Mongolia: 700 milioni di dollari per il debutto dei bond domestici

Il nuovo prestatore economico della Mongolia è stato creato appositamente per dar vita a una importante esperienza dal punto di vista obbligazionario: e in effetti la vendita da parte della nazione asiatica di titoli in valuta domestica (si tratta del tughrik) sta raggiungendo velocemente quota 700 milioni di dollari, con le cessioni vere e proprie che sono state pianificate per partire proprio nel corso di questo mese. I bond in questione beneficeranno di una scadenza a cinque, dieci e quindici anni e la loro emissione durerà fino a settembre. L’istituto a cui fare riferimento, per la precisione, è la Development Bank of Mongolia, banca che ha sede nella capitale Ulan Bator; inoltre, gli strumenti saranno garantiti dal governo, il quale ha fornito il proprio assenso alla vendita. Secondo la stessa banca, fra due settimane al massimo vi sarà un fondamentale meeting tra gli investitori, in modo da concretizzare tutti i piani.

Hsbc-Samurai Bond: raggiunti i livelli del 2008

La Hong Kong and Shanghai Banking Corporation è riuscita a raccogliere ben 143,4 miliardi di yen (circa due miliardi di euro) da una delle maggiori vendite di Samurai Bond degli ultimi tempi: si è trattato di una offerta che non beneficiava della garanzia governativa e i livelli in questione sono molto simili a quelli del 2008, quando Lehman Brothers fu costretta a dichiarare bancarotta. L’operazione posta in essere dall’istituto londinese ha riguardato 108,2 miliardi di yen per quel che concerne i titoli obbligazionari a cinque anni, bond con un rendimento pari allo 0,91% (trentuno punti base al di sopra dello swap) e altri 35,2 miliardi in relazione a strumenti a tasso fisso, in grado di pagare 46 punti base oltre il Libor trimestrale. Come si evince dalle indiscrezioni più accreditate, lo stesso gruppo britannico avrebbe pianificato un’ulteriore cessione, ma dell’importo pari a cinquanta miliardi di yen, a conferma che i titoli in valuta giapponese sono di estremo interesse.

Palestina: da Padico Holding la prima emissione obbligazionaria

La settimana attuale ha rappresentato una tappa molto importante per l’economia palestinese: Padico Holding è divenuta infatti la prima compagnia della regione mediorientale che ha concluso un aumento di capitale tramite la quotazione di corporate bond. Gli strumenti in questione, titoli obbligazionari con scadenza quinquennale, vantano un ammontare complessivo di settanta milioni di dollari e devono essere collocati in forma privata da un gruppo di quattordici istituti di credito della stessa Palestina e della Giordania. C’è comunque da dire che l’offerta è stata sottoscritta già per novanta milioni di dollari, con gli ordini degli investitori notevolmente superiori a quanto stabilito. La Palestine Development and Investment Limited, la quale vanta tre sedi principali (una in Giordania ad Amman, e due in territorio palestinese, a Ramallah e Nablus), si allinea in questo modo alla crescita economica piuttosto robusta fatta registrare dalla Palestinian West Bank.

Lussemburgo: marcia indietro sull’emissione di sukuk

Lussemburgo e sukuk, chi poteva immaginare una stretta correlazione? La banca centrale del Granducato europeo ha fatto sapere di voler pianificare nel dettaglio la vendita dei primi bond islamici governativi, una circostanza più volte ribadita anche dal governatore Yves Mersch, ma che comunque verrà valutata nei prossimi mesi. Le spiegazioni per l’attesa sono semplici: lo stesso Mersch ha aggiunto che nei mesi scorsi il paese aveva una forte necessità di emettere prodotti finanziari innovativi per fornire una risposta adeguata alla crisi economica, ma ora quel bisogno è venuto meno. Il numero uno dell’istituto di credito, intervenuto nel corso dell’Islamic Financial Services Board Summit di Lussemburgo, ha messo dunque in luce gli attuali obiettivi, i quali prevedono una sorta di stand-by per questa cessione.

Raiffeisen, collocato in Italia il fondo bilanciato flessibile

C’è un’importante novità in casa Raiffeisen: il gruppo finanziario viennese può finalmente collocare il proprio fondo 337 – Strategic Allocation Master I anche in Italia, una opportunità nuova e interessante per tutti i clienti istituzionali che fossero interessati. L’appetibilità del prodotto in questione deriva dagli ottimi risultati conseguiti negli altri paesi in cui è stato distribuito, dunque ci si attende un successo simile. Ma cos’è esattamente il Raffeisen 337- Strategic Allocation Master I? La struttura è quella tipica dei bilanciati flessibili, la tipologia di strumento che si focalizza su Exchange Traded Fund, titoli azionari e obbligazionari, senza disdegnare comunque le materie prime e le valute nazionali. L’arco temporale di riferimento è quello di lungo periodo, in modo da controllare dettagliatamente e accuratamente il rischio.

Goldman Sachs, dopo cinque anni si torna ai Kangaroo Bond

Goldman Sachs ha deciso di ritornare con forte convinzione al mercato obbligazionario australiano: si tratta della prima volta in assoluta dal 2006, visto che, a distanza di cinque anni, si è capito che si possono trarre dei vantaggi importanti in relazione al rendimento del debito finanziario. La banca newyorkese, quinto istituto per dimensioni di tutti gli Stati Uniti, ha infatti provveduto a lanciare titoli con scadenza superiore ai cinque anni per un importo complessivo di 1,25 miliardi di dollari australiani (circa 1,6 miliardi di euro), tra cui possiamo includere mezzo milione relativo ai bond a tasso variabile, i quali saranno quotati 205 punti base al di sopra del tasso swap. Si tratta dei cosiddetti Kangaroo Bond, strumenti finanziari denominati per l’appunto nella valuta oceaniana. Questo segmento sta attirando un numero sempre maggiore di attori, dato che sono molto recenti gli interessamenti di JPMorgan Chase e di Bank of America, istituti che si erano allontanati dalle opportunità australiane subito dopo lo scoppio della crisi del 2008.

Ibm si focalizza sulla vendita di titoli a tre anni

Titoli legati alla cedola triennale più bassa di quest’anno e un importo complessivo di un miliardo di dollari: è questa in sintesi l’offerta di Ibm Corporation, la celebre compagnia informatica americana che aveva comunque provveduto ad aumentare il proprio dividendo e il programma relativo al riacquisto di azioni. Il colosso di Armonk punterà ora su degli strumenti finanziari che beneficeranno di un ritorno economico pari all’1,25%, trentasette punti base al di sopra dei medesimi prodotti messi a disposizione dal Tesoro a stelle e strisce. La cedola in questione, inoltre, è molto simile a quella proposta di recente da Colgate-Palmolive, anche se in quel caso la cessione aveva previsto un ammontare inferiore. Big Blue intende pianificare una vendita di circa venti miliardi di dollari per quel che concerne i dividendi, mentre altri cinquanta miliardi verranno sborsati nei prossimi quattro anni in relazione alle azioni proprie, decisioni che sono emerse con chiarezza dal meeting con gli investitori di un mese e mezzo fa.

Grupo Nutresa, in arrivo azioni per 300 milioni di dollari

Il nome del Grupo Nutresa è ben conosciuto soprattutto in territorio colombiano per la sua produzione e commercializzazione alimentare: ma questa compagnia sudamericana si sta mettendo in luce anche per la nuova offerta finanziaria, la quale dovrebbe essere completata entro il prossimo mese di giugno e che è volta a finanziare le acquisizioni negli Stati Uniti e in America Latina. Il Grupo Nacional de Chocolates, questa la denominazione ufficiale della società di Medellin, ha intenzione di mettere in vendita ben venticinque milioni di titoli azioni nelle prossime settimane, una emissione che dovrebbe essere valutata con oltre trecento milioni di dollari, così come hanno spiegato molti analisti che conoscono bene le realtà finanziarie della Colombia.

Cina, la banca centrale punterà ancora sui bond a tre anni

È un vero e proprio ritorno al passato quello che vuole realizzare People’s Bank of China: l’istituto di credito centrale cinese è pronto a riprendere la vendita dei titoli obbligazionari a tre anni proprio nel corso di questa settimana, una operazione di mercato aperto che vuole rappresentare il tentativo estremo di scongiurare l’eccesso di liquidità all’interno del sistema finanziario. Le pressioni inflazionistiche sono un altro valido motivo per tornare nuovamente alla cessione. Un’offerta di questo tipo, già praticata negli anni scorsi dalla banca, dovrebbe aiutare la vasta nazione asiatica per un buon periodo di tempo, evitando la necessità di nuovi e inutili aumenti delle riserve monetarie, visto che di recente i depositi bancari sono stati accresciuti con grande rapidità. L’ultima vendita di prodotti con scadenza triennale risale al 2010, per la precisione al 25 novembre scorso: proprio in quella occasione vi fu una sospensione delle vendite a causa della domanda troppo debole, ma ora i tempi sembrano più propizi.

Israele: buoni ricavi per le obbligazioni decennali

Se gli investitori finanziari spostassero la loro attenzione al Medio Oriente, si accorgerebbero che i titoli obbligazionari di Israele sono attualmente protagonisti di guadagni interessanti: il riferimento più importante va sicuramente ai bond che giungeranno a scadenza tra dieci anni, i quali hanno fatto registrare il rendimento più basso degli ultimi due mesi, grazie soprattutto alla ripresa economica globale che sta convincendo circa l’affidabilità e la sicurezza degli assets. Chi sottoscrive tali prodotti, tra l’altro, è alla ricerca di un bene rifugio che lo protegga dalla crisi del debito che infuria in Grecia e che non siano i tradizionali oro e petrolio. Il ritorno economico del benchmark Mimshal Shiklit (la maturazione vera e propria avverrà nel mese di gennaio del 2020) è declinato di quattro punti base, attestandosi al 5,22% presso la Borsa di Tel Aviv; il confronto deve essere fatto con gli stessi titoli emessi dal Tesoro americano, il quale rappresenta un partner tradizionale e storico della repubblica parlamentare.

CheBanca! lancia il Conto Titoli

Aumenta l’offerta di prodotti e di servizi di CheBanca!, la Banca per tutti del Gruppo Mediobanca. Uno dei prodotti ultimi arrivati è il “Conto Titoli“, che permette di investire in assoluta libertà via Internet, via telefono e presso le filiali di CheBanca!. Con il Conto Titoli il titolare può investire i soldi negoziando titoli di Stato ed obbligazioni italiane ed estere quotate sui principali mercati obbligazionari, ma anche le azioni italiane ed estere, gli ETF e gli ETC che sono quotati sul mercato italiano. Con il Conto Titoli, inoltre, si possono anche comprare e vendere le azioni quotate sui mercati azionari dei seguenti Paesi esteri: Belgio, Francia, Germania, Olanda e Spagna. In accordo con quanto si legge sul sito Internet di CheBanca!, il Conto Titoli può essere aperto quando si vuole, anche se ancora non si è clienti dell’Istituto. Con il Conto Titoli il cliente ha sempre la situazione sotto controllo grazie alle informazioni finanziarie aggiornate sui mercati unitamente alla possibilità di poter sfruttare il servizio del “portafoglio virtuale” per prendere dimestichezza senza rischi con il mondo degli investimenti.

Sharjah Islamic Bank sceglie Londra per la vendita di Sukuk

Sharjah Islamic Bank, realtà creditizia araba meglio conosciuta come National Bank of Sharjah, ha trovato i due partner ideali per la sua nuova cessione obbligazionaria. La scelta è ricaduta sulla città di Londra, più precisamente su due colossi bancari come Hsbc Holdings e Standard Chartered, le quali dovrebbero essere incaricate a breve di gestire nel dettaglio la vendita. Come si intuisce facilmente, si tratta dei consueti certificati di investimento islamici, conformi alla legge della Shariah e che possiamo associare ai bond nostrani. Nel dettaglio, gli strumenti in questione beneficeranno di una denominazione in dollari americani e saranno messi in vendita nel pieno rispetto delle condizioni di mercato che vigono in questo preciso momento storico; saranno comunque necessari alcuni meeting in Medio Oriente, nel continente asiatico e in quello europeo, i quali andranno a coinvolgere gli investitori che prediligono i redditi fissi.

Decreto Sviluppo, prevista l’emissione di Sud Bond

Titoli di Risparmio per l’Economia Meridionale: è questa la denominazione ufficiale e completa del nuovo strumento finanziario potrebbero emettere a breve, così come disposto dal Decreto Sviluppo, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri. Di cosa si tratta con esattezza? I Sud Bond, come già sono stati ribattezzati, sono dei titoli obbligazionari che andranno a beneficiare di una scadenza che non sarà mai inferiore ai diciotto mesi. La scelta di un orizzonte temporale di questo tipo è motivata dal fatto che si voglio anzitutto riequilibrare i flussi di credito dal punto di vista territoriale, una necessità richiesta dagli investimenti a medio e a lungo termine delle pmi presenti nella parte meridionale del nostro paese. Ovviamente, l’obiettivo principale rimane quello di sostenere i progetti più interessanti ed etici del Mezzogiorno.

Credito Valtellinese: le polizze per accantonare i risparmi

I piani di risparmio più interessanti possono essere rinvenuti tra le banche popolari del nostro paese: un esempio su tutti è quello del Credito Valtellinese, il gruppo bancario di Sondrio, il quale propone in tal senso due specifiche polizze vita, vale a dire ProgettoRisparmio e GlobalRisparmioProtetto. Cerchiamo di approfondirne le caratteristiche peculiari. Anzitutto, c’è da dire che questi due piani consentono di accantonare i risparmi per affrontare un gran numero di esigenze. L’accantonamento in questione parte da 75 euro al mese (900 euro ogni anno): inoltre, i rendimenti della gestione tendono a consolidarsi con cadenza annuale. Poi, bisogna rimarcare altri due pregi, vale a dire la flessibilità, visto che si può modificare l’importo o la frequenza dei versamenti, e la trasparenza (il monitoraggio dei risparmi può avvenire tranquillamente online, sul sito del Credito Valtellinese stesso).