Monte dei Paschi emette delle passività subordinate decennali

Si parla forse troppo poco delle cosiddette “passività subordinate”, emissioni che assumono in prevalenza la forma di titoli obbligazionari e il cui rimborso è appunto subordinato a quello degli altri creditori in caso di liquidazione; Banca Monte dei Paschi di Siena si rivela invece in prima linea per quel che concerne questa tipologia di investimenti finanziari, tanto che sono state appena emesse delle passività a tasso fisso per un ammontare pari a 500 milioni di euro (ovviamente ci stiamo riferendo al loro valore nominale). Questi titoli decennali (la scadenza è stata fissata al 2020) possono beneficiare della importante gestione da parte di istituti di sicuro prestigio e affidamento, tra cui il comparto Capital Services della stessa banca toscana, ma anche Credit Agricole, Goldman Sachs e Société Génerale, a rappresentare un primo punto a favore di questi strumenti.


Inoltre, occorre ricordare che si tratta di passività di secondo livello: la loro emissione costituisce la seconda in assoluto di questo tipo per quel che concerne il 2010 ed avrà come obiettivo principale quello di sostituire in maniera efficace il debito che è scadenza proprio nel corso di quest’anno. Che cosa c’è da dire in aggiunta in riferimento a questa emissione? Anzitutto, la conclusione del collocamento delle passività in questione ha avuto un esito davvero positivo e si è risolta nel giro di poche ore, visto che la domanda complessiva in questo senso è stata pari a ben 650 milioni di euro, una cifra che deve essere necessariamente ripartita tra gli ottanta investitori che appartengono all’eurozona (i principali paesi della sottoscrizione sono la Germania, la Francia, la Gran Bretagna e l’Italia).

Infine, dettaglio non trascurabile, i titoli di Monte dei Paschi sono stati ideati soprattutto per gli investitori più qualificati dell’area dell’euro e fanno parte di uno specifico programma dell’istituto senese: i rating delle agenzie non sono comunque altissimi, A2 per Moody’s (buona affidabilità), A- per Fitch e addirittura BBB+ (discreta affidabilità) per Standard & Poor’s.

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