziari con l’obiettivo di ottenere indietro dagli Istituti di credito i soldi investiti e andati in fumo. Al riguardo, sul sito Internet del Codacons sono state pubblicate tutte le istruzioni finalizzate da un lato ad interrompere la prescrizione, e dall’altro a aderire all’azione legale. Secondo il Codacons, nonostante la consapevolezza dell’elevato rischio delle cosiddette obbligazioni ad alto rendimento o, se volete, i cosiddetti “bond spazzatura“, le banche, liberandosene, hanno appioppato ai risparmiatori questi titoli per un controvalore complessivo pari alla bellezza di 18,6 miliardi di euro e con una media di investimento pari a 30 mila euro per ogni risparmiatore coinvolto e rimasto col cerino in mano.

Ubs e indice Eurostoxx, il matrimonio si rafforza

Ubs (l’acronimo che identifica l’Unione di Banche Svizzere) ha scelto il segmento Sedex di Borsa Italiana per lanciare il suo nuovo certificato di investimento: si tratta, per la precisione, di un Express Certificates che andrà ad osservare da vicino le performance dell’indice Eurostoxx 50 e che è ormai disponibile da diversi giorni, visto che è stato quotato lo scorso 30 dicembre. Di cosa si tratta esattamente? Il prodotto in questione (il codice Isin a cui fare riferimento è DE000UB3E6A0) beneficia di uno strike che è stato fissato a quota 2.782,39 punti, mentre la scadenza sarà biennale, dato che la data scelta in questo senso è il 3 dicembre del 2012; inoltre, il primo livello barriera verrà raggiunto a quota 1.307,72. In pratica, tale strumento dell’istituto elvetico fa parte integrante della serie di certificati quotati nell’ambito del programma di Ubs Ag.