Dove investire nei mercati emergenti secondo Rothschild

I mercati emergenti restano una buona opportunità di investimento di medio-lungo periodo, ma rispetto al passatto occorre effettuare una maggiore selezione dei titoli, dei settori e dei paesi per capire bene come allocare razionalmente le risorse finanziarie. A tal proposito Thomas Gerhardt, che gestisce il fondo Edmund de Rothschild Asia Leaders’, ha le idee ben chiare con una visione precisa della strategia di investimento da adottare nei prossimi mesi. L’esperto ritiene che sono cinque i settori in cui vale la pena investire: consumi, infrastrutture, materie prime, finanziari, tecnologici.

Il money manager è convinto che i consumi saranno sempre di più il settore trainante di queste economie, ma grandi potenzialità si trovano soprattutto nelle infrastrutture. Molti paesi ancora non riescono a servire al meglio i propri consumatori. Ad esempio, l’India, che conta oltre un miliardo di persone, deve fare i conti con infrastrutture ancora su standard molto bassi considerando che il 55% dell’energia non arriva ai consumatori finali.

I governi non dovrebbero avere problemi a finanziare la spesa in infrastrutture (servizi pubblici, pipeline, strade, etc.), in quanto mediamente il rapporto debito/pil dei paesi emergenti si attesta intorno al 40%. Sulle materie prime non dovrebbero esserci problemi di continuità nella crescita della domanda. Sarà ancora l’industria a trainare il pil, quindi la richiesta di commodity resterà sostenuta anche nei prossimi anni. In particolare al gestore piace il comparto Energy. Un altro settore molto appetibile è quello finanziario, in particolare vengono intraviste grandi potenzialità di crescita nel settore assicurativo ma anche nelle borse valori.

Infine, piace molto il settore tecnologico con la coreana Samsung Electronics al primo posto tra le maggiori posizioni del fondo, seguita da Taiwan Semiconductors. Tra i titoli più interessanti per il fondo troviamo il gruppo assicurativo Aia di Hong Kong, la coreana Hankook Tire, le russe Sberbank e Gazprom, le indonesiane Ace Hardware e Mitra e infine Sembcorp di Singapore. I paesi che hanno un peso maggiore nel fondo sono la Cina (22,6%), la Corea (19,2%), Singapore (11,6%), Indonesia (11,1%) e Taiwan (10,3%).

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