E’ Francesco Tatò il nuovo Presidente del Consiglio di Amministrazione del Gruppo alimentare Parmalat. A darne notizia in data odierna è stata proprio la società quotata in Borsa a Piazza Affari dopo che in sede ordinaria e straordinaria, presso l’Unione degli Industriali di Parma, si è riunita l’Assemblea dei Soci che, tra l’altro, ha approvato il bilancio 20110, le modifiche statutarie facoltative, ma ha anche eletto i componenti del Consiglio di Amministrazione. In particolare, il nuovo CdA è composto da un totale di 11 amministratori, dei quali 9 tratti dalla lista che è stata depositata dal Groupe Lactalis, ed i restanti due dalla lista di minoranza che, il 18 marzo scorso, è stata depositata da Assogestioni. Questi, in particolare, sono i componenti del CdA di Parmalat: Antonio Sala, Marco Reboa, Francesco Gatti, Francesco Tatò, Daniel Jaouen, Marco Jesi, Olivier Savary, Riccardo Zingales, Ferdinando Grimaldi Quartieri, Gaetano Mele e Nigel William Cooper.
Fotovoltaico: K.R.Energy, doppio aumento di capitale
Un doppio aumento di capitale, di cui uno riservato, quindi con l’esclusione del diritto di opzione, ed a seguito della recente accettazione di una proposta da parte di F.I.S.I. S.r.l., e l’altro da offrire in opzione agli azionisti della società quotata in Borsa a Piazza Affari ed operante nel comparto delle fonti rinnovabili, ed in particolare nel settore del fotovoltaico. Questo è quanto ha reso noto proprio K.R.Energy S.p.A. in accordo con quanto ha deliberato il Consiglio di Amministrazione della società avvalendosi parzialmente di una delibera acquisita da parte dell’Assemblea degli Azionisti che, in sede straordinaria, si è riunita il 27 aprile 2010, e delle delibere dell’Assemblea, in sede ordinaria e straordinaria, dello scorso 25 giugno del 2011.
McDonald’s, nuova offerta di Dim Sum Bond
I Dim Sum Bond prendono il nome da una prelibatezza della cucina cinese, ma i riferimenti culinari terminano qui: si tratta, infatti, di titoli obbligazionari che sono denominati in yuan e quotati presso la Borsa di Hong Kong. Tra le società che si stanno maggiormente segnalando per tali offerte c’è sicuramente McDonald’s, la celebre multinazionale attiva nel campo della ristorazione. La compagnia americana si sta avventurando nel secondo lancio in assoluto di tali bond, ma come si spiega tanto interesse per la Cina e l’ex colonia britannica? L’unico precedente è datato 2010, quando venne proposto un bond con scadenza a tre anni e un importo complessivo di duecento milioni di yuan.
Amgen vende tre miliardi di dollari in obbligazioni
Amgen Inc., principale azienda al mondo per quel che concerne la biotecnologia, si rivolge al segmento obbligazionario per riuscire a finanziare il proprio debito: in effetti, la società di Thousand Oaks è pronta vendere ben tre miliardi di dollari in titoli obbligazionari, con scadenze piuttosto diversificate, vale a dire cinque, dieci e trentuno anni, il tutto con l’intento già precisato, oltre a quello di riacquistare azioni proprie e i dividendi trimestrali. Non c’è comunque molta sorpresa tra gli addetti ai lavori, visto che già ad aprile la compagnia californiana aveva annunciato di voler avviare il versamento del primo dividendo. Tra l’altro, i titoli azionari hanno fatto registrare un rialzo di ventisette punti percentuali dal 2005 ad oggi, mentre i rendimenti dei bond sono calati fino all’attuale 3,69%, secondo quanto rilevato da Bank of America Merrill Lynch.
Obbligazione Mediobanca MB1 a ruba
“Sold Out“. E’ questo il messaggio che attualmente si legge sul sito Internet di CheBanca! relativamente al collocamento di un’obbligazione a tasso fisso, con durata pari a tre anni, ed una cedola lorda annua al 3,51%, che corrisponde ad un tasso annuo netto del 3,07%. Le richieste da parte di investitori e risparmiatori hanno infatti coperto l’offerta, ragion per cui, sempre dal proprio sito Internet, CheBanca! ha dato appuntamento alla prossima emissione. L’obbligazione, lo ricordiamo, è la prima con richieste che si potevano presentare solo ed esclusivamente attraverso i canali di CheBanca!, la Banca per tutti del Gruppo Mediobanca, con il Conto Titoli CheBanca! quale deposito d’appoggio.
Fineco SuperSave fino al 2,1%
Con i tassi attivi e passivi in progressivo rialzo, è arrivata una piccola limatura al tasso massimo, favorevole per i risparmiatori, anche a “SuperSave“, il prodotto per la remunerazione della liquidità di Fineco. Per chi ha il conto corrente Fineco, infatti, c’è la possibilità investire con un basso rischio, tipico dei pronti contro termine, e con il rendimento garantito. Questo grazie proprio a “SuperSave“, il prodotto di Fineco, la Banca online del Gruppo Unicredit, che è ideale per andare vincolare a breve, ma anche a brevissimo termine il risparmio; il tutto a fronte di un interesse che è sia noto, sia certo alla stipula. I tassi attualmente offerti continuano ad essere sensibilmente più alti rispetto ai mesi scorsi, ed anzi, come sopra accennato, c’è un aumento dei tassi attivi sulle tre scadenze in corrispondenza dei quali è possibile investire la liquidità a termine.
Metalli preziosi: Bank of America propone l’Invest Bond Oro
Bank of America Merrill Lynch, una delle più celebri banche statunitensi, si è segnalata in questi ultimi giorni per una emissione piuttosto interessante: in effetti, l’istituto americano ha scelto il Domestic Mot della nostra borsa per lanciare un bond bancario, per la precisione l’Invest Bond Tm Oro, prodotto finanziario che, come si evince agevolmente dal nome, punta sulle quotazioni del prezioso metallo e mette a disposizione una cedola che è pari ogni anno al 5%. Ovviamente, un rendimento così alto non può che attirare l’attenzione di chi intende guadagnare qualcosa, ma si tratta davvero di un ritorno economico così consistente?
Mot: con Mediobanca va in scena il Quarto Atto
È sempre molto difficile scegliere nel variegato mondo dei prodotti finanziari, soprattutto se la società emittente è italiana: una novità importante in questo senso è quella messa a disposizione da Mediobanca. Si tratta delle obbligazioni Quarto Atto che prevedono un tasso variabile (c’è un limite massimo e uno minimo), titoli finanziari che sono stati lanciati da alcuni giorni presso il Mercato Telematico delle Obbligazioni di Borsa Italiana. Che cosa hanno di così speciale questi bond? Anzitutto, bisogna specificare che il livello minimo del tasso è pari al 4,5%, mentre non può andare oltre il 7,5%. Come si evince facilmente, inoltre, lo strumento è di tipo bancario e prevede una scadenza decennale, visto che la data di maturazione è stata fissata al 2021.
Danske Bank: covered bond danneggiati da Basilea
Danske Bank, istituto leader nell’Europa settentrionale e soprattutto in Danimarca, ha ammesso le proprie debolezze nei confronti della supervisione finanziaria: l’ultimo annuncio del gruppo scandinavo, infatti, non è stato improntato all’ottimismo e ha messo in luce come il Comitato di Basilea e l’agenzia di rating Moody’s non abbiano capito a fondo la struttura delle obbligazioni emesse. Anzi, è stato precisato che le attività dell’ente e dell’agenzia potrebbero seriamente danneggiare il mercato dei covered bond. L’unità ipotecaria del gruppo in questione potrebbe anche decidere di interrompere i finanziamenti a favore della stessa Moody’s per ottenere i giudizi sui propri prodotti, una decisione che è stata adottata a causa del possibile declassamento della valutazione AAA, un taglio che non terrebbe conto dei 6,2 miliardi di dollari di capitale in eccesso.
Autostrade per l’Italia vince ricorso in Francia
Importante vittoria di Autostrade per l’Italia, società del Gruppo Atlantia, in Francia. Il Gruppo quotato in Borsa a Piazza Affari, venerdì scorso, 24 giugno del 2011, ha infatti reso noto che è stato accolto il ricorso di Autostrade per l’Italia, da parte del Consiglio di Stato francese, in merito al “Progetto Eco-Taxe”, una gara che la società italiana si era aggiudicata dopo che questa era stata indetta dal “MEDDTL”, il Ministero francese dell’Ecologia, dello Sviluppo Sostenibile, dei Trasporti e dell’Edilizia Popolare. La gara poi era stata annullata a causa di un ricorso che era stato presentato da “Alvia”, il consorzio che si era classificato al secondo posto, quindi dietro ad Autostrade per l’Italia, e di cui facevano parte Siemens, Sanef, Atos Origin, ed anche Egis Projects e la Caisse Depots et Consignations. L’11 marzo scorso il Tribunale Amministrativo di Cergy-Pointoise aveva dato ragione ai secondi classificati nella gara con un’apposita ordinanza; ma ora, come annunciato venerdì scorso dal Gruppo Atlantia, l’ordinanza del Tribunale Amministrativo di Cergy-Pointoise è stata cassata dal Consiglio di Stato francese.
Obbligazioni subordinate convertibili di Banca Etruria
Si è chiuso venerdì scorso, 24 giugno del 2011, il periodo di offerta di opzione relativamente all’offerta di numero 33.092.676 obbligazioni subordinate convertibili in azioni ordinarie dell’Istituto di credito Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio. A darne notizia è proprio la Banca Etruria nel far presente come il periodo di offerta in opzione del prestito obbligazionario sia stato chiuso con il 96% circa delle adesioni rispetto al totale dei titoli offerti, per un controvalore pari a 95,9 milioni di euro circa. A fronte dell’avvio della negoziazione dei titoli dal 29 giugno prossimo, sul Mercato Telematico Azionario (MTA) di Borsa Italiana S.p.A., i diritti di opzione non esercitati, pari al 4% circa sul totale, saranno riofferti in Borsa dal 28 giugno del 2011 al 4 luglio del 2011 inclusi.
La Croazia pianifica un bond denominato in euro
Novità in vista dalla Repubblica di Croazia per gli investitori: la nazione balcanica sta infatti pianificando nel dettaglio una emissione obbligazionaria denominate in euro, un’occasione importante per poter puntare economicamente su un paese di cui non si sente parlare molto spesso. L’offerta è molto accurata, tanto che il lancio in questione verrà perfezionato soltanto al termine di una serie di meeting e tavoli con gli investitori del reddito fisso, i quali cominceranno proprio domani. Volendo specificare le caratteristiche che si conoscono di questo bond, c’è da dire che tre sono le banche incaricate della gestione; si tratta, più precisamente, di Deutsche Bank, Hsbc e Unicredit, sempre ben presente nell’Europa dell’est.
Azioni Salvatore Ferragamo: in Borsa dal 29 giugno
E’ fissato per mercoledì prossimo, 29 giugno del 2011, lo sbarco ufficiale in Borsa, con l’inizio delle negoziazioni, per le azioni della società Salvatore Ferragamo S.p.A., azienda leader negli articoli di lusso, dalla pelletteria all’abbigliamento e passando per gli accessori, profumi ed anche occhiali. Questo dopo che l’Offerta Globale di Vendita s’è chiusa con pieno successo per effetto di una domanda che ha superato di ben 3,6 volte l’Offerta prevista; il prezzo definitivo delle azioni, in accordo con un comunicato ufficiale emesso da Salvatore Ferragamo S.p.A., è stato fissato in 9 euro. I titoli da mercoledì prossimo saranno negoziati sull’MTA, il Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A..
BPM: aumento di capitale, Assemblea Soci approva
Si è tenuta oggi, sabato 25 giugno del 2011, l’Assemblea dei Soci di BPM, il Gruppo bancario Banca Popolare di Milano, quotato in Borsa a Piazza Affari, e facente parte dell’indice FTSE MIB, riunitasi per l’occasione sia in sede ordinaria, sia in sede straordinaria. Nel corso dell’Assemblea è avvenuta la nomina di un amministratore, sono state approvate le modifiche allo statuto sociale, in corrispondenza degli articoli numero 41 e 47, e sono state altresì approvate le politiche di remunerazione e di incentivazione. Inoltre, in accordo con quanto recita un comunicato ufficiale emesso in data odierna da BPM, l’Assemblea dei Soci ha altresì approvato sia la ristrutturazione del prestito obbligazionario denominato “Convertendo BPM 2009/2013 – 6,75%“, sia l’aumento del capitale sociale per un controvalore massimo pari a 1,2 miliardi di euro. L’Assemblea ha così attribuito al Consiglio di Amministrazione di BPM la delega ad aumentare il capitale a pagamento, con offerta in opzione ai soci, anche in più tranche e per un controvalore massimo che, come sopra accennato, è pari a 1,2 miliardi di euro.