L’analisi accurata e minuziosa delle emissioni poste in essere dai governi internazionali può suggerire delle interessanti strategie di investimento, oltre a indicare il modo più corretto per tutelare il proprio portafoglio: è questo il caso, ad esempio, delle recentissime aste di due nazioni europee, nonché parti integranti dell’eurozona, vale a dire Austria e Grecia. Approfondiamo i due eventi in maniera separata. La Repubblica d’Austria ha provveduto a emettere, tramite la propria Agenzia Federale di finanziamento, ben un miliardo di euro in titoli obbligazionari; la soluzione scelta da Vienna in questo caso è quella di strumenti con scadenza a cinque e dieci anni, ripartiti secondo un criterio equo, visto che cinquecento milioni riguardano i bond che matureranno nel 2015, mentre la restante metà si riferisce a quelli con scadenza nel 2020.
Obbligazioni
Citigroup: indagine della Sec sui fondi obbligazionari
Non c’è ancora pace per la finanza statunitense: l’ultima indagine della Sec (Securities and Exchange Commission, la Consob a stelle e strisce) ha messo in luce, secondo una indiscrezione del Wall Street Journal, una situazione piuttosto ambigua che riguarda Citigroup. La celebre compagnia newyorkese, tra le maggior aziende per quel che riguarda la capitalizzazione di mercato, è illuminata da questi riflettori per verificare se sono state fornite agli investitori le informazioni necessarie in relazione al rischio che veniva corso con i fondi obbligazionari della propria gamma. L’attenzione maggiore, poi, è stata rivolta al fondo Falcon, il cui livello di rischiosità era tra i più alti in assoluto: la scala in questione prevede un livello 5 per indicare un rischio altissimo e questo prodotto era stato valutato con un 4.
Record dei bond colombiani dopo il calo dei prezzi al consumo
I cosiddetti “peso bond”, i titoli obbligazionari che fanno riferimento alla Repubblica di Colombia, hanno beneficiato in questi ultimi tempi di una buona crescita, tanto che i rendimenti sono giunti al loro minimo storico da cinque anni a questa parte: questa situazione si è venuta a creare, in particolare, a causa di un inatteso calo dei prezzi al consumo nazionale, i quali hanno letteralmente tenuto a galla la domanda di azioni a tasso fisso. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che i bond con scadenza decennale (2020) hanno ceduto due punti base (-0,02%), attestandosi al 6,97% alla Bolsa de Valores de Colombia, la piazza finanziaria della nazione sudamericana. Si tratta, nello specifico, del livello più basso per quell che riguarda la chiusura da luglio 2005.
Obbligazioni Dexia Crediop Serie: investire sullo sviluppo italiano
Lo sviluppo del nostro paese è un tema che dovrebbe stare a cuore a ogni buon cittadino italiano: questo “attaccamento nazionale” può diventare più forte anche grazie agli investimenti finanziari, non ultimi quelli che vengono proposti da Dexia Crediop, la banca franco-belga che ha accorpato l’antico Consorzio di Credito per le Opere Pubbliche. In particolare, il comparto che interessa maggiormente in questo caso è quello obbligazionario. I bond “Serie” del gruppo creditizio sono infatti tra i più interessanti per quel che concerne gli investimenti semplici e sicuri, uniti, fattore che non guasta mai, alla crescita del paese. I riflettori con luce più potente sono puntati nell’attuale periodo storico su tre prodotti, i quali devono essere analizzati nel dettaglio per comprenderne pregi e difetti.
Gli Etn arrivano anche in Italia: la prima quotazione è di Barclays
Gli investitori italiani dovranno acquisire dimestichezza con una nuova sigla finanziaria che potrebbe riguardarli molto da vicino: si tratta degli Etn, acronimo che identifica gli Exchange Traded Note, strumenti che debuttano per la prima volta nel mercato del nostro paese. Cerchiamo di comprendere bene come funzionano tali prodotti. Anzitutto, l’Etn altro non è che un titolo azionario non subordinato che punta a combinare gli aspetti dei bond e quelli degli Etf (le caratteristiche sono molto simili a questi ultimi): Barclays Bank, banca londinese a forte carattere internazionale, è l’istituto pioniere in questo senso, visto che è stata la prima emittente dei prodotti in questione, dunque non deve stupire più di tanto se anche in Italia il lancio verrà curato dalla spa britannica.
Gli analisti esteri esaminano i rischi delle obbligazioni italiane
Come viene osservato l’universo degli investimenti finanziari del nostro paese all’estero? L’incertezza politica che circonda l’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi non è certo un fattore positivo in questo senso, gran parte degli analisti si dicono scettici circa performance positive dei principali titoli: anzitutto, c’è da rimarcare che la domanda di maggiori rendimenti da parte degli investitori (si tratta del possesso del debito decennale italiano) è salita fino al suo livello record dell’ultimo mese, attestandosi a quota 155,7 punti base. Nel frattempo, il costo dell’indebitamento dei paesi più a rischio dell’Ue ha subito un importante rialzo, provocato, in particolare, dai nuovi regolamenti continentali in fatto di ristrutturazione del deficit di bilancio. Secondo David Schnautz, stratega presso la filiale londinese di Commerzbank, i risparmiatori non dovrebbero ignorare la portata del rischio politico insito nelle obbligazioni.
Bond ipotecari alle stelle dopo le ultime mosse della Fed
Federal Reserve e ipoteche immobiliari hanno mostrato una stretta correlazione: almeno è questo quanto emerge dall’ultimo ritratto dell’economia americana, con gli sforzi della banca centrale statunitense che ha contenuto i tassi di interesse, ma soprattutto ha provocato una brusca accelerazione dei rendimenti delle obbligazioni ipotecarie, mettendo in luce come gli investitori nutrano una nuova fiducia nei confronti dell’istituto guidato da Ben Bernanke. Il guadagno in questione ammonta a 92 punti base (+0,92%), addirittura superiore ai medesimi titoli che fanno però riferimento al debito governativo, secondo quanto rilevato da Barclays Capital. Si tratta, tra l’altro, della seconda miglior performance in questo senso da aprile 2008.
Obbligazioni mercati emergenti: Real Brasile 8% di RBS
Per chi punta sulle obbligazioni ad elevato rendimento, a fronte di un adeguato profilo di rischio e di diversificazione del proprio portafoglio, da alcuni giorni sul mercato MOT, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., è quotata “Real Brasile 8%”. Trattasi, nello specifico, di un titolo obbligazionario che, a fronte di un investimento minimo pari a 2.500 Real brasiliani, corrispondenti a circa 1.050 euro, offre un rendimento annuo dell’8% per tre anni, pagamento delle cedole con cadenza mensile, e scadenza fissata per il 26 ottobre del 2013. Trattasi quindi di un’obbligazione triennale in valuta ad alto rendimento, ragion per cui l‘investitore deve comunque tenere bene in conto il fatto che “Real Brasile 8%“, avente codice ISIN NL0009599489, è soggetta al rischio di cambio. “Real Brasile 8%” è stata emessa da RBS N.V., avente un rating “A+” attualmente assegnato dall’Agenzia di rating S&P, e paga le cedole, nonché il capitale rimborsato a scadenza, in base al corrente rapporto di cambio tra la moneta unica ed il Real brasiliano; in ogni caso per investire sull’obbligazione l’investitore non deve necessariamente andare ad aprire un conto in valuta estera.
Encana, obbligazioni in declino a causa dei prezzi del gas naturale
Encana Corporation rappresenta una delle maggiori compagnie nordamericane attive nella produzione di gas naturale (il 95% delle attività si riferisce a questo settore): questa stessa società canadese (la sede principale si trova a Calgary) si è fatta notare nel mese appena concluso per il pesante ribasso subito dalle proprie obbligazioni, un dato che deve essere raffrontato con i guadagni ottenuti dalle principali concorrenti dell’industria energetica. In particolare, i prezzi del gas dovrebbero continuare a rimanere depressi, tanto che la stessa Encana potrebbe decidere di rispolverare il proprio programma di hedging. I titoli della società con scadenza a febbraio 2038 hanno ceduto il 2,6% del loro valore nel corso del mese di ottobre: la stima proviene direttamente dalle rilevazione di Trace, il sistema che fissa i prezzi dei bond e che fa capo alla Financial Industry Regulatory Authority.
Giappone, Corea e Singapore: quali prospettive per i bond asiatici?
Gli occhi degli investitori finanziari devono essere rivolti con una certa attenzione al continente asiatico: in effetti, vi sono diversi eventi e vicende economiche che potrebbero influenzare in maniera decisiva il trading in questione, soprattutto per quel che concerne il mercato obbligazionario locale e quello delle valute. I paesi maggiormente coinvolti in questo senso sono quattro, India, Giappone, Singapore e Corea del Sud. Procediamo comunque con ordine. Anzitutto, c’è da dire che la Reserve Bank of India potrebbe incrementare in modo deciso il tasso benchmark di acquisto, portandolo dall’attuale 6% a un più sostanzioso 6,25%, così come emerge dalle ultime rilevazioni degli analisti; l’attuale rendimento dei bond con scadenza a marzo del 2020 è pari all’8,11%, mentre la rupia viene scambiata a quota 44,48 nei confronti del dollaro.
Mercato obbligazionario, primi giorni di scuola per Luxottica
L’alunno è un po’ attempato per la “scuola”, ha trentanove anni e viene da Agordo, ma per il mercato obbligazionario non è mai tardi per cominciare: Luxottica, il noto gruppo bellunese attivo nella produzione e commercializzazione di occhiali, ha fatto il suo esordio sul segmento dei bond da poco più di una settimana, ma gli obiettivi sono già ambiziosi, si punta, in particolare, a una raccolta pari a 500 milioni di euro. Si tratta, comunque, di una scelta strategica, visto che il debito in scadenza deve essere rifinanziato in maniera urgente e per ottemperare a questo obbligo i titoli obbligazionari rappresentano una delle soluzioni più gettonate. Inoltre, i tassi di interesse attuali sono piuttosto bassi e questo non può che essere un incentivo per Luxottica.
Vittoria Assicurazioni: prestito subordinato convertibile, rimborso anticipato
A partire da martedì prossimo, 2 novembre 2010, e fino alla data del 27 dicembre 2010, c’è la possibilità per i possessori del prestito subordinato convertibile “Vittoria Assicurazioni S.p.A. Fixed/Floater 2001/2016 Subordinato convertibile in Azioni Ordinarie“, Codice ISIN IT0003184758, di richiedere la conversione attraverso il proprio intermediario. A darne notizia con un comunicato ufficiale è stata proprio Vittoria Assicurazioni nel precisare che l’operazione di conversione prevede l’assegnazione di azioni ordinarie della società nel rapporto di numero due azioni di nuova emissione in ragione di ogni obbligazione per la quale l’investitore richiede l’esercizio del diritto alla conversione. L’esercizio del diritto della conversione delle obbligazioni comporta l’assegnazione di azioni aventi godimento 1 gennaio 2010 e con messa a disposizione per l’investitore entro il decimo giorno di Borsa aperta del mese successivo a quello in corrispondenza del quale viene presentata all’intermediario la domanda di esercizio del diritto alla conversione.
Rbs quota un’obbligazione focalizzata sul real brasiliano
Focalizzare una strategia di portafoglio al giorno d’oggi sul Brasile significa anche e soprattutto puntare su uno dei principali mercati emergenti a livello globale, oltre che uno dei componenti più vivaci del celebre gruppo di paesi Bric (Brasile, Russia, India e Cina): Royal Bank of Scotland crede molto nella nazione sudamericana ed è per questo motivo che ha deciso di lanciare proprio oggi sul Mercato Obbligazionario Telematico un nuovo bond dalle caratteristiche molto “verde-oro”. Si tratta, nello specifico di Real Brasile 8% e questa denominazione fa immediatamente pensare all’investitore a cosa va incontro; le cedole del prodotto saranno mensili, con un rendimento dell’8% ogni anno per tre anni (la scadenza è stata fissata nel 2013).
Lo yen debole provoca il declino dei bond giapponesi
Le obbligazioni decennali del governo giapponese hanno subito il quarto giorno consecutivo di ribasso: non si tratta di una situazione anomala, ma semplicemente della principale conseguenza della contrazione dello yen, il quale, in caduta libera dagli ottimi livelli di poche settimane fa, sta ora favorendo la domanda per un debito relativamente sicuro. I rendimenti in questione sono comunque saliti ai massimi delle ultime tre settimane, visto che lo scivolone della moneta nipponica dovrebbe ridurre la pressione finora esercitata su Bank of Japan, la quale deve ancora decidere se attuare delle misure addizionali di politica economica, nodo che verrà sciolto nel corso della giornata di domani. Le obbligazioni della nazione asiatica sono declinate anche a seguito delle pessime performance delle Finanze.