Asian Development Bank si affida ai Clean Energy Bond

Asian Development Bank ha fissato a 339 milioni di dollari la sua seconda vendita di Clean Energy Bond agli investitori retail di nazionalità giapponese: questi titoli obbligazionari “verdi” dovrebbero essere in grado di sostenere in maniera adeguata i progetti della banca regionale per quel che concerne l’energia rinnovabile e l’efficienza energetica nell’intero continente asiatico e nell’area del Pacifico. Come ha spiegato in modo chiaro Mikio Kashiwagi, tesoriere della stessa Adb, l’Asia ha bisogno più che mai in questo momento di venire incontro alle necessità imposte dall’ambito energetico, ma tutto questo deve essere realizzato senza andare a inquinare l’aria che si respira o l’acqua che si beve. Ecco perché saranno incentivati gli investimenti finanziari in progetti di questo tipo, vale a dire quelli che hanno come priorità fondamentale l’energia pulita.

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D’altronde, bisogna ricordare che la stessa Asia vanta circa il 27% del consumo mondiale di energia (quasi un terzo dunque), ma questa quota è destinata addirittura a salire fino al 40% entro il 2050, visto che le economie continentali continuano a crescere e la popolazione si espande a ritmi impressionanti, come in nessuna parte del globo. La cessione obbligazionaria a cui si sta facendo riferimento prevede tre tranche, una quadriennale e con la denominazione che è avvenuta in dollari australiani, e due triennali, rispettivamente in real brasiliani e in lire turche.

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L’equivalente di queste valute sarà sfruttato proprio per i progetti “clean energy” nei paesi in via di sviluppo, quelli cioè che ne hanno maggiormente bisogno. Tra l’altro, nel 2011 Asian Development Bank ha investito 2,1 miliardi di dollari in diversi programmi di tale tipo, raggiungendo in questa maniera il proprio obiettivo di investire due miliardi l’anno almeno fino al 2013. Le transazioni sono state rese possibili da Nomura International, con i già citati investitori retail giapponesi che ne hanno ampiamente beneficiato.

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