Si chiamerà CNH-KAMAZ Industrial BV, ed è una joint-venture industriale che nasce da un accordo siglato da CNH Global NV e da OJSC KAMAZ attraverso un controllo paritetico. A darne notizia è il Gruppo Fiat nel far presente come la firma odierna dell’accordo segua la stipula di un preliminare che è stato formalizzato nell’ottobre scorso da Sergio Marchionne e da Sergey Chemezov in presenza del Primo Ministro della Federazione Russa Vladimir Putin. L’accordo è finalizzato alla produzione di macchine agricole e di macchine per le costruzioni in uno stabilimento situato nella Repubblica del Tatarstan e precisamente a Naberezhnye Chelny, che si trova a circa mille chilometri da Mosca. Inizialmente, sono previsti investimenti iniziali per un ammontare complessivo pari a $ 70 milioni al fine di produrre annualmente 4.000 unità tra due serie di trattori, macchine per le costruzioni, e mietitrebbie da 300 cavalli.
Investimenti News
Sorin: possibile Opa Consorzio investitori
Tira aria di Opa in casa Sorin Group. In data odierna, 22 marzo 2010, la società leader nel trattamento delle patologie cardiovascolari ha infatti reso noto alla comunità finanziaria d’aver ricevuto una proposta finalizzata all’avvio di una trattativa riservata da parte di un Consorzio di investitori costituito da Alpha Private Equity Funds, Intesa SanPaolo S.p.A., Ares Life Sciences AG ed Essex Woodlands Health Ventures UK Ltd. Le attività di due diligence da avviare, in particolare, sono finalizzate ad una valutazione, da parte del Consorzio di investitori, per promuovere un’Offerta Pubblica di Acquisto (OPA) sulla base di una valutazione preliminare compresa tra 1,40 euro e 1,55 euro per azione. La forchetta di prezzo preliminare individuata è in linea con le odierne quotazioni di Borsa; le azioni Sorin, infatti, al giro di boa di seduta hanno fatto registrare nel pomeriggio un prezzo massimo di 1,53 euro per azione.
Db X-Trackers: investire sulle performance del settore industriale
Il segmento degli Exchange Traded Found vive senza dubbi uno dei suoi momenti migliori dal punto di vista delle proposte e dei relativi rendimenti: uno dei prodotti più interessanti è quello offerto da Deutsche Bank e denominato Db X-Trackers Djstxx600 Industrial Goods, il quale, soprattutto negli ultimi tempi, ha potuto beneficiare di rialzi piuttosto consistenti (vicini anche al 5%). Uno dei punti di forza del prodotto è la sua movimentazione, anche se bisogna sottolineare che la liquidità si trova attualmente a un livello troppo basso rispetto la barriera di convenienza e, inoltre, lo stesso discorso può essere fatto per lo spread. L’indice a cui fa riferimento questo Etf è il Dow Jones Stoxx 600 Industrial Goods & Services, il quale, come suggerisce anche il nome, osserva da vicino le prestazioni delle grandi compagnie del settore dei beni e dei servizi industriali in relazione alla zona europea; si tratta di un indice molto importante e che va ad osservare le performance delle aziende di un numero molto alto di paesi (tra gli altri, possiamo sicuramente citare l’Italia, la Germania, la Spagna, la Francia, il Regno Unito, i Paesi Bassi e il Lussemburgo).
Fineco: conto trading con bonus commissioni per investire
Fino al prossimo 30 marzo 2010, salvo proroghe, Fineco, banca online del Gruppo Unicredit, propone ai nuovi clienti la possibilità di poter aprire il conto a zero canone per un anno, e con l’opportunità di scegliere anche uno tra altri tre premi aggiuntivi. Per poter fruire di questa promozione occorre però acquisire il “Codice Buzz“, in possesso sia dei quasi 900 mila clienti Fineco che hanno il conto corrente, sia reperibile attraverso i principali social network per quella che per la Banca online sembra essere una vera e propria campagna promozionale 2.0. Una volta aperto il conto con il Codice Buzz, oltre ad un anno di conto con canone zero, è possibile scegliere, come accennato, un altro premio tra un anno aggiuntivo di conto gratuito, 50 euro da spendere come si vuole e presenti in una card Mastercard di tipo usa e getta, oppure un bonus in commissioni per investire.
Intesa Sanpaolo: un miliardo di euro di dividendi
Grazie alla buona tenuta dei ricavi, e ad una redditività registrata e conseguita trimestre dopo trimestre lo scorso anno, il Gruppo bancario Intesa Sanpaolo nelle prossime settimane, a valere proprio sull’esercizio 2009, distribuirà ben un miliardo di euro di dividendi nella maniera seguente: 8 centesimi di euro per remunerare le azioni Intesa Sanpaolo ordinarie, e 9,1 centesimi di euro per i titoli Intesa Sanpaolo a risparmio. E’ questa, infatti, la proposta che è stata formulata dal Consiglio di Gestione all’Assemblea ordinaria degli azionisti convocata per il 28 aprile prossimo; in caso di approvazione da parte dell’Assemblea degli Azionisti, il dividendo sarà messo in pagamento in data 27 maggio 2010 con stacco della cedola fissato per la data del 24 maggio del 2010. In base alle quotazioni delle azioni Intesa Sanpaolo al 18 marzo scorso, il Gruppo bancario fa presente come per le azioni ordinarie, alla luce dell’ammontare fissato per la cedola, il dividend yield sia pari al 2,7%, mentre per i titoli a risparmio questo sale ed è pari al 4,1%.
Terna: utile netto 2009 in forte rialzo
Nell’anno della crisi dell’economia reale, con la forte caduta del prodotto interno lordo italiano, la società Terna ha archiviato invece il 2009 con risultati positivi su tutta la linea, a partire dall’utile netto di Gruppo che, comprendendo anche l’impatto positivo legato alla cessione della controllata in Brasile, Terna Participações, è balzato del 135,5% a 771 milioni di euro rispetto all’utile netto di Gruppo di 300,5 milioni di euro conseguito nel 2008. A darne notizia è la società italiana che si occupa nel nostro Paese del dispacciamento dell’energia elettrica, sottolineando altresì come escludendo i proventi della cessione degli asset brasiliani, l’utile netto di Gruppo sia comunque cresciuto del 17,8% a 354 milioni di euro; semaforo verde anche per i ricavi, saliti nell’esercizio 2009 a 1,36 miliardi di euro con un incremento del 13,8%.
UBI Banca: Consiglio Gestione propone dividendo in contanti
Il Gruppo UBI Banca ha archiviato l’esercizio 2009 con una forte crescita dell’utile netto, passato dai 69 milioni di euro del 2008 a 270,1 milioni di euro dello scorso anno; a darne notizia è il Gruppo bancario dopo l’approvazione del progetto di Bilancio 2009 da parte del Consiglio di Gestione dell’Istituto che, tra l’altro, proporrà all’Assemblea dei Soci del Gruppo di distribuire un dividendo in contanti pari a 0,30 euro per azione. L’Assemblea dei Soci del Gruppo UBI Banca è stata convocata per il 23 aprile prossimo, e per il giorno dopo in seconda convocazione; nel caso di approvazione della cedola, questa verrà pagata agli azionisti del Gruppo UBI Banca il 27 maggio prossimo con data di stacco fissata tre giorni prima, ovverosia nella giornata di lunedì 24 maggio del 2010. Nell’esercizio 2009 il Gruppo ha conseguito una crescita degli impieghi dell’1,7% a quota 98 miliardi di euro, unitamente ad una raccolta totale salita del 2,4% a 176 miliardi di euro, frutto del -0,4% registrato per la raccolta diretta, e del +6,1% per quel che riguarda la raccolta indiretta.
Etf: puntare sui rialzi del mercato brasiliano
Il Brasile, uno dei perni centrali del gruppo economico dei principali paesi emergenti Bric (Brasile, Russia, India e Cina) può rappresentare, senza dubbio, un’interessante opportunità per gli investitori internazionali: questo fattore è stato ben compreso da BNP Paribas, la quale ha messo a disposizione proprio un apposito strumento, vale a dire l’EasyETF DJ Brasil, il quale consente di beneficiare in maniera completa dei rialzi del mercato della nazione sudamericana, spesso contraddistinto da una forte volatilità. La struttura di questo prodotto è abbastanza semplice, visto che viene a comporsi di un indice sottostante, il Dow Jones Brazil 15 TR, con al suo interno le quindici società che possono vantare la maggiore capitalizzazione nel mercato in questione. La crescita del Brasile, dopo gli ottimi exploit del 2009, dovrebbe continuare anche nel corso di quest’anno, grazie soprattutto alle ricchezze del sottosuolo e alla conseguente fiorente produzione ed esportazione di materie prime.
Sorin: Piano Strategico 2010-2014
Il 2009 per il Gruppo Sorin si è chiuso, dal fronte della redditività, in maniera diametralmente opposta rispetto all’anno precedente; nel 2008, infatti, la società aveva archiviato l’esercizio annuale con una perdita pari a ben 37,1 milioni di euro, mentre il 2009 si chiude con un utile netto che è stato pari al 3,4% del giro d’affari e pari nello specifico a 23,2 milioni di euro. Il tutto grazie a ricavi che lo scorso anno sono allo stesso modo cresciuti, del 5,2%, a 689 milioni di euro ed a fronte di un indebitamento finanziario che è sensibilmente migliorato passando dai 253,1 milioni di euro al 31 dicembre 2008 ai 181,6 milioni alla fine dello scorso mese di dicembre. Forte crescita per Sorin anche per quel che riguarda il risultato derivante dalle attività di funzionamento: si è infatti passati dai 0,5 milioni di euro del 2008 ai ben 26,6 milioni di euro nell’anno 2009.
Fastweb: precisazioni su operazioni crediti IVA
Fastweb in data odierna è intervenuta con una nota ufficiale contestando la fondatezza di alcuni lanci da parte delle Agenzie di Stampa su presunti prestiti concessi dal colosso bancario europeo Unicredit Group, per un importo pari a 100 milioni, offrendo in garanzia dei crediti sull’imposta sul valore aggiunto (Iva). Il secondo operatore italiano di telefonia fissa ha sia contestato la fondatezza dei contenuti di queste notizie, sia riaffermato il fatto d’aver sempre pagato regolarmente l’Iva ai propri fornitori. Negli anni scorsi i rapporti con Unicredit ci sono stati, ed in particolare con Unicredit Factoring, ma in merito Fastweb ha precisato che l’operazione, nell’anno 2005, ha riguardato la cessione di crediti IVA pagata su investimenti fino all’anno 2004, ragion per cui trattasi di un’operazione di natura completamente diversa rispetto a quella per la quale, lo ricordiamo, è in corso un’indagine che ha coinvolto gli ex dirigenti di Fastweb ed anche la società controllata da Telecom, Telecom Sparkle.
Etc: Etf Securities aumenta l’offerta di prodotti
Sarà Deutsche Bourse la piazza principale in cui Etf Securities provvederà ad ampliare la propria piattaforma di Exchange Traded Currency; in particolare, è in previsione il lancio di dieci nuovi prodotti finanziari cosiddetti “euro-based”, esposti dunque in maniera più o meno rischiosa nei confronti della moneta unica europea, ma non solo. Il riferimento andrà alle valute del G-10 e vi sarà, inoltre, una forte esposizione anche ai tassi di interesse locali. La quotazione sul mercato tedesco dimostra in maniera chiara come Etf Securities voglia puntare con decisione sul paese teutonico: le previsioni, in questo senso, parlano già di 114 Etc su commodity e 11 Etf quotati su Xetra (il sistema internazionale di scambi elettronici che ha sede a Francoforte), con un volume di affari che dovrebbe aggirarsi attorno ai 160 milioni di dollari. Che caratteristiche avranno questi nuovi strumenti?
Akros: utile in rialzo grazie all’obbligazionario
Sono stati sostanzialmente due i fattori che hanno influito sugli ottimi conti che Banca Akros ha fatto registrare nel corso del 2009: oltre allo scudo fiscale, infatti, c’è da sottolineare il ruolo svolto dal mercato obbligazionario. Akros, banca d’investimento che fa parte del gruppo Bpm (Banca Popolare di Milano) ha messo a segno, infatti, un aumento dell’utile netto pari a ben 37 punti percentuali, trascinando verso l’alto anche la redditività, il margine di intermediazione e la solidità del patrimonio. Come hanno anche confermato i vertici dell’istituto, questi risultati così interessanti sono il frutto di attente strategie di potenziamento dell’area delle obbligazioni. Cosa c’è dunque di così speciale nei prodotti finanziari di Banca Akros? C’è da dire che il market making e l’intermediazione dei titoli sono due dei settori principali in questo senso, visto che si è potuto beneficiare delle forti compravendite di bond sul mercato primario e su quello secondario.
Enel: dividendo esercizio 2009 a 0,25 euro per azione
Il Consiglio di Amministrazione di Enel, a valere sull’esercizio 2009, ha proposto all’Assemblea l’approvazione di un dividendo pari a 0,25 euro per azione; a tal fine il CdA ha convocato l’Assemblea degli Azionisti Enel il 27 aprile prossimo, in prima convocazione sia per la parte ordinaria, sia per quella straordinaria. Oltre all’approvazione della distribuzione del dividendo, l’Assemblea di Enel sarà tra l’altro chiamata ad approvare il bilancio di esercizio ed il pagamento di cedole per complessivi 2,35 miliardi di euro; il dividendo Enel corrisponde a circa il 60% dell’utile netto consolidato ordinario della società che per Enel è stato infatti pari a circa quattro miliardi di euro. Relativamente all’esercizio 2009, Enel ha già pagato il 26 novembre scorso un acconto sul dividendo pari a 0,10 euro per azione, ragion per cui ora gli azionisti dovranno incassare un dividendo a saldo pari a 0,15 euro per azione. Ebbene, a tal fine il Consiglio di Amministrazione di Enel ha proposto all’Assemblea degli Azionisti di pagare la cedola il 24 giugno prossimo con data di stacco fissata per il 21 giugno 2010.
Risparmio famiglie: assicurazioni vita e depositi in crescita
Alla fine del terzo trimestre dello scorso anno le famiglie italiane avevano circa un terzo delle proprie attività finanziarie, il 30,6% per la precisione, in depositi bancari, monete e biglietti. A rilevarlo, in base agli ultimi dati disponibili, è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, nel suo Rapporto mensile relativo al mese di marzo 2010; la variazione tendenziale di questi asset registra un incremento del 4% a fronte di un totale delle attività finanziarie che, sempre nel terzo trimestre del 2009, sono aumentate del 3% nei dodici mesi e rappresentano una quota pari ben 3.479,9 miliardi di euro, ovverosia il 226,2% del prodotto interno lordo italiano. E se il 30,6% degli asset delle famiglie è suddiviso tra depositi, monete e banconote, un’altra buona fetta, pari al 16,7%, si trova “investita” nel trattamento di fine rapporto (Tfr), nei fondi pensione e nelle assicurazioni del ramo vita.