Telecom Italia Media partecipa all’aumento di capitale di Dahlia

Nella giornata di ieri, martedì 24 agosto 2010, la società quotata in Borsa a Piazza Affari Telecom Italia Media S.p.A., controllata dal colosso italiano delle telecomunicazioni Telecom Italia, ha reso noto d’aver perfezionato un accordo finalizzato al rafforzamento finanziario di Dahlia TV, la televisione che è nata nel marzo del 2009, e che trasmette sulla piattaforma del  digitale terrestre. Telecom Italia Media, infatti, possiede in Dahlia TV una partecipazione di minoranza che in questo modo la società intende valorizzare anche in virtù del fatto che Dahlia TV per Telecom Italia Media S.p.A. risulta essere il miglior cliente di TI Media Broadcasting per quel che riguarda l’affitto della capacità trasmissiva digitale. Nell’ambito di un’operazione di aumento di capitale per Dahlia per complessivi 51,4 milioni di euro, Telecom Italia Media con un comunicato ufficiale ha reso noto alla comunità finanziaria di voler partecipare con un importo pari a 3 milioni di euro come partecipazione ordinaria, mentre altri 14,4 milioni di euro riguardano la sottoscrizione di azioni privilegiate, convertibili e riscattabili con dei diritti sociali limitati, ovverosia la sottoscrizione di uno strumento finanziario ibrido.

Acepi-Bocconi: come divincolarsi nell’universo dei certificati

L’Acepi (Associazione Italiana Certificati e Prodotti di Investimento), l’ente sorto espressamente nel nostro paese per promuovere i prodotti di investimento (in primis, i covered warrant e i certificati, senza tralasciare le obbligazioni strutturate) e l’Università milanese Bocconi hanno unito le forze per dar vita a una ricerca davvero fondamentale e utile per le scelte degli investitori finanziari: appare scontato come il riferimento agli strumenti sia andato ai certificates, visto che proprio grazie a questa recente analisi sono state illustrate le indicazioni più preziose per quel che concerne la valutazione dei vari programmi che possono essere realizzati per approfittare in maniera adeguata dello sviluppo futuro di tale tipo di mercato. In questo caso, ci si è rivolti espressamente ai banker privati, ma anche a tutti i promotori finanziari interessati al comparto in questione.

Apulia prontoprestito: risultato netto semestrale negativo

Si è chiuso con un risultato netto di periodo negativo per 4,3 milioni di euro il primo semestre 2010 della società quotata in Borsa a Piazza Affari Apulia prontoprestito S.p.A.; a darne notizia è stata proprio Apulia prontoprestito in concomitanza con l’approvazione, da parte del Consiglio di Amministrazione dell’azienda specializzata nel settore dei prestiti ai dipendenti, della relazione finanziaria consolidata al 30 giugno 2010, caratterizzata da un calo dell’erogato dai 63,1 milioni di euro al 30 giugno del 2009 ai 4,5 milioni di euro dei primo sei mesi di quest’anno; nel periodo, inoltre, il margine di interesse è sceso da 7,4 a 5,2 milioni di euro. Apulia prontoprestito S.p.A. che, lo ricordiamo, di recente è entrata a far parte del Gruppo bancario Veneto Banca, ha fatto presente come nel primo semestre si sia registrata a livello nazionale sia una contrazione del credito al consumo, sia una discesa anche per quel che riguarda il mercato delle cessioni del quinto della pensione o dello stipendio dopo un’ascesa di ben cinque anni consecutivi.

Mediterranea delle Acque: ricavi in aumento nel primo semestre

Si è chiuso con tutti i principali indicatori economici in crescita il primo semestre 2010 della società Gruppo Mediterranea delle Acque. Il Consiglio di Amministrazione, infatti, ha approvato i risultati al 30 giugno del 2010, caratterizzati in particolare da una crescita del giro d’affari e dei proventi consolidati del 2,6% a 70 milioni di euro rispetto ai 68,3 milioni di euro registrati alla data del 30 giugno del 2009. Forte crescita nel periodo per il risultato netto, balzato del 59,5% a 6,5 milioni di euro rispetto ai 4,1 milioni di euro conseguiti nello stesso semestre dello scorso anno; luce verde anche per l’Ebit, che sale del 20,4% a 10,6 milioni di euro, e per l’Ebitda, che balza nei sei mesi del 14,2% a 21,8 milioni di euro rispetto ai 19,1 milioni di euro conseguiti nel periodo gennaio – giugno 2009.

Henderson Global Snapshot: i bond dominano il risparmio gestito

Anche il mese di agosto si appresta lentamente a finire, ma in questo caso si tratta del periodo più giusto per provvedere a dar vita alle stime e statistiche finanziarie che hanno caratterizzato il precedente mese di luglio: un dato molto interessante, secondo Henderson Global Investors, è sicuramente l’ottimo andamento positivo che è stato fatto registrare dagli assets di rischio, anche perché bisogna ricordare che gli stress test sugli istituti di credito europei prima e le performance dei primi sei mesi del 2010 poi, hanno ricevuto un’accoglienza di tutto rilievo da parte degli investitori interessati. Come possono essere riassunte dunque queste statistiche? Si può cominciare a dire che le obbligazioni che fanno capo ai principali paesi del Vecchio Continente hanno messo in luce uno dei rally più brillanti e significativi di sempre, visto che i già citati stress test hanno testimoniato la forte resistenza di tali nazioni di fronte alla congiuntura economica.

Deutsche Bank: via libera al trading “dark pool” a Hong Kong

Deutsche Bank, il noto istituto di credito tedesco, ha deciso di porre in essere un cosiddetto trading “dark pool” a Hong Kong a partire da questa settimana: si tratta, in estrema sintesi, di un provvedimento finanziario che si è reso necessario per venire incontro alla sempre più crescente domanda della regione. Dopo la piazza cinese, la banca teutonica ha intenzione di focalizzare la propria piattaforma di trading sull’Australia, il Giappone e Singapore, così come è stato anche confermato da Mark Davis, numero uno del comparto equity-linked per la regione dell’Asia-Pacifico. L’evoluzione elettronica degli scambi e degli investimenti finanziari si stanno espandendo in modo sorprendente all’interno del continente asiatico e da Francoforte fanno sapere che si vuole venire incontro alle nuove esigenze di clienti e risparmiatori, desiderosi di avere strumenti in grado di agevolare la liquidità e di ridurre gli effetti dei mercati.

Bond messicani, bassi rendimenti per la politica della Banca Centrale

Il debito del governo messicano ha esteso il proprio rally sul mercato secondario nel corso di questa settimana: si tratta della principale conseguenza del brusco calo subito dai titoli azionari americani, ma soprattutto dell’ultimo annuncio in merito alla politica mensile di Banco de Mexico (l’istituto di credito centrale del paese), intenzionato ad attuare bassi tassi di interesse nel medio-lungo termine. I rendimenti dei bond della nazione centroamericana, i quali hanno mostrato delle performance inverse all’andamento dei prezzi, sono giunti al loro livello minimo: in particolare, c’è da sottolineare come l’obbligazione a dieci anni ha perso ben quattordici punti base (l’attuale yield è pari al 5,96%), mentre il prodotto a venti anni ha ceduto circa dieci punti base (il rendimento si aggira attorno al 6,7%).

Leaviss (M&G Investments) prospetta gli scenari inflazionistici

Il comparto Retail Fixed Income di M&G Investments, la compagni britannica attiva prevalentemente nell’ambito dei servizi finanziari, viene attualmente guidato da Jim Leaviss: si tratta dunque di una figura importante in tal senso, quindi, di conseguenza, anche le sue affermazioni e previsioni possono essere lette con grande attenzione da parte degli investitori. Gli ultimi commenti dello stesso Leaviss hanno riguardato le stime sull’inflazione del mercato statunitense. In particolare, il riferimento va alle recenti affermazioni di Ben Bernanke, numero uno della Fed, riguardo a un tasso di inflazione pari o superiore al 4%, anche se la notizia in sé non ha scosso più di tanto il settore obbligazionario; una percentuale simile fornirebbe una sicurezza importante al settore privato, consentendo anche di comprendere qual è la via uscita più giusta dalla deflazione. L’attuale tasso della banca centrale americana, però, è pari al 2%, anche perché l’obiettivo primario dal punto di vista macroeconomico è quello di favorire l’occupazione.

Juventus: investimenti, Milos Krasic per 15 milioni di euro

A pochissimi giorni dall’inizio del Campionato di Calcio di Serie A, stagione 2010 – 2011, la società quotata in Borsa a Piazza Affari Juventus Football Club S.p.A. ha piazzato il tanto atteso investimento di lusso, il “colpo di mercato” che dovrà contribuire a ridurre quel gap con l’Inter nella corsa allo Scudetto, ma anche a fare in modo che la squadra bianconera possa tornare già dall’anno prossimo in Champions League. Nella giornata di ieri, infatti, la società, in linea con le indiscrezioni della vigilia riportate dai quotidiani sportivi, ha ufficialmente acquistato dal PFC CSKA Mosca il forte giocatore Milos Krasic. L’acquisto, nello specifico, è a titolo definitivo a fronte di un corrispettivo pari a 15 milioni di euro, mentre con il giocatore la Juventus ha sottoscritto un contratto di prestazione sportiva avente una durata pari a quattro anni. In linea con quanto oramai avviene nelle operazioni di calciomercato, la Juventus Football Club S.p.A. pagherà i 15 milioni di euro al PFC CSKA Mosca non in un’unica soluzione, bensì in tre rate, di cui la prima, pari a cinque milioni di euro, da saldare entro la data del 25 agosto 2010.

Perù: la crescita fa volare i bond per l’ottava settimana consecutiva

I bond peruviani sono riusciti nell’intento di realizzare la loro ottava settimana consecutiva di ricavi: si tratta di un risultato davvero sensazionale, la striscia positiva più lunga dal 2007, ma che può essere spiegata in maniera abbastanza agevole. In effetti, l’espansione economica della nazione sudamericana è stata superiore alle previsioni di analisti ed economisti, provocando quindi un buon incremento della domanda di assets. Entrando nel dettaglio finanziario, il rendimento del benchmark del Perù si è attestato su un interessante 8,6%, mentre, in base a quanto rilevato da Citigroup, quello con scadenza nel mese di agosto del 2017 ha perso circa sei punti base, sempre nel corso di questi ultimi sette giorni. Il prodotto interno lordo peruviano è in una buona fase di crescita, agevolato soprattutto dalla produzione manifatturiera e dalla gestione dei rischi da parte della banca centrale.

Le obbligazioni giapponesi concludono una settimana da sogno

Il comparto obbligazionario del Giappone sta dunque vivendo un momento più che positivo: i bond nipponici, infatti, sono riusciti a portare a conclusione la seconda settimana consecutiva di rialzi, un risultato che è stato possibile ottenere grazie soprattutto alla crescita economica generalizzata a livello globale e alla nuova situazione che sta circondando il debito governativo della nazione asiatica. In particolare, c’è da dire che i bond future a dieci anni hanno raggiunto il loro livello più alto addirittura dal 2003, ma tutto questo è avvenuto prima che un report evidenziasse la necessità della banca centrale di introdurre nuove misure di sostegno economico. Il rendimento del benchmark decennale ha perso circa 5,5 punti base nel corso di questa settimana e una conferma in tal senso è giunta anche da Japan Bond Trading Corporation, il maggior broker giapponese.

McDonald’s propone una nuova obbligazione in valuta cinese

Obbligazioni corporate e Cina, il matrimonio è possibile e promette davvero molto bene: McDonald’s, la nota catena di fast food, ha infatti deciso di lanciare nell’ex Impero Celeste, primo caso di compagnia di tipo non finanziario, dei bond denominati appunto in yuan, per la precisione a Hong Kong. L’ammontare complessivo è pari a 200 milioni di yuan e si tratterà di un’emissione al 3% con scadenza fissata tra tre anni. Hong Kong è stata scelta come banco di prova in questo senso, anche perché non si deve dimenticare che il comparto obbligazionario della Cina è accessibile alle imprese straniere soltanto da pochi mesi. McDonald’s punta molto su questa strategia di investimento, anche e soprattutto alla luce dei mille ristoranti aperti in territorio asiatico negli ultimi tempi. È da febbraio, quindi, che le regole finanziarie cinesi non sono più le stesse e non deve pertanto sorprende una obbligazione in yuan da parte di una società che non ha la propria sede nella nazione asiatica.

Druckenmiller, chiude i battenti l’hedge fund speculativo

Il nome di Stanley Druckenmiller, presidente e uomo di punta di Duquesne Capital, assume una certa rilevanza se si pensa che stiamo parlando di un miliardario americano che ha tratto tutti i propri insegnamenti finanziari da George Soros; di fatto, però, l’ultima esperienza in merito al mondo degli investimenti non è stata affatto positiva, visto che lo stesso Druckenmiller si è visto costretto a chiudere la propria società a causa delle prestazioni non proprio esaltanti dei prodotti finanziari ad essa collegati. Una cocente delusione, certo, per uno dei maggiori protagonisti della gestione dei fondi di tipo speculativo: il miliardario americano è stato infatti in grado di ottenere più di un successo in questo senso, grazie soprattutto al miliardo di dollari ottenuto in favore dello stesso Soros, un’operazione strategica che ha addirittura provocato una evidente svalutazione della sterlina.

Certificati di deposito e polizze tradizionali Unicredit

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Per chi punta ad investire con un orizzonte temporale non solo predefinito, ma anche possibilmente a breve termine, il colosso bancario europeo Unicredit propone alla propria clientela, tra l’ampia gamma di strumenti finanziari a basso rischio, anche i certificati di deposito. Trattasi, nello specifico, di titoli emessi dalla Banca a fronte di un interesse a tasso fisso oppure a tasso variabile; la formula di sottoscrizione in agenzia del certificato di deposito di Unicredit può essere nominativa oppure al portatore a fronte del diritto alla scadenza di vedersi rimborsato il capitale più gli interessi secondo la formula di investimento zero coupon. Unicredit propone alla propria clientela anche strumenti finanziari a basso rischio di natura assicurativa; trattasi, in particolare, di polizze che sono con la formula del premio unico, hanno una durata vitalizia, prevedono il riconoscimento annuo di una cedola, oppure il reinvestimento della stessa nella polizza.