Si è chiuso con un utile netto in aumento a due cifre il primo trimestre 2011 del colosso delle assicurazioni Generali. La società quotata in Borsa a Piazza Affari ha infatti comunicato ieri, venerdì 13 maggio 2011, d’aver chiuso il periodo gennaio-marzo 2011 con un utile netto in ascesa del 16,8% a 616 milioni di euro a fronte di un risultato operativo che, grazie all’asset management ed ai risultati conseguiti nel ramo danni, è aumentato anno su anno del 6,6% a 1,25 miliardi di euro. Bene anche il risultato vita, con un incremento dell’1,7% a 881 milioni di euro che, in accordo con quanto messo in risalto dalle Assicurazioni Generali con una nota, risulta essere uno dei migliori risultati trimestrali degli ultimi anni. Il risultato danni, come sopra accennato, si presenta in robusta crescita con un +26% a 393 milioni di euro a fronte di un risultato del segmento finanziario che, a 115 milioni di euro, ha fatto registrare nel trimestre un balzo del 16,7%.
NewPage: le obbligazioni risentono dei minori ricavi
I bond di NewPage Corporation, l’azienda produttrice di carta patinata che viene controllata da Cerberus Capital Management, hanno subito un brusco declino in questi ultimi due giorni: i titoli della compagnia di Miamisburg hanno risentito, in particolare, dell’andamento non esaltante dei ricavi aziendali, i quali non sono stati all’altezza delle attese degli analisti. C’è infatti da sottolineare che tali prodotti, i quali beneficiano di un ammontare complessivo pari a 806 milioni di dollari, di un rendimento pari al 10% e di una scadenza fissata per il mese di maggio del 2012, hanno ceduto 6,3 centesimi, attestandosi a quota 39,9 a New York così come registrato da Trace, il sistema americano che quota le obbligazioni. Tra l’altro, anche il debito della società statunitense risulta essere al suo livello più basso dallo scorso mese di agosto.
Futures: si prevede una settimana in forte calo per il rame
Il rame comincia a brillare molto meno che nei giorni passati: la domanda del metallo in questione dovrebbe infatti indebolirsi parecchio in Cina, la quale rappresenta il maggior consumatore a livello internazionale, visto che la nazione asiatica vuole contrastare in questo modo l’inflazione galoppante. È evidente, quindi, come anche i contratti futures legati a tale elemento chimico stiano risentendo in modo negativo di questa situazione. Cerchiamo di capire la vicenda dal punto di vista degli investimenti finanziari. I prezzi sono previsti in discesa per la prossima settimana; in pochi si sono sbilanciati su un possibile rialzo e ancora meno su delle leggere variazioni. In particolare, il rame relativo alle spedizioni dei prossimi tre mesi ha già ceduto 1,1 punti percentuali, attestandosi a quota 8,735 dollari per ogni singola tonnellata, un dato che si riferisce al London Metal Exchange.
Mongolia: 700 milioni di dollari per il debutto dei bond domestici
Il nuovo prestatore economico della Mongolia è stato creato appositamente per dar vita a una importante esperienza dal punto di vista obbligazionario: e in effetti la vendita da parte della nazione asiatica di titoli in valuta domestica (si tratta del tughrik) sta raggiungendo velocemente quota 700 milioni di dollari, con le cessioni vere e proprie che sono state pianificate per partire proprio nel corso di questo mese. I bond in questione beneficeranno di una scadenza a cinque, dieci e quindici anni e la loro emissione durerà fino a settembre. L’istituto a cui fare riferimento, per la precisione, è la Development Bank of Mongolia, banca che ha sede nella capitale Ulan Bator; inoltre, gli strumenti saranno garantiti dal governo, il quale ha fornito il proprio assenso alla vendita. Secondo la stessa banca, fra due settimane al massimo vi sarà un fondamentale meeting tra gli investitori, in modo da concretizzare tutti i piani.
Hsbc-Samurai Bond: raggiunti i livelli del 2008
La Hong Kong and Shanghai Banking Corporation è riuscita a raccogliere ben 143,4 miliardi di yen (circa due miliardi di euro) da una delle maggiori vendite di Samurai Bond degli ultimi tempi: si è trattato di una offerta che non beneficiava della garanzia governativa e i livelli in questione sono molto simili a quelli del 2008, quando Lehman Brothers fu costretta a dichiarare bancarotta. L’operazione posta in essere dall’istituto londinese ha riguardato 108,2 miliardi di yen per quel che concerne i titoli obbligazionari a cinque anni, bond con un rendimento pari allo 0,91% (trentuno punti base al di sopra dello swap) e altri 35,2 miliardi in relazione a strumenti a tasso fisso, in grado di pagare 46 punti base oltre il Libor trimestrale. Come si evince dalle indiscrezioni più accreditate, lo stesso gruppo britannico avrebbe pianificato un’ulteriore cessione, ma dell’importo pari a cinquanta miliardi di yen, a conferma che i titoli in valuta giapponese sono di estremo interesse.
Prysmian: fatturato in crescita da quattro trimestri
Per il quarto trimestre consecutivo il leader dei cavi per i sistemi di telecomunicazioni ha riportato un giro d’affari in crescita. E’ questo uno dei dati salienti emerso dall’esame e dall’approvazione dei dati Q1 2011 di Prysmian da parte del Consiglio di Amministrazione della società. Nel dettaglio, a fronte di un recupero dei volumi in tutte le divisioni di business in cui opera, Prysmian ha archiviato il periodo gennaio-marzo 2011 con una crescita del 13,9% dei ricavi anno su anno a 1,49 miliardi di euro a fronte di una redditività in aumento per effetto di un ebitda adjusted pari a 101 milioni di euro rispetto ai 75 milioni di euro del Q1 2010. Luce verde anche per l’utile netto adjusted che segna un aumento da 31 a 36 milioni di euro a fronte di una posizione finanziaria netta a 1,46 miliardi di euro rispetto ai 459 milioni di euro alla data del 31 dicembre del 2010. In virtù di questi dati Prysmian prevede per l’intero 2011 un ebitda rettificato all’interno della banda dei 530-580 milioni di euro.
Enel Green Power: utili e ricavi crescono in doppia cifra
Sono cresciuti in doppia cifra, nel primo trimestre del 2011, gli utili ed i ricavi di Enel Green Power, società quotata in Borsa a Piazza Affari e controllata dal colosso energetico Enel S.p.A.. Il Consiglio di Amministrazione di EGP ha infatti esaminato ed approvato i dati al 31 marzo del 2011, caratterizzati da ricavi totali in aumento del 26,5% a 611 milioni di euro rispetto ai 483 milioni di euro conseguiti nel primo trimestre del 2010. Luce verde anche per il risultato netto, che cresce del 12,5% a 135 milioni di euro rispetto ai 120 milioni di euro al 31 marzo del 2010. Stesso andamento anche l’Ebitda, in progresso anno su anno del 20,6% a 393 milioni di euro rispetto a 326 milioni di euro, mentre l’Ebit è cresciuto del 19% a 263 milioni di euro rispetto ai 221 milioni di euro del Q1 2010. Contestualmente c’è stato per Enel Green Power un aumento dell’indebitamento finanziario netto, a 3.333 milioni di euro, con un +7,8% rispetto ai 3.092 milioni di euro alla data del 31 dicembre del 2010.
Palestina: da Padico Holding la prima emissione obbligazionaria
La settimana attuale ha rappresentato una tappa molto importante per l’economia palestinese: Padico Holding è divenuta infatti la prima compagnia della regione mediorientale che ha concluso un aumento di capitale tramite la quotazione di corporate bond. Gli strumenti in questione, titoli obbligazionari con scadenza quinquennale, vantano un ammontare complessivo di settanta milioni di dollari e devono essere collocati in forma privata da un gruppo di quattordici istituti di credito della stessa Palestina e della Giordania. C’è comunque da dire che l’offerta è stata sottoscritta già per novanta milioni di dollari, con gli ordini degli investitori notevolmente superiori a quanto stabilito. La Palestine Development and Investment Limited, la quale vanta tre sedi principali (una in Giordania ad Amman, e due in territorio palestinese, a Ramallah e Nablus), si allinea in questo modo alla crescita economica piuttosto robusta fatta registrare dalla Palestinian West Bank.
Lussemburgo: marcia indietro sull’emissione di sukuk
Lussemburgo e sukuk, chi poteva immaginare una stretta correlazione? La banca centrale del Granducato europeo ha fatto sapere di voler pianificare nel dettaglio la vendita dei primi bond islamici governativi, una circostanza più volte ribadita anche dal governatore Yves Mersch, ma che comunque verrà valutata nei prossimi mesi. Le spiegazioni per l’attesa sono semplici: lo stesso Mersch ha aggiunto che nei mesi scorsi il paese aveva una forte necessità di emettere prodotti finanziari innovativi per fornire una risposta adeguata alla crisi economica, ma ora quel bisogno è venuto meno. Il numero uno dell’istituto di credito, intervenuto nel corso dell’Islamic Financial Services Board Summit di Lussemburgo, ha messo dunque in luce gli attuali obiettivi, i quali prevedono una sorta di stand-by per questa cessione.
Impregilo: ricavi stabili nel primo trimestre 2011
Fatturato a 473,6 milioni di euro, profitti netti a 16 milioni di euro, ed un portafoglio complessivo, a livello di Gruppo, pari a ben 22,2 miliardi di euro. Sono questi alcuni dei dati salienti emersi dal Bilancio Q1 2011 esaminato ed approvato in data odierna dal Consiglio di Amministrazione di Impregilo, società quotata in Borsa a Piazza Affari e leader nelle grandi opere di ingegneria civile in Italia ed all’estero. Nel dettaglio, i ricavi Q1 2011 sono sostanzialmente stabili rispetto ai 473 milioni di euro di fatturato conseguito nel periodo gennaio-marzo 2010. Al riguardo Impregilo ha fatto presente come a livello congiunturale e geopolitico il contesto presenti ancora delle criticità. In particolare, Impregilo rileva nuove situazioni di criticità nell’area del Nord Africa, così come a causa della crisi libica Impregilo s’è vista costretta a porre uno stop alle attività industriali nel Paese dove opera attraverso una partecipazione di controllo in un’impresa locale.
Fineco SuperSave fino al 2%
Per chi ha il conto corrente Fineco, c’è la possibilità investire in prodotti di liquidità con un basso rischio e con il rendimento garantito. Questo grazie a “SuperSave“, il prodotto di Fineco, Banca online del Gruppo Unicredit, che è ideale per andare vincolare a breve, ma anche a brevissimo termine la liquidità; il tutto a fronte di un rendimento che è sia noto, sia certo alla stipula. SuperSave Fineco è non a caso un investimento a rendimento garantito che garantisce sia la restituzione a scadenza del capitale investito, sia il pagamento degli interessi. I tassi offerti attualmente sono tra l’altro sensibilmente più alti rispetto ai mesi scorsi in scia all’aumento del costo del denaro che ha fatto di conseguenza incrementare in media anche i tassi attivi offerti sui prodotti a liquidità remunerata.
Raiffeisen, collocato in Italia il fondo bilanciato flessibile
C’è un’importante novità in casa Raiffeisen: il gruppo finanziario viennese può finalmente collocare il proprio fondo 337 – Strategic Allocation Master I anche in Italia, una opportunità nuova e interessante per tutti i clienti istituzionali che fossero interessati. L’appetibilità del prodotto in questione deriva dagli ottimi risultati conseguiti negli altri paesi in cui è stato distribuito, dunque ci si attende un successo simile. Ma cos’è esattamente il Raffeisen 337- Strategic Allocation Master I? La struttura è quella tipica dei bilanciati flessibili, la tipologia di strumento che si focalizza su Exchange Traded Fund, titoli azionari e obbligazionari, senza disdegnare comunque le materie prime e le valute nazionali. L’arco temporale di riferimento è quello di lungo periodo, in modo da controllare dettagliatamente e accuratamente il rischio.
Goldman Sachs, dopo cinque anni si torna ai Kangaroo Bond
Goldman Sachs ha deciso di ritornare con forte convinzione al mercato obbligazionario australiano: si tratta della prima volta in assoluta dal 2006, visto che, a distanza di cinque anni, si è capito che si possono trarre dei vantaggi importanti in relazione al rendimento del debito finanziario. La banca newyorkese, quinto istituto per dimensioni di tutti gli Stati Uniti, ha infatti provveduto a lanciare titoli con scadenza superiore ai cinque anni per un importo complessivo di 1,25 miliardi di dollari australiani (circa 1,6 miliardi di euro), tra cui possiamo includere mezzo milione relativo ai bond a tasso variabile, i quali saranno quotati 205 punti base al di sopra del tasso swap. Si tratta dei cosiddetti Kangaroo Bond, strumenti finanziari denominati per l’appunto nella valuta oceaniana. Questo segmento sta attirando un numero sempre maggiore di attori, dato che sono molto recenti gli interessamenti di JPMorgan Chase e di Bank of America, istituti che si erano allontanati dalle opportunità australiane subito dopo lo scoppio della crisi del 2008.
Seat Pagine Gialle: l’outlook 2011
Per i primi sei mesi del corrente anno la società quotata in Borsa a Piazza Affari Seat Pagine Gialle stima ricavi core in Italia attesi in calo di pochi punti percentuali, rispetto allo stesso periodo del 2010, a fronte di una crescita organica dell’online che invece è attesa a due cifre all’interno della banda +15-20%. Sono questi alcuni dei target dell’outlook 2011 resi noti in data odierna da Seat Pagine Gialle in concomitanza con l’esame e l’approvazione, da parte del Consiglio di Amministrazione della società, dei dati al 31 marzo del 2011, ovverosia quelli del primo trimestre del corrente anno, caratterizzati da un free cash flow operativo a 73,7 milioni di euro a fronte di un indebitamento finanziario netto che, in linea con le previsioni, si è attestato a 2.729,5 milioni. Per quel che riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, Seat Pagine Gialle rileva una moderata ripresa del mercato in linea con quanto già avvenuto nell’anno 2010.