Fondi Comuni flessibili e bilanciati: giugno 2010 positivo

raccolta-fondiLo scorso mese di giugno non è stato di certo positivo per l’industria dei Fondi Comuni di Investimento, che hanno complessivamente accusato deflussi per ben 1,2 miliardi di euro, ma a fronte del peso dei riscatti sui Fondi Hedge e su quelli di Liquidità, c’è stata una raccolta positiva per quel che riguarda i Fondi Bilanciati e quelli Flessibili. E’ questa, in estrema sintesi, la fotografia scattata da Assogestioni sul risparmio gestito nello scorso mese, da cui è altresì emerso come il patrimonio investito in Fondi alla fine di giugno si sia attestato a 441,3 miliardi di euro con raccolta positiva anche sugli Obbligazionari e sugli Azionari nonostante da un lato le tensioni sul debito sovrano, e dall’altro la volatilità dei mercati finanziari. Nel dettaglio, la raccolta più consistente a giugno 2010 l’hanno fatta registrare i Fondi Flessibili con ben 683 milioni di euro; di riflesso, il patrimonio complessivo dei Flessibili è salito sopra la soglia dei 62 miliardi di euro a fronte di una quota del 14% sul totale degli asset detenuti dall’industria dei Fondi Comuni di Investimento.

I Bilanciati il mese scorso hanno invece fatto registrare una raccolta positiva per 280 milioni di euro con un patrimonio che si avvicina a 20 miliardi di euro, ed a fronte di una percentuale sul totale degli asset pari al 4,4%. Luce verde, come accennato, anche sui Fondi Azionari con un raccolta pari a 240 milioni di euro; il totale degli asset a fine giugno per gli Azionari registra un controvalore pari a 92,3 miliardi di euro a fronte di una quota sul totale degli asset dei Fondi pari al 21%.

Profondo rosso invece per i Fondi di Liquidità, caratterizzati da deflussi che a giugno 2010 sono stati pari a ben 2,3 miliardi di euro con un patrimonio di 73 miliardi di euro, il 16,5% del totale degli asset gestiti da tutti i Fondi. Positiva, ma senza slancio, è stata invece la raccolta dei Fondi Obbligazionari che sono riusciti a strappare flussi netti per 59 milioni di euro, quanto basta per rafforzare il totale degli asset verso un controvalore che a fine giugno è andato a sfiorare la soglia di 181 miliardi di euro.

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