Investire in oro per difendersi dalle turbolenze dei mercati?

Il riacutizzarsi delle tensioni nell’area euro, nonostante il salvataggio di Cipro approvato dall’Eurogruppo domenica notte, ma anche l’instabilità politica in Italia e le eccessive spinte recessive in atto in Europa stanno spingendo gli investitori a riprendere in considerazione l’investimento in oro, sebbene da inizio anno l’andamento del metallo giallo è stato negativo. Con i listini azionari che iniziano a balbettare sui massimi storici (Wall Street) o pluriennali (Tokyo, Francoforte, Londra), potrebbe ben presto tornare di moda l’investimento in metalli preziosi, in particolare quello sull’oro.

Il metallo giallo ha sofferto molto nel primo trimestre del 2013, scendendo fino a 1.555 dollari l’oncia sul finire di febbraio. Sebbene ci siano almeno 5 buoni motivi per non investire in oro nel 2013 (riscatti record dagli Etf, calo della domanda, quotazioni boom, bassa inflazione, possibile exit strategy Fed), il metallo giallo potrebbe tornare un investimento da riconsiderare soprattutto se dovesse finire il decoupling fra i listini azionari (positivi) e i fondamentali economici (negativi).

L’oro è da sempre considerato il bene rifugio per eccellenza e il recente ritorno sopra 1.600 dollari è un segnale da seguire con la massima attenzione. Tuttavia, a meno che non avvenga un improvviso e clamoroso tracollo delle borse, l’oro potrebbe muoversi senza particolare direzionalità tra 1.650 e 1.550 dollari. Se le prospettive macro dovessero peggiorare bruscamente e i listini azionari iniziare una rovinosa discesa, l’oro potrebbe diventare appetibile per strategie di investimento difensive. Secondo Monica Defend, responsabile global asset allocation research di Pioneer Investments, l’oro è interessante più come strumento di copertura che per i rendimenti attesi.

L’esperto considera il prezioso metallo come un ottimo rifugio in caso di depressione economica e improvvise fiammate dell’inflazione. Secondo Defend, l’oro può anche essere utilizzato in una “strategia satellite” per arricchire i contributi alla performance di un portafoglio. Tuttavia, secondo Francesco Caruso, analista finanziario indipendente, il rapporto tra indice S&P500 e once d’oro sta tornando ad avvicinarsi alla parità: un eventuale superamento di questa soglia potrebbe essere un segnale molto favorevole all’azionario americano.

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