Credit Suisse, molti posti di lavoro a rischio

Credit Suisse sarà costretto a tagliare almeno la metà dei suoi dipendenti. E questo quello che accadrà nelle prossime settimane secondo l’agenzia Bloomberg.

A rischio i dipendenti di Credit Suisse

UBS si è fatto avanti per salvare la situazione, ma questo comporterà da parte sua una scrematura dell’istituto da lei acquistato. Secondo gli statunitensi i licenziamenti avverranno in tre diversi scaglioni. Il primo avverrà a fine luglio, mentre gli altri due avranno luogo in autunno. Al momento UBS non smentisce né conferma questo fatto.

Acquisendo Credit Suisse l’istituto è arrivato da avere circa 120.000 dipendenti. Una situazione attualmente non gestibile e che prevede, secondo le indiscrezioni, un taglio del 30% pari almeno a 35.000 posti di lavoro. Da quel che si evince i tagli di personale maggiore per Credit Suisse dovrebbero riguardare il settore trading a New York, a Londra e in altre città orientali.

La scelta di agire con i licenziamenti su questa branca della banca proviene dal fatto che il settore stesso si trova in acque non calme. Più in generale deve essere notato che la maggior parte dei colossi bancari mondiali, cresciuti molto dopo durante la pandemia, sono stati costretti a ridurre il personale per affrontare la crisi.

Quel che è accaduto a queste realtà è nulla se paragonato all’impatto che avranno i tagli necessari per riportare normalità nella situazione di Credit Suisse. Non dobbiamo dimenticare che parliamo di una realtà che fino alla crisi di qualche mese fa era considerata praticamente indistruttibile perché è capace di autogestirsi in modo adeguato.

Non sono mancate reazioni

I tagli che verranno effettuati da UBS hanno scatenato la reazione dell’Associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB). La quale contesta la comunicazione a senso unico dell’istituto in merito al completamento della fusione con Credit Suisse. Una comunicazione dove non si parla del futuro piano sociale ma continuano a girare indiscrezioni su quanto alti saranno i tagli.

Un approccio che porta alla crescita della frustrazione dell’incertezza tra i dipendenti. I quali non sanno cosa succederà nel loro prossimo futuro. Dobbiamo ricordare che Bloomberg ha reso noto che secondo fonti anonime interne a Credit Suisse, sarebbero previsti più del 50% di licenziamenti. Fattore al quale Reuters aggiunge che nella sola Zurigo sarebbero 7000 i posti di lavoro incerti.

A prescindere o meno dalla conferma delle indiscrezioni, al momento è palese che è la situazione per i dipendenti di Credit Suisse sia tutt’altro che rosea. E che al momento mancano quelle certezze, anche in negativo, dalle quali si potrebbe partire per mitigare l’impatto.

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