Mot: con Mediobanca va in scena il Quarto Atto

È sempre molto difficile scegliere nel variegato mondo dei prodotti finanziari, soprattutto se la società emittente è italiana: una novità importante in questo senso è quella messa a disposizione da Mediobanca. Si tratta delle obbligazioni Quarto Atto che prevedono un tasso variabile (c’è un limite massimo e uno minimo), titoli finanziari che sono stati lanciati da alcuni giorni presso il Mercato Telematico delle Obbligazioni di Borsa Italiana. Che cosa hanno di così speciale questi bond? Anzitutto, bisogna specificare che il livello minimo del tasso è pari al 4,5%, mentre non può andare oltre il 7,5%. Come si evince facilmente, inoltre, lo strumento è di tipo bancario e prevede una scadenza decennale, visto che la data di maturazione è stata fissata al 2021.

Ubi Banca: tasso misto per la nuova obbligazione

Unione di Banche Italiane Scpa – Tasso misto – 10 giugno 2011-10 giugno 2015: la denominazione ufficiale del nuovo prodotto finanziario di Ubi Banca è piuttosto lunga e articolata, ma dà immediatamente l’idea dello strumento con cui si ha a che fare. Il gruppo bergamasco ha deciso di puntare sul Mercato Telematico delle Obbligazioni (Borsa Italiana) per quotare nella giornata di domani un’obbligazione di sicuro interesse. Detto che il codice Isin di riferimento è IT0004713654, il bond in questione verrà negoziato secondo le modalità tipiche del corso secco, vale a dire senza includere il rateo di interesse; inoltre, le obbligazioni in circolazione saranno ben 120mila, per un importo unitario pari mille euro (il totale, quindi, è di 120 milioni di euro).

General Electric: le nuove obbligazioni Capital European Funding

La General Electric Company si addentra nel mondo dei titoli obbligazionari con un’offerta molto interessante: si tratta, infatti, dei bond GE Capital European Funding, visto che la reale società emittente sarà l’omonima divisione attiva nel campo della consumer finance. Questi prodotti non sono altro che obbligazioni a tasso fisso e variabile e che sono stati ammessi quattro giorni fa alle negoziazioni del Mot, il mercato telematico obbligazionario. La scelta di questa piazza non è certo casuale, visto che si tratta del segmento borsistico in cui tutti gli investitori possono controllare con semplicità e ogni giorno le quotazioni del proprio portafoglio. Cerchiamo di comprendere quali sono le caratteristiche peculiari di tali strumenti.

Caterpillar: la vendita di bond servirà per acquisire Bucyrus

Caterpillar Inc., un nome che fa immediatamente pensare alla produzione di veicoli e macchinari per l’ambito costruttivo, ha deciso di lanciarsi con grande entusiasmo nell’avventura delle cessioni obbligazionarie: l’azienda statunitense ha infatti emesso 4,5 miliardi di dollari in bond, in quello che rappresenta un vero e proprio record nella sua storia. L’intento è quello di finanziare l’acquisizione della concorrente Bucyrus, una operazione da 8,6 miliardi di dollari. La compagnia di Peoria deve far fronte a tutti i costi che sono legati a questa sorta di inglobamento; in effetti, 800 milioni di dollari verranno pagati attraverso carte commerciali, mentre altri 3,3 miliardi dovrebbero essere garantiti da denaro cash. Il debito di Cat, il nomignolo con cui l’azienda è maggiormente conosciuta, è stato valutato da Moody’s con un A2, giudizio che identifica una buona affidabilità per quel che concerne gli investimenti.

Pemex, record di emissioni per i bond a tasso variabile

Le principali compagnie del Messico si stanno rendendo protagoniste di vendite da record per quel che concerne i titoli obbligazionari a tasso variabile: l’atteggiamento in questione può essere motivato con la crescente speculazione che circonda la nazione centroamericana, visto che la banca centrale ha intenzione di aumentare i costi relativi all’indebitamento nel corso di quest’anno, una scelta che rischia di erodere letteralmente la domanda degli investitori per questa tipologia di prodotti finanziari. Le cessioni più consistenti sono state quelli di Petroleos Mexicanos, azienda petrolifera meglio conosciuta con la sigla Pemex e che viene di fatto controllata dagli spagnoli di Santander: l’ammontare complessivo è pari a 54,3 miliardi di pesos (4,6 miliardi di dollari), tanto che questi bond hanno rappresentato ben l’83% dell’intero debito emesso nel mercato locale, la percentuale più alta da almeno sei anni a questa parte.

Banca Popolare di Vicenza: i bond saranno garantiti dai mutui

La scelta finanziaria di Banca Popolare di Vicenza è andata in direzione del comparto obbligazionario: in effetti, l’istituto veneto ha deciso di programmare l’emissione di alcuni bond che riceveranno le dovute garanzie dai mutui residenziali del nostro paese. L’indiscrezione è giunta direttamene da une delle banche internazionali che saranno coinvolte nello specifico dall’operazione. Di cosa si tratta con esattezza? Il gruppo vicentino ha conferito un apposito incarico a istituti di rilevanza globale, vale a dire JPMorgan Chase, Royal Bank of Scotland, Ubs e Unicredit, affinché possa essere gestita nella maniera più corretta l’emissione obbligazionaria, visto che a tali banche verrà affidato l’incarico di joint-lead manager. C’è comunque ancora un po’ di tempo prima di conoscere nel dettaglio la quotazione, dato che il lancio effettivo e il conseguente annuncio su prezzo e caratteristiche è previsto al termine di un incontro con gli investitori che si terrà fra quattro giorni esatti.

Bond governativi: pessime vendite per Russia e Polonia

Russia e Polonia sono state capaci di raggiungere meno del 50% degli obiettivi che si erano prefissate in relazione ai loro bond governativi: le ragioni di un simile insuccesso sono evidenti, si va dal terremoto e dalla conseguente crisi nucleare del Giappone fino alle crescenti violenze che stanno dilaniando il Bahrain, senza dimenticare le terribili ore finanziarie che sta vivendo il Portogallo, tutti elementi che hanno allontanato un gran numero di investitori. Entrando maggiormente nel dettaglio, la Russia è riuscita a vendere 10,2 miliardi di rubli (356 milioni di dollari) in titoli obbligazionari (da queste parti si chiamano Obligatsyi Federal’novo Zaima, i prestiti obbligazionari federali) che giungeranno a scadenza nel 2016, dopo aver puntato però a una cifra ben superiore, trenta miliardi di rubli.

Zandi (Moody’s): nulli i rischi di default per i bond municipali

Gli allarmi che sono stati lanciati in relazione ai possibili default del mercato dei bond municipali sono eccessivi: Mark Zandi, economista di Moody’s, è giunto a questa conclusione al termine di una sua analisi approfondita del comparto finanziario e anzi rimane convinto che i rischi in questione siano praticamente vicini allo zero. L’annuncio che potrebbe rassicurare moltissimi investitori, americani ma non solo, si riferisce all’ultimo meeting di Washington della National Governons Association. La stessa linea di pensiero di Zandi viene condivisa da Thomas Defoe, il quale fa parte della Municipal Market Advisors. Bisogna comunque precisare che la speculazione circa la possibilità di un crack imminente di questa tipologia di obbligazioni si è intensificata negli ultimi mesi, soprattutto dopo che l’analista Meredith Whitney aveva fatto intendere il forte pericolo che correvano centinaia di miliardi di bond municipali, una previsione che ha fatto diminuire in maniera consistente la fiducia da parte degli investitori.

Intesa Sanpaolo lancia Bond per il mercato americano

Una doppia tranche di Bond, a tre ed a dieci anni, destinata esclusivamente al mercato americano e, in particolare, ai soli investitori professionali del Paese a stelle e strisce. Sono queste le ultimissime emissioni obbligazionarie comunicate dal colosso bancario italiano Intesa Sanpaolo nel precisare come trattasi di un collocamento duplice di Bond, con le scadenze sopra citate, per un controvalore pari a complessivi 3 miliardi di dollari. Nel dettaglio, trattasi di un’emissione a tasso variabile con scadenza a tre anni, per un controvalore pari a 2 miliardi di dollari americani, ed una da un miliardo di dollari americani a tasso fisso e con scadenza a dieci anni. L’emissione a tasso variabile paga una cedola trimestrale posticipata indicizzata al tasso U.S.$ Libor a 3 mesi più uno spread annuo pari a 240 punti base, mentre l’emissione a tasso fisso paga una cedola pari al 6,5% annuo con cadenza semestrale in via posticipata; in questo caso il rendimento per gli investitori qualificati è pari al tasso di riferimento, quello del corrispondente titolo di Stato USA, più uno spread per anno pari a 300 punti base.

Caso derivati-Comune: ora sono le banche a fare causa

Nuovi tormenti e nuovi tormentati nell’affaire che ha visto coinvolti nel nostro paese da una parte gli strumenti derivati e dall’altra gli enti locali: anzi, c’è un’assoluta novità in tal senso, visto che le parti si ribaltano e sono le banche, per la prima volta, a citare in tribunale comuni e regioni italiane. Ubs, Bank of America e JP Morgan, solo per citare alcuni nomi, sono tra i protagonisti principali di questa svolta, visto che si sono rivolti con una certa urgenza all’Alta Corte di Londra, accusando nello specifico le “distrazioni” dei nostri enti. Si tratta di un vero e proprio effetto domino, perché questi comuni sono gli stessi che si sono appellati ai tribunali in qualità di vittime della truffa finanziaria da parte delle banche.

Mediobanca, in scena il Terzo Atto con bond in dollari ed euro

Mediobanca, l’istituto di credito milanese attivo in larga misura nei servizi finanziari, è l’autentica protagonista delle emissioni della giornata odierna: la banca fondata da Enrico Cuccia ha deciso infatti di lanciare le sue nuove obbligazioni Terzo Atto, dei bond che consentono agli investitori di beneficiare di alcune caratteristiche molto interessanti, prima fra tutte il tasso variabile. Tali prodotti, anzitutto, sono stati sottoscritti presso l’EuroMot, il mercato delle obbligazioni telematiche di Borsa Italiana, e possono essere suddivisi in due grandi branche, vale a dire gli strumenti denominati in dollari statunitensi e quelli in euro. Analizzando nel dettaglio l’offerta, c’è da dire che le obbligazioni a stelle e strisce giungeranno a scadenza nel 2015 (la durata è quinquennale), mentre il loro codice Isin di riferimento è IT0004669120; nel caso dei bond “europei”, invece, l’Isin è IT0004669138, ma la scadenza rimane sempre la stessa.

Ubi Banca lancia due nuovi prestiti obbligazionari

Tasso fisso e tasso misto: sono questi, in estrema sintesi, i due elementi che spiccano maggiormente dall’ultima negoziazione obbligazionaria effettuata da Unione di Banche Italiane (Ubi Banca). L’offerta in questione ha riguardato, nello specifico, due prestiti di bond, i quali sono stati collocati presso il DomesticMot, il segmento del Mercato Telematico delle Obbligazioni composto da strumenti che sono tradizionalmente liquidati in Italia. Si tratta di Unione di Banche Italiane Scpa Tasso Fisso 2,30% e di Unione di Banche Italiane Scpa Tasso Misto, due prodotti da analizzare nel dettaglio. Anzitutto, per quel che concerne il bond a tasso fisso, il codice Isin di riferimento è IT0004651656; il valore di ogni titolo è pari a mille euro, mentre il tasso cedolare è stato fissato all’1,15%.

Monte dei Paschi, emessi i nuovi titoli targati Casaforte

Sono ormai passati due giorni da quando Monte dei Paschi di Siena, il celebre istituto di credito toscano, ha provveduto ad arricchire le proprie soluzioni di investimento: la nuova emissione del gruppo sorto nel 1472 si riferisce al comparto obbligazionario, con un titolo di debito targato Casaforte srl, società a responsabilità limitata attiva in ambito immobiliare. L’intera operazione è frutto di una cartolarizzazione posta in essere dalle parti, grazie anche al contributo essenziale di Biverbanca e Antonveneta. Le caratteristiche di questo nuovo bond sono piuttosto interessanti: si va da una cedola fissa del 3% lordo e che viene garantita ogni sei mesi, fino ai diversi tipi di rimborso.

DomesticMot ed EuroMot: quotazioni per Ubi Banca, Germania e Bei

DomesticMot e EuroMot sono due dei principali segmenti finanziari di Borsa Italiana e, come si evince già dal loro nome, rappresentano la piazza ideale per lo scambio di obbligazioni telematiche: entrambi i comparti saranno protagonisti proprio nel corso della giornata di domani di importanti emissioni e negoziazioni che potrebbero interessare gli investitori più vicini a tale mercato. Procediamo però con ordine e analizziamo nel dettaglio le caratteristiche dei nuovi prodotti che stanno per essere lanciati. Anzitutto, c’è da considerare il DomesticMot (è il mercato composto da prodotti liquidati essenzialmente in Italia, quindi titoli di Stato e titoli di debito): quest’ultimo sarà protagonista della negoziazione del bond Ubi Scp Tasso Fisso 2,15% 2010-2012, uno strumento la cui gestione verrà curata ovviamente dall’Unione di Banche Italiane.