Il motto ufficiale della Malesia recita espressamente “l’unità è forza”: ebbene, l’unità e la forza della nazione asiatica sono ben testimoniate in questo momento storico dagli investimenti finanziari, dato che l’emissione totale di sukuk sia per scopi governativi che societari sono destinati a raggiungere un totale molto importante nel corso di quest’anno, vale a dire 44 miliardi di dollari americani, di cui un buon 60% sarà riferibile a questo paese (si tratta di circa ventisei miliardi di dollari per la precisione). Se si vuole effettuare un confronto interessante, c’è da dire che lo scorso anno le quotazioni globali erano di gran lunga inferiori, di poco superiori ai ventisei miliardi.
Obbligazioni
Le ultime aste obbligazionarie dell’Ungheria
Il governo ungherese ha già ricevuto scommesse e ordini per quasi settantacinque miliardi di fiorini in relazione ai relativi titoli obbligazionari: bisogna comunque precisare che l’offerta in questione, come accade di consueto, è stata molto più bassa e pari a circa quarantatre miliardi complessivi. L’emittente era però intenzionata ad assegnare un valore leggermente superiore in questo senso, ma gli strumenti hanno poi beneficiato di un altro importo. Entrando più nel dettaglio di questo lancio finanziario, c’è da sottolineare come i rendimenti medi siano stati fissati circa sette-dieci punti base al di sopra di quelli della giornata di ieri (si sta facendo riferimento al benchmark), mentre risultano essere più alti di circa 8-19 punti nel confronto con la precedente asta di bond che si è tenuta due settimane fa.
I bond del Vietnam hanno il miglior rendimento dell’Asia
I bond vietnamiti denominati in dollari sono gli strumenti finanziari che hanno conseguito i maggiori guadagni nel corso di quest’anno nel continente asiatico: il motivo è presto spiegato, visto che il primo ministro Nguyen Tan Dung ha da tempo dichiarato guerra all’inflazione, accrescendo allo stesso tempo le riserve di valuta estera, favorendo in questa maniera la domanda per le azioni. I titoli in questione hanno garantito agli investitori un rendimento piuttosto consistente, pari a dieci punti percentuali, come mostrato chiaramente dagli indici di Hsbc. I ritorni economici di altre nazioni asiatiche sono ben lontani da questo livello, con le obbligazioni indiane che hanno superato di poco il 7%, mentre quelle cinesi sono poco al di sotto del 5%.
L’Egitto emette bond decennali dopo oltre un anno
L’Egitto è riuscito a vendere titoli obbligazionari a dieci anni per la prima volta dall’inizio della rivoluzione di oltre un anno fa: questo evento così storico è stato caratterizzato da elementi ben precisi, in primis il rendimento medio, il quale è stato fissato oltre il 17%, in linea con le previsioni degli analisti finanziari e con la nazione che cerca di stabilizzarsi da diversi punti di vista. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da precisare che il governo del Cairo ha emesso un milione di sterline egiziane in bond che giungeranno a maturazione nel mese di aprile del 2022, secondo quanto reso noto dalla banca centrale. L’ultima quotazione di questo tipo risaliva addirittura al gennaio del 2011, quanto il ritorno economico fu più basso (il 13,04% per la precisione).
Hong Kong sempre più affascinata dal mondo dei sukuk
Anche Hong Kong sembra non essere riuscita a resistere al fascino dei sukuk, i titoli obbligazionari che sono conformi alla legge della Shariah e che vietano, ad esempio, i tassi di interesse: l’ex colonia britannica sta infatti valutando con la massima attenzione quale tipologia è più conveniente sottoscrivere, visto che forse in pochi sanno che si possono distinguere vari sukuk, tra cui Ijarah, Musharaka, Mudaraba e Murabaha. In effetti, sarà necessario comprendere quali saranno i vantaggi maggiori in termini di profitti fiscali e di disponibilità finanziarie.
Terza asta obbligazionaria del 2012 per la Nigeria
Il mese di marzo è appena terminato e la Nigeria si è cimentata nella sua ennesima asta mensile per quel che concerne la vendita del proprio debito: l’emissione regolare ha avuto luogo lo scorso mercoledì ed è già la terza di questo 2012, con dei ritorni economici che sono risultati più bassi rispetto alle cedole precedenti, come ha messo chiaramente in luce il Debt Management Office. Quest’ultimo ha infatti reso noto come l’importo complessivo sia stato pari a venti miliardi di naira, con una scadenza prevista tra sette anni, più precisamente nel mese di ottobre del 2019. Un’altra tranche, poi, ha riguardato un ammontare ancora più consistente (trenta miliardi per la precisione) e una cessione di tipo non concorrenziale.
Russian Railways si affida a un nuovo bond decennale
La Russian Railways ha sottoscritto una emissione obbligazionaria piuttosto corposo e dall’importo totale di un miliardo di dollari: il lancio in questione risale a due giorni fa ed ha come obiettivo il sostegno da richiedere ai mercati internazionali nei confronti della Federazione Russa. La compagnia ferroviaria, la quale è detenuta per il 100% del suo capitale dallo Stato, ha deciso di puntare su una scadenza pari a dieci anni, seguendo idealmente da vicino quanto era stato emesso nei giorni scorsi dal governo di Mosca, con i sette miliardi di dollari che hanno raggiunto la vetta della quotazione maggiore di bond per quel che concerne uno dei principali mercati emergenti a livello internazionale.
Per Hsbc un’emissione di bond da due miliardi di dollari
Hsbc, tra le più importanti banche britanniche e del mondo, ha fissato a due miliardi di dollari l’importo della sua ultima emissione obbligazionaria: i bond in questione, i quali andranno a beneficiare di una durata decennale, potranno anche contare su un rendimento relativamente più basso rispetto all’ultima vendita di quattro mesi fa. Il secondo maggior prestatore a livello internazionale per volume di mercato ha collocato sul mercato questi strumenti che vantano un ritorno economico pari a quattro punti percentuali, vale a dire 190 punti base al di sopra degli stessi prodotti messi a disposizione dal Tesoro. A novembre, invece, erano state emesse delle obbligazioni in scadenza nel 2022 e con un rendimento leggermente superiore (il 4,875% per la precisione).
LyondellBasell emetterà bond a sette e dodici anni
LyondellBasell Industries, l’azienda olandese attiva nel settore chimico e salita agli onori della ribalta per la sua bancarotta del 2010, sta pianificando nel dettaglio l’emissione di titoli obbligazionari, in modo da riacquistare il debito a costi maggiori: si tratta di una compagnia importante, il terzo più grande colosso per quel che concerne il proprio comparto e con impianti industriali importanti anche nel nostro paese (a Terni lo stabilimento è stato invece chiuso), di che vendita si tratterà in questo caso? Entrando maggiormente nello specifico, c’è da dire che i bond in questione andranno a beneficiare di una scadenza a sette anni e di un rendimento complessivo che sarà compreso tra il 4,87 e il 5%, ma si parla anche di un termine anche maggiore, dodici anni, con un ritorno economico non superiore ai 5,5 punti percentuali.
Rating A1 per il sukuk di Saudi Electricity Company
Moody’s ha assegnato un giudizio ben preciso per quel che concerne l’outlook dei sukuk emessi da Saudi Electricity Company: le prospettive in questione sono infatti ritenute stabili, mentre il rating appena menzionato è pari ad A1, il quinto gradino più alto secondo l’agenzia americana, il quale identifica una buona affidabilità dell’investimento e una probabilità nulla di default nel giro di un anno. Volendo essere ancora più precisi, la quotazione di questo strumento finanziario è stata resa possibile da un veicolo speciale della società araba, ovvero Saudi Electricity Global Sukuk Company. In aggiunta, la stessa Moody’s ritiene che questo titolo obbligazionario conforme ai dettami della religione islamica sia un bond del tipo senior unsecured, un’altra precisazione senza dubbio importante per quel che riguarda gli investitori finanziari interessati.
Schahin emette un bond secured a dieci anni
Schahin II Finance Company Limited, una delle divisioni aziendali più importanti dell’operatore omonimo (si sta parlando della Schahin Petroleo Gas Sa, colosso attivo in Brasile e non solo), ha appena avviato la sua ultima operazione finanziaria: il riferimento non può che andare alla emissione di 750 milioni di dollari relativa a dei titoli obbligazionari in scadenza tra dieci anni e destinati, in particolare, ad investitori professionali. L’annuncio è stato possibile dopo che una fonte vicina alla trattativa ha messo in luce il tutto. Tra l’altro, la stessa fonte ha voluto sottolineare come le dimensioni finali dell’offerta siano state leggermente superiori rispetto a quanto previsto in prima battuta (circa venti milioni di dollari in più).
Development Bank of Mongolia colloca un bond quinquennale
Development Bank of Mongolia, una delle principali banche statali dello stato asiatico, ha collocato con successo dei titoli sovrani con scadenza a cinque anni e per un importo complessivo di 580 milioni di dollari americani: i destinatari dell’offerta in questione sono soprattutto gli investitori internazionali, più precisamente coloro che hanno aderito all’Euro Medium Term Note Programme. Un’altra caratteristica che bisogna tenere bene a mente è anche il ritorno economico che viene messo a disposizione da questi strumenti finanziari, vale a dire un rendimento compreso tra i 5,75 e i 6 punti percentuali, nonostante gli analisti avessero puntato su dei valori leggermente superiori.
La Costa Rica pianifica le emissioni di bond del 2012
Il governo della Costa Rica cercherà di vendere almeno cinquecento milioni di dollari in titoli obbligazionari nel corso di quest’anno: l’intento della nazione centroamericana è quello di sostenere in maniera adeguata la crescita economica, cercando di migliorare al contempo il proprio sistema infrastrutturale, come ha anche sottolineato Fernando Herrero, ministro delle finanze. In questo modo, il paese si unisce idealmente a Bolivia e Trinidad & Tobago, le quali hanno annunciato di recente i loro piani obbligazionari con l’identica denominazione in dollari americani, il tutto per ridimensionare i costi di indebitamento. Le obbligazioni costaricane dovrebbero beneficiare di una scadenza pari a dieci anni, con il rendimento che deve invece ancora essere discusso.
Almarai debutta ufficialmente nel mondo dei sukuk
Hsbc Saudi Arabia ha reso noto di essere l’unica banca incaricata di gestire il primo programma di sukuk di Almarai: l’emissione appena menzionata prevede un importo complessivo di un miliardo di riyal (circa 267 milioni di dollari americani) con la compagnia in questione che rappresenta la più grande società alimentare dell’area del Golfo per quel che concerne il volume di mercato. Un piano finanziario simile consente indubbiamente ed effettivamente di raggranellare il denaro necessario per accedere al mercato di riferimento in maniera rapida ed efficiente, la scelta ideale per tutti quegli emittenti che hanno intenzione di puntare alla flessibilità.