I contratti futures relativi allo zucchero sono riusciti a risollevare il loro rally dopo una breve pausa dovuta, come al solito, a motivi di carattere meteorologico: in effetti, bisogna considerare ancora una volta l’impatto che hanno avuto le ultime piogge sui raccolti e sulle scorte relative al Brasile, il maggior produttore a livello internazionale. Allo stesso tempo, bisogna sottolineare come il cacao e il caffè siano invece rimasti influenzati dalla pressione esercitata dalla debole domanda e dalle scorte in eccesso. Entrando maggiormente nel dettaglio delle contrattazioni finanziarie, c’è da dire che i futures che osservano da vicino le performance dello zucchero grezzo hanno fatto registrare un rialzo di 0,98 punti percentuali, attestandosi a quota 19,98 dollari la libbra.
Pimco sceglie la California per i suoi nuovi bond municipali
La Pacific Investment Management Company, azienda finanziaria californiana meglio nota con l’acronimo Pimco, sta pianificando l’apertura di due importanti bond municipali che andranno a riguardare proprio lo stato federale in cui ha sede: la California sarà dunque la protagonista assoluta di tali emissioni, visto che occorre far fronte al debito attuale. Il Pimco California Municipal Bond Fund provvederà ad acquisire il debito in questione, con una duration media che sarà compresa tra i sette e i dodici anni. Il Pimco National Intermediate Municipal Bond Fund, al contrario, sarà lanciato per investire nei titoli esentasse che riguardano i vari governi locali, con la stessa duration che sarà compresa fra tre e nove anni. Come è noto, la duration non è altro che la misura della sensibilità ai cambiamenti dei tassi di interesse.
La Nuova Zelanda si concentra su inflazione e lungo termine
La Nuova Zelanda sta pianificando nel dettaglio un aumento delle vendite per quel che concerne i bond governativi a lungo termine: tra l’altro, il governo di Wellington sta considerando la sua prima quotazione collegata al tasso di inflazione, una decisione che non viene presa da ben tredici anni. Il motivo, però, è presto detto. In effetti, la domanda dei titoli in questione è aumentata in maniera decisa per la nazione oceaniana, il mercato sovrano che vanta le migliori performance al mondo. In pratica, il Debt Management Office locale è interessato a costruire un volume di strumenti che contempli la maturazione nel mese di aprile del 2023, vale a dire il debito di maggiore durata.
Speculazione su universo Ligresti
L’universo Ligresti torna nell’occhio del ciclone e la speculazione muove i titoli interessati dalla ricapitalizzazione di FonSai; è stata presentata una nuova offerta da parte di Sator e Palladio che ha immediatamente infiammato i titoli, fortemente in contrasto con l’andamento generale di Milano. Premafin sfiora il 10% di guadagno superando quota 0.233 mentre FonSai stessa ha un rialzo teorico prossimo al 16% anche se le contrattazioni sono state chiude per eccesso di rialzo. Bene anche Milano Assicurazioni con oltre il 6% di guadagno e Unipol prossima al 5% di avanzamento.
L’offerta prevede un aumento di capitale per un minimo di 800 milioni di euro che verrà sottoscritto dai due fondi in questione per un importo compreso tra 2 e 2,5 euro per ogni nuova azione per un totale di 400 milioni di euro. Ci sono ora dieci giorni di tempo per valutare l’offerta, ma le borse hanno già sentenziato la risposta ed il prezzo delle realtà coinvolte è mosso dalla speculazione.
Da Société Générale 61 covered warrant su cambi, Etf e azioni
Titoli azionari, tassi di cambio ed Exchange Traded Fund: sono questi i tre strumenti finanziari a cui Société Générale ha voluto agganciare i propri nuovi covered warrant destinati a Borsa Italiana. L’emittente francese ha voluto diversificare al massimo la propria offerta, cercando dunque di venire incontro a un numero molto alto di esigenze. Il debutto ufficiale è previsto proprio per oggi, ma di cosa si tratta esattamente? Anzitutto, vi sono i warrant relativi agli Etf, i quali verranno collocati presso il Comparto Sedex di Piazza Affari, più precisamente quello che viene identificato come “Covered Warrant Plain Vanilla”. La negoziazione sarà continua, con tanto di liquidazione monetaria e la modalità americana di esercizio (si sta parlando infatti di opzioni); nello specifico i covered warrant su Etf saranno trentasei e focalizzati sui mercati emergenti, in primis i Bric (Brasile, Russia, India e Cina).
La Carta dell’Investimento Sostenibile e Responsabile
L’Associazione Bancaria Italiana (Abi), l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (Ania), Assogestioni e la Federazione delle Banche, delle Assicurazioni e della Finanza (Febaf) sono i quattro “moschettieri” dell’investimento responsabile: in effetti, questi quattro enti sono stati i protagonisti della firma di una fondamentale carta oggi a Roma, la degna conclusione della prima settimana nazionale dedicata all’Investimento Socialmente Responsabile. Anche la sostenibilità è un concetto su cui si è molto insistito da questo punto di vista, con quella che ora viene chiamata “Carta dell’Investimento Sostenibile e Responsabile della Finanza Italiana” che potrebbe portare una nuova ventata di freschezza al settore.
Rimborsi Facebook presentati alla SEC
Il Nasdaq si “scusa” al mondo finanziario presentando il piano di rimborso per i sottoscrittori delle azioni di Facebook in quella che è stata l’IPO più fallimentare dei nostri tempi. I problemi tecnici dei primi 30 minuti di contrattazioni di quel “maledetto giorno” sono costate milioni di euro agli investitori che non hanno potuto agire direttamente nè sulle posizioni aperte nè sugli ordini condizionati a mercati.
L’impossibilità di seguire l’evoluzione dell’IPO ha spinto gli investitori ad aprire una causa, accettata da chi si è occupato del collocamento; alle accuse il Nasdaq risponde con un piano di rimborso da 40 milioni di dollari, presentato alla SEC (la “Consob” Americana) per l’accettazione. Quasi 14 miliardi di dollari saranno restituiti in contanti, mentre il resto verrà concordato tra benefit e sconti sulle commissioni sulle prossime transizioni.
Eni in rialzo grazie a Piazza Affari e Petrolio
La positività di Piazza Affari (e dell’Eurozona in generale) si riflette più o meno su tutto il listino, ad esclusione di pochi titoli presi di mira dalla speculazione ribassista e dalle prese di profitto. Nella fascia centrale del listino (quella prossima allo 0%) si posizione Eni che si mantiene comunque sopra la parità, anche se di poco.
L’andamento positivo di Piazza Affari influenza positivamente i petroliferi ed in particolare nel settore oggi l’attenzione è rivolta proprio su Eni; il cane a sei zampe beneficia degli acquisti sulle Blue Chips Europee, ma sopratutto viene trainata al rialzo dall’andamento positivo del prezzo del petrolio, prossimo ormai agli 87 dollari per barile dopo una fase di ritracciamento di medio termine forse giunta alla fine.
Travelers propone la terza offerta di Cat Bond Longpoint Re
La compagnia assicurativa americana Travelers ha completato con successo la sua ultima emissione di Catastrophe Bond, con la denominazione ufficiale di Long Point Re III Limited: si tratta della terza “avventura” di questi assicuratori nel mercato in questione, visto che le due precedenti negoziazioni sono state Longpoint Re Limited e Longpoint Re II Limited. Questo nuovo bond ha beneficiato di un importo complessivo pari a 250 milioni di dollari, con un volume decisamente superiore e qualche numero relativo alle dimensioni che potrebbe essere modificato entro la fine di questo mese di giugno.
Scure di Moody’s su banche tedesche
Le agenzie di rating tornano a guardare all’Eurozona e dopo un movimento netto del Mercato verso l’alto prova a “stroncare” sul nascere l’inversione, rivedendo il rating del settore bancario del più importante Paese dell’Euro.
La Germania sarebbe, secondo Moody’s a rischio per ulteriori shock finanziari ed avrebbe una limitata capacità di assorbire eventuali perdite.
Previsioni Fiat Giugno 2012
L’azienda Torinese si affaccia già da tempo sul mercato internazionale e gli stabilimenti in Italia risultano essere sempre più a rischio. Anche se la protesta è fuori dall’attenzione dei media, la situazione della FIAT non è cambiata di una virgola e al volontà di andare all’estero è sempre presente.
Le condizioni sono chiare; o lo Stato Italiano lascia carta bianca alla FIAT ed a Marchionne, oppure la produzione verrà decentralizzata dove risulta essere più conveniente, sia per quanto riguarda il costo del lavoro, sia per quanto riguarda le condizioni sulla produzione. Lasciar sfuggire un’azienda simbolo come la Fiat dall’Italia sarebbe un colpo all’immagine irreversibile ed un segno che il prestigio Italiano non è più così importante a livello internazionale (anche se effettivamente Marchionne deve il suo successo internazionale proprio al suolo su cui si trova).
Credem dà il via all’acquisto di azioni proprie
Il Credito Emiliano (Credem) ha messo in luce la propria volontà di far partire il programma relativo all’acquisto di azioni proprie, quello che viene solitamente definito in lingua inglese come “buyback”: l’istituto di credito di Reggio Emilia non ha fatto altro che dare esecuzione effettiva a una delibera che era stata adottata dalla propria assemblea ordinaria lo scorso 27 aprile, con la stessa data che è un riferimento importante per quel che concerne le comunicazioni al mercato. Come è stato strutturato e dettaglio questo specifico programma di acquisto? Anzitutto, come avviene in questi casi, sono state rispettate le disposizioni contenute nell’articolo 144 bis di una delibera della Consob (Commissione Nazionale di Società e di Borsa), la 11971 del 1999.
L’Indonesia pianifica per giugno e dicembre i suoi nuovi sukuk
Il Ministero delle Finanze dell’Indonesia ha espresso la propria intenzione di emettere circa un trilione di rupie (106,38 milioni di dollari) nel corso della prossima asta di sukuk: quest’ultima, infatti, è prevista per il 12 giugno, quindi tra meno di una settimana, una opportunità che si preannuncia appetibile e interessante. Le intenzioni del dicastero indonesiano sono quelle di pianificare nel dettaglio dei titoli obbligazionari a sei mesi e ovviamente rispettosi delle leggi della Shariah; in aggiunta, non dovrebbero mancare nemmeno dei sukuk pensati appositamente per finanziare alcuni progetti infrastrutturali, con le scadenze più diverse (2018, 2022, 2027 e 2037 per la precisione).
Salvataggio Euro con piano segreto?
Da quanto la crisi è arrivata nell’Eurozona le notizie ed i “rumors” si sono moltiplicati, tanto da pensare a piani segreti per il ritorno alla Lira in Italia, piani segreti per l’uscita della Grecia e piani segreti per dividere l’Euro.
Oggi, nella giornata in cui si riunisce il G7 in una conferenza telefonica anticipando il G20 previsto tra un paio di settimane in Messico, salta fuori anche la possibilità che vi sia un piano (segreto, ovviamente) per il risanamento dell’area Euro. Secondo la notizia circolata sui principali canali di informazione, sarebbero Mario Draghi (presidente della BCE) , Herman Van Rompuy (presidente dell’UE), Jose Manuel Barroso (presidente della commissione europea) e Jean-Claude Junker (capo dell’Eurogruppo) i quattro che avrebbero intavolato la strada per l’uscita dalla crisi. Bruxelles smentisce, come ha smentito tutte le precedenti voci che negli ultimi cinque mesi hanno accompagnato gli umori del mercato.