La Colombia è fortemente intenzionata ad abbandonare tutti i piani relativi alla vendita di bond internazionali: il programma originale, infatti, prevedeva una cessione pari a 240 milioni di dollari in titoli obbligazionari, operazione da completare entro la fine di quest’anno, ma evidentemente le tempeste dei mercati finanziari hanno fatto cambiare idea alle autorità di Bogotà. L’annuncio ufficiale è giunto per voce del ministro delle Finanze, Juan Carlos Echeverry. Si trattava in pratica di una vendita accessoria a quella posta in essere lo scorso mese di luglio, quando erano stati messi a disposizione bond decennali per un ammontare complessivo di due miliardi di dollari (la denominazione era avvenuta nella divisa statunitense), mentre si parlava della possibile emissione di Samurai Bond nel corso del secondo semestre del 2011.
Titoli di Stato: nuova asta BTP€i del 28 Settembre
Arriva l’asta di BTP€i del mese di Settembre 2011 a completare le emissioni di titoli di Stato per questo mese; il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha disposto per il 28 Settembre 2011 l’emissione di Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’Inflazione dell’Area Euro con regolamento previsto il 30 Settembre 2011.
Nello specifico i BTP€i decennali che vengono emessi sono contrassegnati dall’ISIN IT0004380546 ed hanno decorrenza 15 Marzo 2008 e scadenza prevista il 15 Settembre 2019.
Nella comunicazione del MEF viene anche specificato che i BTP€i hanno un tasso di interesse reale del 2.35% annuo pagabile semestralmente. L’ammontare nominale dell’emissione va’ da un minimo di 500 milioni di euro ad un massimo di 750 milioni di euro.
Gli investitori privati possono prenotare i BTP entro il 27 Settembre 2011 mentre gli intermediari comunicheranno le offerte attraverso la Rete Nazionale Interbancaria il giorno successivo entro le 11:00.
Snam Rete Gas: la semestrale fa salire il dividendo
Ci sono delle novità positive per tutti gli azionisti di Snam Rete Gas: la società del gruppo Eni, più precisamente il suo consiglio di amministrazione, ha infatti deciso di dare il via libera alla distribuzione di un nuovo acconto dividendo, per un importo che è fissato a dieci centesimi di euro per ogni singolo titolo. Si tratta di un rialzo importante, visto che solamente lo scorso anno il medesimo acconto era risultato più basso, vale a dire nove centesimi di euro. Il versamento in questione, comunque, diventerà concreto il prossimo 27 ottobre, mentre tre giorni prima verrà fornito l’ok definitivo allo stacco della relativa cedola. L’incremento è la conseguenza principale dei risultati che sono stati conseguiti nei primi sei mesi di quest’anno dalla Società Nazionale Metanodotti; in effetti, volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che il periodo compreso tra gli scorsi mesi di gennaio e giugno è stato caratterizzato da un utile operativo molto vicino al miliardo di euro (986 milioni per la precisione), con un rialzo pari a sei punti percentuali rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2010.
Fotovoltaico: la soluzione offerta da Energy Protection
Le fonti rinnovabili e le energie “verdi” sono la frontiera economica e finanziaria del nostro futuro, dunque è opportuno tenerle sempre in alta considerazione quando si parla di investimenti: è possibile proteggersi in questo caso con una polizza assicurativa adeguata al settore? Una soluzione può essere quella della Polizza Energy Protection messa a disposizione da Unicredit Banca. Di cosa si tratta esattamente? La garanzia che viene offerta, non certo trascurabile, è quella di tutelare l’impianto fotovoltaico con l’indennizzo degli eventuali danni che potrebbero verificarsi. Sono ormai moltissimi gli imprenditori che si impegnano a sottoscrivere un finanziamento per acquisire un impianto di questo tipo ed è proprio a questi soggetti che la banca in questione si rivolge.
Unicredit: i vantaggi della Polizza Agricoltura
Il Gruppo Unicredit, tra i più importanti istituti di credito europei e internazionali, offre una gamma di pacchetti assicurativi piuttosto variegata: l’intento principale è quello di venire incontro alle esigenze di ogni tipologia di impresa, oltre ad offrire una protezione specifica per quel che concerne i vari business. Uno degli esempi più interessanti è rappresentato senza dubbio dalla cosiddetta “Polizza Agricoltura”, la quale rientra a pieno titolo nel segmento relativo alla protezione settoriale. A chi è rivolto nello specifico questo strumento? Come si intuisce facilmente dalla denominazione, i soggetti coinvolti in tal senso sono gli imprenditori agricoli, ma anche i coltivatori diretti, le società cooperative agricole e tutti quegli enti che appartengono al settore primario e che avanzano una richiesta di mutuo o di finanziamento.
Intercontinental Exchange: il crollo delle soft commodities
Il sapore di questi giorni del cacao e dello zucchero sta tendendo decisamente verso l’amaro: le due commodities, ma non solo esse, hanno infatti subito una caduta importante nel corso delle ultime contrattazioni americane, come principale conseguenza del fatto che gli investitori preferisono rifugiarsi sul dollaro a causa dello scenario economico non certo incoraggiante. Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che la Federal Reserve ha annunciato due giorni fa un programma che consentirà agli Stati Uniti di affrontare la recessione, ma a costo di vendere entro i prossimi nove mesi le holding con le scadenze minori. Si è trattato di una misura necessaria e urgente, soprattutto alla luce dei deboli dati cinesi per quel che concerne il manifatturiero. Entrando maggiormente nel dettaglio finanziario, occorre sottolineare come i contratti futures relativi al cacao siano giunti al loro livello più basso dell’ultimo anno.
Titoli di Stato: nuova emissione CTZ del 27 Settembre 2011
La seconda nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze emessa nella giornata del 22 Settembre 2011 riguarda l’asta dei certificati di credito del Tesoro “zero coupon” (CTZ). Nello specifico, i certificati messi all’asta il 30 Settembre 2011 sono di 3.500 milioni di euro di importo nominale con scadenza prevista al 30 Settembre 2013.
Come per gli altri titoli di Stato è possibile prenotare l’oggetto dell’emissione per importi di mille euro o superiori presso gli intermediari finanziari abilitati. Il pubblico e gli investitori potranno fare le prenotazioni entro il 26 Settembre 2011 mentre il regolamento avverrà il 30 Settembre 2011.
I CTZ, che come sempre vengono emessi lo stesso giorno dei Bot dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono titoli a sconto che rimborsano alla pari, pertanto l’interesse è calcolato sulla differenza tra il prezzo di sottoscrizione all’emissione e quello di rimborso. La durata è sempre di 2 anni e dopo l’emissione i titoli potranno essere scambiati sul segmento di Borsa Italiana dedicato (MOT) per quantitativi limitati (ma sempre di minimo 1000 euro). La negoziazione all’ingrosso viene invece effettuata sull’MTS ma per importi non inferiori ai 2.5 milioni di euro.
Barclays offre un nuovo conto corrente a canone gratuito
Canone gratuito e nessun vincolo sulle giacenze: le due caratteristiche principali del Nuovo Conto Corrente Barclays 3% Plus non passano certo inosservate e potrebbero consentire a questo strumento di divenire uno dei più interessanti della gamma attualmente disponibile sul mercato. La denominazione che abbiamo appena citato, poi, fa intendere un altro elemento di rilievo, vale a dire il rendimento lordo che è stato fissato al 3% fino a tutto il 2012, con una possibilità di ampliarlo temporalmente per altri due anni. L’obiettivo dell’istituto di credito britannico è quello di ripetere il successo del medesimo conto 3% Plus (è questo il motivo per cui compare l’aggettivo “Nuovo”), con una nuova serie di vantaggi che mira a conquistare una platea ancora più ampia dello strumento precedente.
Macquarie, un certificato focalizzato su Intesa Sanpaolo
Macquarie Bank come garante e il comparto Structured Products in qualità di società emittente: sono questi i due punti di riferimento del nuovo certificato Bonus Cap messo a disposizione dalla compagnia australiana e in negoziazione dalla giornata di ieri presso il Sedex di Borsa Italiana. Il sottostante che è stato prescelto in questo caso è una delle principali banche italiane, Intesa Sanpaolo, nonostante il declassamento deciso da Standard & Poor’s per quel che concerne il rating di lungo termine. Nel dettaglio, tale certificato di investimento (il codice Isin è DE000MQ4D797) avrà una scadenza di quattro anni, con il termine naturale che è stato fissato al 31 marzo del 2015; inoltre, la prima barriera verrà raggiunta al livello di 0,7308 punti. C’è anche da aggiungere che il prodotto in questione sarà disponibile in 150mila unità complessive.
Titoli di Stato: nuova asta di Bot Semestrali del 27 Settembre 2011
Arriva la comunicazione per la seconda asta di Bot del mese di Settembre 2011; il Ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso un comunicato stampa di qualche minuti fa’ rende noto che l’asta è prevista per il 27 Settembre ed il regolamento sarà il 30 Settembre. Nello specifico verranno emessi Buoni Ordinari del Tesoro con scadenza al 30.03.2012 (quindi semestrale a 182 giorni) per un importo di 8.000 milioni di euro.
Sempre nello stesso giorno, continua la nota, viene disposta un’asta con regolamento il 30 Settembre 2011 per l’emissione di una seconda tranche di Bot con scadenza il 15 Dicembre dell’anno corrente per un importo di 3.000 milioni di euro.
Come di consueto la sottoscrizione da parte degli investitori e dei risparmiatori è da presentare entro le ore 11:00 del 27 Settembre agli intermediari abilitati a partecipare all’asta. Ogni offerta dovrà essere di minimo mille euro.
Nella nota il Ministero aggiorna anche sulla circolazione di Bot al 15 Settembre 2011 che, si legge, era pari a 139.461.896 milioni di euro di cui 4.000 milioni di euro a scadenza trimestrale, 50.335 milioni di euro a scadenza semestrale e 85.126.896 milioni di euro di Bot con scadenza annuale.
I rischi finanziari dell’Italia
Era il 18 febbraio del 2010, quindi non molto tempo fa, quando il premio Nobel per l’economia Robert Mundell azzardò un’ipotesi che, alla luce di quanto sta avvenendo in questi giorni, fa venire i sudori freddi: il declassamento di Standard & Poor’s al debito italiano fa tornare alla mente quella affermazione di un anno e mezzo fa, quando il nostro paese venne giudicato come la più seria minaccia per l’intera eurozona, anche perché, si diceva, il suo salvataggio finanziario sarebbe stato alquanto complicato. La preoccupazione, dunque, esisteva già da tempo, il default non è poi così remoto come sembra e i nostri titoli di Stato non sono al sicuro. Come devono comportarsi gli investitori di fronte a tutto questo?
Downgrade per la Cassa Depositi e Prestiti: pericolo Buoni Fruttiferi?
Qualche minuto fa’ è stato diffuso sul sito ufficiale della Cassa Depositi e Prestiti (CDP) un comunicato stampa (precisamente il n°41/2011) in cui si rende noto il downgrade del rating dell’ente da parte di Standard & Poor’s.
L‘agenzia di rating in pratica “finisce il lavoro” iniziato il 19 Settembre 2011; in questa data S&P ha diffuso il rating negativo per la Repubblica Italiana che oggi si completa con il downgrade della CDP da A+/A-1 ad A/A-1 con outlook negativo.
La cassa di Depositi e Prestiti è un ente pubblico controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per il 70% e si occupa di gestione ordinaria per quanto riguarda il finanziamento di opere e servizi pubblici con fondi non garantiti dallo Stato oltre che di gestione separata, che invece è la parte garantita che interessa di più ai cittadini, visto che si occupa direttamente dei prodotti di risparmio postale tanto cari agli italiani: i buoni fruttiferi.
Da oggi i Buoni Fruttiferi sono pericolosi quindi?
Bank of America, disastroso il secondo trimestre 2011
Un secondo trimestre letteralmente da dimenticare: non ci sono altre definizioni per descrivere il periodo compreso tra marzo e giugno scorsi per quel che concerne la celebre banca statunitense Bank of America: in effetti, l’arco temporale in questione è stato caratterizzato da perdite e cali piuttosto pesanti per l’istituto newyorkese, con un totale negativo molto vicino ai nove miliardi di dollari (per la precisione sono stati 8,8). Che cosa è successo di così catastrofico per provocare una stima talmente imbarazzante? In fondo stiamo parlando di un gruppo piuttosto affermato e dalle dimensioni notevoli, visto che si possono contare ben seimila agenzie: il principale onere da registrare nel bilancio è stato però pari a venti miliardi di dollari, una somma che si riferisce all’intesa che è stata stipulata dalla stessa Bank of America per dar vita al risarcimento destinato agli ex clienti, i quali avevano sottoscritto dei titoli obbligazionari tossici garantiti proprio dalla compagnia americana.
Postafuturo MultiUtile: flessibilità e rendimento da PosteVita
Il Gruppo PosteVita offre una serie di prodotti divisi (come la grafica del sito ufficiale consiglia) per fascia di età a seconda dell’orientamento indicato. Nella fascia tra i 19 ed i 30 anni troviamo il risparmio dedicato a progetti futuri di cui Postafuturo MultiUtile è il rappresentante più flessibile; nel foglio informativo è descritto come un contratto di assicurazione sulla vita con partecipazione agli utili, con durata compresa tra 20 e 40 anni. Il versamento si può effettuare in premio unico di importo minimo di 2500 euro oppure di un premio ricorrente di minimo 600 euro di importo per il frazionamento annuale e 50 euro per il frazionamento mensile. A partire dalla sottoscrizione è possibile versare importi non inferiori a 500 euro in qualsiasi momento.
La flessibilità comunque, che è il punto di forza del prodotto, deriva dalla possibilità di richiedere il riscatto sia totale che parziale dell’investimento. Quest’ultimo dovrà essere minimo di 500 euro ed in ogni caso dovrà lasciare sulla polizza almeno 3.000 euro di liquidità.