Un investimento molto consigliato: gli Inverse Etf

Gli analisti finanziari stanno consigliando con insistenza di puntare sui cosiddetti Inverse Exchange Traded Fund (abbreviati in “Inverse Etf”), visto soprattutto il declino delle scorte americane: ma di cosa si tratta esattamente? Questi fondi sono piuttosto particolari nella loro struttura e caratterizzazione, una alternativa ad altri prodotti o strumenti che in pochi conoscono o con cui hanno poca dimestichezza, nonostante la loro esistenza da diversi anni. In effetti, troppi investitori sono convinti che si tratti di una copertura come un’altra. In realtà, la denominazione già dice tutto, l’Etf inverso non è altro che un veicolo specializzato, il cui andamento è collegato a qualsiasi tipo di sicurezza o di indice che viene appositamente progettato.

Novolipetsk Steel propone un bond a scadenza triennale

Come è stato riportato dalla stampa locale, la compagnia russa Novolipetsk Steel ha collocato la scorsa settimana ben dieci miliardi di rubli di titoli obbligazionari a tre anni, una operazione che ha beneficiato della sottoscrizione aperta per quel che concerne il Micex (l’acronimo che sta a indicare il Moscow Interbank Currency Exchange): la domanda complessiva aveva raggiunto l’importo di ben 17,7 miliardi di rubli, dunque si può parlare di un buon successo per quel che concerne l’offerta. La società in questione è celebre per la sua produzione di acciaio e può vantare da alcuni un fatturato piuttosto interessante.

Carmignac illustra le esposizioni future del proprio portafoglio

Carmignac, la società francese fondata nel 1989 e che attualmente vanta una gamma molto ampia di fondi bilanciati, globali e specializzati, sta assumendo un atteggiamento di evidente difesa da diversi mesi a questa parte: le attuali condizioni di mercato hanno letteralmente imposto una posizione di questo tipo, con il quarto trimestre dell’anno attualmente in corso che si preannuncia improntato alle conseguenze della crisi europea del debito e dello stallo politico che stanno vivendo gli Stati Uniti. La stessa compagnia transalpina ha precisato che il livello dell’esposizione ai titoli azionari sarà ancora basso per diverso tempo, anche se bisognerà sfruttare il nuovo sentimento che verrà a concretizzarsi in merito alle iniziative del Fondo Monetario Internazionale e dell’Unione Europea.

Israele: brusco calo per i bond decennali

I bond a dieci anni di Israele sono calati per la prima volta negli ultimi cinque giorni a causa della speculazione circa una possibile mancata crescita delle vendite governative di debito: in particolare, il riferimento deve andare al titolo Mimshal Shiklit in scadenza a gennaio del 2022 e con un rendimento economico pari al 5,5%, il quale è aumentato di due punti base  (quindi dello 0,02%) presso la Borsa di Tel Aviv. Le principali previsioni stanno mettendo in luce una cessione da parte dell’esecutivo mediorientale di circa 1,5 miliardi di shekel in strumenti finanziari, tra cui 250 milioni relativi proprio alla scadenza in questione.

Banca Aletti: Enel ed Eurostoxx 50 per i nuovi certificati

Enel ed Eurostoxx 50 sono i due sottostanti che Banca Aletti, la banca di investimento del gruppo Banco Popolare, ha deciso di associare ai tre certificati lanciati presso il Sedex di Borsa Italiana: le negoziazioni di questi prodotti finanziari sono cominciate proprio nel corso della giornata di ieri, con la liquidazione monetaria e la modalità europea di esercizio. Si tratta, volendo essere ancora più precisi, di due Autocallable Step Plus Eurostoxx 50 Protezione 80% (i codici Isin di riferimento sono IT0004759988 e IT0004766355) e dell’Autocallable Step Plus Enel Protezione 75% (IT0004748510). Quali sono le caratteristiche peculiari di questa offerta?

Anche General Mills si focalizza sui titoli decennali

General Mills Incorporated ha emesso ben un miliardo di dollari in titoli obbligazionari, una operazione che si è resa necessaria dopo che le vendite americane di bond sono risultate in eccesso nel corso di questo 2011 per la quarta settimana consecutiva: c’è dunque una forte richiesta di tali strumenti da parte degli investitori alla base della decisione del colosso alimentare, celebre soprattutto per la produzione dei cereali Cheerios e dello yogurt Yoplait. In pratica, il gruppo di Golden Valley (città statunitense del Minnesota) ha lanciato sul mercato a stelle e strisce dei prodotti decennali (la scadenza è stata fissata a dicembre del 2021) e con un rendimento pari a 3,15 punti percentuali, 125 punti base al di sopra della medesima scadenza temporale relativa al Tesoro.

Morgan Stanley contro l’Eurozona: ma siamo davvero in pericolo?

Ogni scusa sembra buona per dare contro all’Europa in ogni occasione; prima Grecia e Spagna nel mirino, poi l’Italia e da qualche giorno girano brutte voci anche per Francia e Germania. Ma si tratta di un effetto domino, oppure il problema è un’altro? La crisi che ha investito gli Stati Uniti ha messo in discussione tutto il sistema del credito minando la credibilità delle banche d’affari e degli istituti principali. Quello che le agenzie di rating e le stesse banche d’affari stanno facendo in questa nuova fase di crisi è spostare l’attenzione costantemente sul Vecchio Continente; non si sente mai parlare infatti delle responsabilità a lungo termine della crisi del debito USA ma sempre e solo di probabili Paesi Europei che potrebbero saltare da un momento all’altro, che sono in crisi, ecc.

Nigeria, undicesima asta annuale per i bond sovrani

Il governo nigeriano ha lanciato sul mercato titoli obbligazionari decennali per un importo complessivo di 65 miliardi di naira (circa 405 milioni di dollari): i titoli in questione, il cui rendimento è stato fissato nella misura di 150 punti base oltre quello della precedente asta di ottobre, rappresentano il prodotto della undicesima asta annuale del paese africano, anche se in questo caso, volendo essere ancora più precisi, si tratta di riaperture di precedenti emissioni con varie scadenze (in particolare il 2018 e il 2019). C’è comunque da precisare che la Nigeria emette mensilmente proprio questi bond sovrani, una operazione finanziaria che ormai si è resa necessaria per sostenere adeguatamente il mercato locale dei bond, ma anche per creare un sottostante per le quotazioni societarie e finanziare il deficit di bilancio.

Juventus FC: approvato il prospetto informativo dell’offerta in opzione

Per la Juventus Football Club spa è già tempo di chiudere il primo trimestre relativo all’esercizio 2011-2012: il club di Torino ha fatto registrare dei ricavi molto vicini ai 34 milioni di euro nel periodo in questione, un dato che risulta però essere in calo di ben trentuno punti percentuali rispetto a un anno prima (48,8 milioni per la precisione). Lo stesso discorso negativo vale anche per il risultato operativo, il quale ha fatto segnare un declino di ben il 40%. Che cosa ha provocato questi “rossi” di bilancio? La variazione negativa è stata pari a 7,6 milioni di euro ed è stata provocata principalmente dagli scarsi risultati sportivi dello scorso campionato: la squadra è infatti giunta settima in campionato, fuori da qualsiasi competizione europea e quindi con meno gare da disputare nel corso del periodo di riferimento.

Borsa Italiana: delisting per tre fondi di Etf Securities

Il delisting, vale a dire la revoca di una determinata società dalle negoziazioni finanziarie, è prevista nel nostro paese quando vengono meno i requisiti necessari per quel che concerne la permanenza sul listino, o anche quando la stessa compagnia richiede in maniera volontaria questo provvedimento: ebbene, un comunicato di cinque giorni fa di Borsa Italiana ha messo in luce proprio una situazione simile, con la richiesta di liquidazione di tre Exchange Traded Fund e il conseguente delisting. Nello specifico, si tratta di prodotti che fanno capo alla società Stoxx, più precisamente il Basic Resources Fund (il codice Isin è IE00B3CNH733), dell’Oil & Gas Fund (IE00B3CNH840) e dell’Utilities Fund (IE00B3CNH956).

Indonesia, buon andamento per i sukuk a sette anni

L’Indonesia ha provveduto a vendere un miliardo di dollari in bond islamici, con un rendimento complessivo (4%) che rappresenta il 50% di quello fissato nel 2009, quando vi fu il debutto assoluto nel mondo dei sukuk: inoltre, questi prodotti beneficiano di un tasso di due punti percentuali inferiore a quello dei nostri titoli di Stato, dunque potrebbe rappresentare un ottimo supporto per gli investimenti della nazione asiatica. La scadenza che è stata scelta in questo caso è quella a sette anni, quindi gli strumenti in questione giungeranno a maturazione nel 2018. La quotazione di due anni fa, invece, venne caratterizzata da un importo complessivo di 650 milioni di dollari, una scadenza inferiore (cinque anni) e un ritorno economico pari all’8,8%.

Macquarie: previsto per domani il lancio delle Obbligazioni Butterfly

Macquarie Structured Securities, società che fa parte dell’omonimo gruppo finanziario australiano, sta potenziando con convinzione la propria presenza nel nostro paese: la giornata di domani di Borsa Italiana sarà caratterizzata infatti anche dall’emissione delle cosiddette “Obbligazioni Butterfly”, titoli che verranno negoziati appunto presso il mercato telematico dei bond, il cosiddetto Mot. Quali sono le caratteristiche salienti di tale prodotto? Anzitutto, c’è da dire che la modalità di negoziazione sarà quella del “tel quel” (termine con cui solitamente si indica proprio il prezzo dell’obbligazione), mentre i bond che verranno messi in circolazione saranno ventimila, con un valore nominale unitario di mille euro.

Le soluzioni per investire nelle valute straniere

Quando si parla di Forex, ovvero del mercato dei cambi valutari, spesso l’investitore si trova disorientato: i sentimenti che si provano sono sostanzialmente due, l’attrazione per i possibili guadagni, ma anche la confusione nello scegliere la modalità di investimento più conveniente e sicura. In pratica, si va a scommettere sui movimenti delle divise internazionali, i cambi tra le stesse e il puntare su una piuttosto che su un’altra può fare la fortuna dei trader coinvolti. Quali sono i metodi più adatti per puntare su un settore di questo tipo. Si può cominciare anzitutto con gli Exchange Traded Fund e gli Exchange Traded Notes. I fondi in questione sono piuttosto simili per quel che concerne le loro caratteristiche, ma comunque il loro acquisto e la loro vendita consente di focalizzarsi in maniera perfetta su tale segmento

L’Arizona State University emette nuovi Education Bond

La Arizona State University, il maggiore ateneo dello stato federale americano, ha messo in vendita circa 31 milioni di dollari in titoli obbligazionari nel corso di questa settimana: l’emissione, la quale è volta a finanziare alcuni progetti relativi al settore delle costruzioni, è stata curata nel dettaglio dall’Arizona Board of Regents, l’organo governativo delle tre università pubblica locali. Si conosce già il rating che Standard & Poor’s ha affibbiato a tale debito, vale a dire AA- (l’ultimo gradino dell’affidabilità considerata “ottima”), mentre Moody’s ha optato per un giudizio inferiore, vale a dire A1 (il primo gradino dell’affidabilità “buona”). Inoltre, c’è da ricordare che questi strumenti finanziari beneficeranno di una scadenza decennale e di un rendimento pari al 3.18%.