Metalli: rally del rame grazie al debole franco svizzero

La recente crescita del rame può definirsi da record: la speculazione ha sicuramente favorito il progressivo recupero di questa materia prima, a tutto beneficio dei contratti futures che ne osservano da vicino le performance, ma si tratta di un rally che dovrebbe continuare anche nel 2011. Tra l’altro, in queste specifiche quotazioni si inserisce anche una questione valutaria, visto che il franco svizzero ha subito un brusco declino nello stesso periodo. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, occorre sottolineare come il rame abbia guadagnato 0,7 punti percentuali, espandendo la propria crescita fino a un +27% totale nel 2010, mentre la divisa elvetica si è deprezzata dello 0,4% nei confronti dell’euro. Secondo Michael Smedley, manager presso la Morgan Meighen & Associates di Toronto, il continuo avanzamento dei metalli di base dimostra la forza della crescita economica internazionale, oltre al tortuoso business relativo alle scorte.


Le rilevazioni che interessano maggiormente gli investitori finanziari sono quelle del London Metal Exchange; ebbene, nella piazza britannica si è assistito a una quotazione importante del metallo in questione (9,39 dollari), a fronte, comunque, di ottime performance anche da parte del nickel (+2,3%) e dell’oro (+0,3%). Al contrario, il franco svizzero si è indebolito nei confronti di tutte e sedici le controparti valutarie, cedendo, ad esempio, 0,4 punti percentuali al dollaro: la banca centrale svizzera è addirittura pronta ad affrontare i rischi di deflazione.

Gran parte dei mercati europei era chiusa in questi giorni, ma l’indice Ftse 100 è stato in grado di proseguire il proprio rally settimanale e, dunque, gli investitori hanno potuto seguire con attenzione ribassi e rialzi dei principali metalli anche durante le festività. Questi stessi soggetti, poi, hanno ottenuto buone somme di denaro dai fondi azionari dei mercati emergenti e si è trattato della prima volta in positivo dallo scorso mese di maggio; tali prodotti, in effetti, si sono attestati a un buon livello, circa 92 miliardi di dollari.

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