Causa al Nasdaq per IPO di Facebook

Durante il collocamento più importante dell’anno il Nasdaq ha avuto problemi tecnici che hanno fermato o reso difficili le contrattazioni per almeno mezz’ora (anche se qualcuno sostiene che anche durante la giornata i problemi si siano ripresentati). Con un po’ di ritardo, gli investitori colpiti dall’IPO più fallimentare che il Nasdaq ricordi alzano la voce, dopo essersi ripresi dallo shock.

L’avvio in borsa del social network più famoso del mondo ha visto una buona mezz’ora di problemi tecnici che, secondo Philip Goldberg, sono costati parecchi soldi agli investitori. Philip è il primo investitore che ha fatto causa ufficialmente al Nasdaq per i problemi sugli inserimenti degli ordini. Secondo quanto presentato al tribunale di Manhattan, l’investitore del Maryland avrebbe tentato più volte invano di cancellare degli ordini, che poi sono stati probabilmente eseguiti ed hanno portato un disagio economico, visto l’andamento controverso del valore delle azioni sul mercato.

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La questione è aperta e lo sarà ancora per diverso tempo; il Nasdaq non è nuovo a questo tipo di problemi, anche se effettivamente è strano che questo succeda proprio nel giorno dell’IPO più importante dell’anno, ovvero il classico giorno in cui “deve essere tutto perfetto”. Difficilmente la grande quantità di ordini inoltrati può aver messo fuori uso la piattaforma; il Nasdaq era infatti pronto ad un’affluenza mondiale degli ordini e a dirla tutta questi problemi tecnici non sono ancora stati diffusi per intero alla stampa, che è libera di valutare soggettivamente la questione.

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Quello che preoccupa ora non è tanto quella mezz’ora di black-out (che comunque è costata dei soldi sicuramente a qualcuno) quanto piuttosto l’andamento difficile; ancora ci si interroga a Wall Street se l’IPO sia un semplice fallimento ed il settore hi-tech dovrà aspettare il prossimo colosso per accontentare gli investitori, oppure se siamo ancora in fase speculativa ed il vento potrebbe cambiare da un momento all’altro.

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