Toyota Motor non dovrebbe essere in grado di trarre il miglior profitto possibile dall’attuale situazione in cui vigono bassi tassi di interesse: è proprio per questo motivo che il colosso automobilistico giapponese ha incaricato la propria divisione finanziaria, la Toyota Motor Credit Corporation, di accedere al mercato americano del debito per la quarta volta nei primi cinque mesi di quest’anno, visto che i costi di indebitamento continuano a scendere in rapporto ai rendimenti messi a disposizione dal Tesoro statunitense. Nel dettaglio, l’azienda nipponica ha venduto dei bond quinquennali, con tanto di cedola fissata all’1,75% e per un importo complessivo di un miliardo di dollari.
M&G Investments suggerisce i bond dei mercati orientali
Se proprio si volesse puntare il proprio portafoglio finanziario sui titoli obbligazionari, allora si può fare affidamento sui bond dei mercati orientali: il consiglio è giunto direttamente da M&G Investments, più precisamente da Dave Fishwick, a capo della divisione Macro and Equities. In effetti, secondo questo punto di vista, gli strumenti che si riferiscono ai mercati occidentali sono al momento troppo vulnerabili, quindi i vantaggi in termini di rendimenti sono davvero minimi e le offerte poco allettanti, dato che non si viene ripagati in maniera adeguata in rapporto al rischio sovrano che contraddistingue l’area dell’euro. Lo stesso discorso vale anche per i cosiddetti Treasuries, vale a dire i titoli che sono emessi dal Tesoro americano.
Previsioni USA dopo IPO Facebook
Ennesima giornata “rossa” per Piazza Affari; dopo un’avvio incerto le Borse Europee sembravano puntare al ribasso sulla scia negativa della Spagna, ancora in difficoltà per il default di Bankia. I rating di Moody’s sul Paese poi infiammano la discussione, anche se gli analisti dicono che l’intervento era ormai scontato nel prezzo. Dopo qualche ora incerta però il quadro grafico cambia radicalmente e le sorti del close settimanale si affidano unicamente a Wall Street.
Anche se in Eurozona c’è un clima di incertezza, oltre oceano la situazione è ben diversa; l’aria che tira è di speranza, grazie sopratutto all’IPO di oggi attesa ormai da mesi. Il settore hi-tech vede oggi la discesa in campo di un colosso in grado di trainare al rialzo la ripresa, già ben avviata a Wall Street rispetto al Vecchio Continente. L’IPO dell’anno ha numeri destinati ad entrare nella storia; oltre 100 miliardi di capitalizzazione al momento della discesa sul Nasdaq, ed un prezzo per azione che è arrivato direttamente al massimo della forchetta prevista a 38 dollari per azione.
Facebook al debutto in Borsa, Zuckerberg atteso al Nasdaq
Il grande giorno è arrivato e finalmente l’attesa per gli investitori è finita; quanto vale Facebook? Quali sono le prospettive per il futuro? Quanto può arrivare a valere il social network che ha conquistato il mondo intero? Come evolverà la sua posizione nella vita di tutto i giorni? Oggi al Nasdaq si prova a rispondere a queste domande e gli investitori hanno ormai le idee chiare sul da farsi.
Il fondatore, ormai vera e propria star del settore, è atteso nel suo abbigliamento classico; felpa con cappuccio e sorriso stampato, pronto a suonare la campanella del Nasdaq che da’ il via alle contrattazioni. L’uomo del giorno è sicuramente lui; con 104 miliardi di euro di capitalizzazione ed un valore per azione pari a 38 dollari la sua creazione tiene con il fiato sospeso le più grandi istituzioni del mondo, pronte a misurare l’immediata risposta sul mercato per l’IPO dell’anno.
DomesticMot: il nuovo bond a tasso misto di Rbs
Tasso Misto con Digital Cap: è questa la denominazione ufficiale scelta da Royal Bank of Scotland per la sua nuova obbligazione (il codice Isin di riferimento è GB00B78SXC73) che è stata lanciata presso il DomesticMot di Borsa Italiana. Come si intuisce già dal nome stesso, vi sono degli elementi ben precisi che caratterizzano questo bond. Anzitutto, però, bisogna specificare che l’operatore in acquisto è rappresentato da Banca Akros. Per quel che concerne, poi, le modalità di negoziazione, si farà affidamento sul corso secco: in pratica, per tutte quelle cedole la cui determinazione ha luogo il secondo giorno lavorativo che precede il primo di godimento della cedola stessa, sarà cura specifica dell’operatore inserire quelli che sono i compensi relativi ai contratti da liquidare il primo e il secondo giorno di godimento.
Futures e soft commodities: in rialzo zucchero e caffè, tonfo del cacao
La giornata di ieri è stato davvero intensa per quel che concerne le soft commodities per eccellenza che sono quotate, vale a dire lo zucchero, il caffè e il cacao. Cerchiamo dunque di capire quali sono state le ultime performance dei rispettivi contratti futures e quali eventi hanno influenzato le stesse. Cominciando a parlare dello zucchero grezzo, c’è da dire che il contratto maggiormente attivo in questo momento è quello che prevede le spedizioni del mese di luglio: ebbene, il New York Mercantile Exchange ha assistito a un rialzo di tredici centesimi, il che equivale a dire che gli strumenti finanziari in questione sono aumentati dello 0,6% e si sono attestati a quota 20,86 centesimi la libbra. I mercati si sono più che consolidati, ma bisogna sottolineare soprattutto le pressioni esercitate dalle ultime notizie provenienti dai raccolti del Brasile, il maggior produttore al mondo.
Kexim conquista gli investitori grazie ai Samurai Bond
Export-Import Bank of Korea, banca coreana che è meglio nota con l’acronimo Kexim o Eximbank, ha emesso ben cento miliardi di yen (circa 1,5 miliardi di euro) di Samurai Bond: si tratta di un vero e proprio record per quel che concerne offerte di questo tipo, un livello massimo che ovviamente si riferisce a un prestatore che fa capo alla Corea del Sud. La vendita in questione include anzitutto 51,4 miliardi di yen in titoli obbligazionari che beneficiano della scadenza a due anni e di un rendimento pari a 1,11 punti percentuali. Questo vuol dire che il ritorno economico appena menzionato è superiore rispetto al tasso swap denominato in valuta nipponica di settanta punti base.
Spread Btp-Bund in netto rialzo
La giornata in Borsa si è chiusa ancora una volta nel peggiore dei modi; a pesare il comparto bancario, che ha trascinato ancora una volta al ribasso le aspettative nell’Eurozona grazie anche ai giudizi negativi raccolti oltre oceano. Grave anche la situazione in Grecia, con l’uscita dall’area Euro sempre più probabile, ma le preoccupazioni oggi sono anche rivolte alla Spagna che dopo il fallimento di Bankia e la sua nazionalizzazione ha visto una corsa agli sportelli preoccupante.
Il listino italiano, dopo un’avvio estremamente negativo, cambia direzione e recupera parzialmente le perdite andando a chiudere intorno a 13089 punti di FTSE-Mib con Fondiaria-Sai che registra l’incremento più importante della giornata (oltre l’11% di guadagno).
Rottura dell’Euro a breve?
Il premier Britannico rilancia l’allarme; David Cameron lancia l’ennesimo allarme sul rischio di una spaccatura interna nella zona Euro, con conseguenze impreviste sui debiti sovrani. Secondo Cameron, nessun paese sarebbe escluso dagli effetti di una scissione dell’area Euro oppure anche “solo” dall’uscita di un Paese, come potrebbe essere la Grecia.
Il discorso del premier si conclude con una posizione molto chiara; secondo Cameron, i Paesi Membri dell’Euro si trovano di fronte ad una scelta che condizionerà pesantemente la Moneta Unica. Da un lato, se le cose procedono come ora la scissione sarà inevitabile ed andrà gestita con uscite strategiche e possibili ribaltamenti importanti negli equilibri mondiali, visto che il diretto concorrente del Dollaro USA verrebbe a meno nella sua posizione di forza.
Asian Development Bank si affida ai Clean Energy Bond
Asian Development Bank ha fissato a 339 milioni di dollari la sua seconda vendita di Clean Energy Bond agli investitori retail di nazionalità giapponese: questi titoli obbligazionari “verdi” dovrebbero essere in grado di sostenere in maniera adeguata i progetti della banca regionale per quel che concerne l’energia rinnovabile e l’efficienza energetica nell’intero continente asiatico e nell’area del Pacifico. Come ha spiegato in modo chiaro Mikio Kashiwagi, tesoriere della stessa Adb, l’Asia ha bisogno più che mai in questo momento di venire incontro alle necessità imposte dall’ambito energetico, ma tutto questo deve essere realizzato senza andare a inquinare l’aria che si respira o l’acqua che si beve. Ecco perché saranno incentivati gli investimenti finanziari in progetti di questo tipo, vale a dire quelli che hanno come priorità fondamentale l’energia pulita.
Gc Securities: boom di Cat Bond nel primo trimestre 2012
Il primo trimestre del 2012 (il periodo compreso tra gli scorsi mesi di gennaio e marzo) si è senza dubbio contraddistinto come il periodo più attivo e intenso per quel che concerne il segmento dei Catastrophe Bond: si tratta di un vero e proprio record a livello globale, come è stato accertato in modo accurato da Gc Securities, compagnia che fa parte del gruppo Marsh & McLennan. Nell’arco temporale in questione, infatti, sono stati lanciati ed emessi titoli di questo tipo per un importo totale di 1,34 miliardi di dollari, segno che il capitale di rischio viene considerato molto appetibile, con ben otto transazioni in tre mesi. Nel corso dello stesso periodo dello scorso anno, al contrario, l’ammontare complessivo si era fermato a 1,02 miliardi di dollari.
Consob richiama Moody’s
Il downgrade di ieri sugli istituti di credito italiani non ha di certo colto impreparati gli investitori, che già da qualche giorno si aspettavano un crollo verticale della fiducia oltre oceano. Dopo una perdita di capitalizzazione di 120 miliardi di euro di capitalizzazione in Europa, arriva anche la notizia che 26 istituti di credito Italiani sono stati declassati e tutti hanno outlook negativo, ovvero sono sotto osservazione per ulteriori tagli.
La Consob però non ci sta; la richiesta dell’istituto di vigilanza Italiano è lecita, visto che i continui downgrade “preventivi” potrebbero minare definitivamente la ripresa dell’Eurozona, ormai completamente ferma grazie anche ad interventi simili. Secondo la Consob, l’azione di Moody’s sarebbe esagerata ed ha richiesto specifiche motivazioni per questa scelta, riservandosi la possibilità di costringere il colosso dei rating mondiali ad una revisione della sua posizione.
Il Kenya pianifica il proprio prestito di bond
Il governo del Kenya sta pianificando l’avvio delle negoziazioni di un bond sovrano: la nazione africana si è convinta in questo senso dopo aver trovato l’accordo per il prestito di circa seicento milioni di dollari da parte dei creditori esteri, con un tasso di interesse fissato a 4,75 punti percentuali al di sopra del Libor (London Interbank Offered Rate). L’annuncio ufficiale è giunto direttamente dal Ministero delle Finanze locale. Tale bond va quindi a rimpiazzare un Eurobond che era già stato strutturato e dovrebbe essere in grado di coprire un target di prestito che sarà pari a 119 miliardi di scellini locali per l’anno fiscale 2011-2012 (si concluderà il prossimo mese di giugno per la precisione).
Futures: semi di soia in rialzo grazie all’export di Usa e Brasile
I semi di soia sono stati capaci di risollevarsi da un declino che durava ormai da sei settimane, mettendo a segno un rialzo interessante a livello di contrattazioni: il cambiamento di performance può essere facilmente spiegato con l’incremento fatto registrare dalle esportazioni della commodity per quel che concerne gli Stati Uniti e il Brasile, con la relativa offerta che non poteva non risentirne, visto che stiamo parlando dei due principali paesi al mondo da questo punto di vista. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che l’importo totale di semi di soia che è stato ispezionato per l’export a stelle e strisce è quasi raddoppiato in una settimana, passando da 10 a 20,3 milioni di bushel.