Amplifon: nuovi piani incentivazione management

Nell’ambito dei piani di incentivazione azionaria destinati al management, il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Amplifon ha deliberato per proporre un Piano di Performance Stock Grant, a valere sul periodo 2011-2020, ed un Piano di Stock Options a valere sul biennio 2010-2011 che ora dovranno essere approvati da parte dell’Assemblea degli Azionisti di Amplifon che è fissata per il prossimo 13 dicembre 2010 in prima convocazione, ed eventualmente il giorno dopo, martedì 14 dicembre 2010, in seconda convocazione. A darne notizia è stata la stessa Amplifon con un comunicato ufficiale in concomitanza con l’esame e l’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della società della relazione trimestrale al 30 settembre 2010, caratterizzata in particolare dalla crescita del fatturato unitamente ai principali indicatori di redditività; questo grazie alla crescita sostenuta sul mercato del Vecchio Continente, ed all’andamento positivo registrato dall’attività in Paesi come gli Stati Uniti.

Rbs quota un’obbligazione focalizzata sul real brasiliano

Focalizzare una strategia di portafoglio al giorno d’oggi sul Brasile significa anche e soprattutto puntare su uno dei principali mercati emergenti a livello globale, oltre che uno dei componenti più vivaci del celebre gruppo di paesi Bric (Brasile, Russia, India e Cina): Royal Bank of Scotland crede molto nella nazione sudamericana ed è per questo motivo che ha deciso di lanciare proprio oggi sul Mercato Obbligazionario Telematico un nuovo bond dalle caratteristiche molto “verde-oro”. Si tratta, nello specifico di Real Brasile 8% e questa denominazione fa immediatamente pensare all’investitore a cosa va incontro; le cedole del prodotto saranno mensili, con un rendimento dell’8% ogni anno per tre anni (la scadenza è stata fissata nel 2013).

Medio Oriente e investimenti: le soluzioni offerte da Israele

L’investimento finanziario risente a volte di fattori che vanno ben al di là di determinate caratteristiche socio-economiche di un paese: esistono infatti alcune interessanti opportunità dedicate a quei soggetti che intendono puntare su una crescita rapida e forte, magari con una focalizzazione sui titoli azionari. Tra queste soluzioni ne figurano sicuramente molte che presentano un tratto in comune, vale a dire quello di appartenere alla stessa nazione, Israele. Come è noto, si tratta di un paese molto pericoloso e volatile dal punto di vista politico, ma il portafoglio di un risparmiatore può andare oltre questi evidenti limiti.

Eni continua ad investire per la crescita

Il colosso energetico Eni continuerà ad investire per la crescita con particolare attenzione per il settore E&P; inoltre, per l’intero 2010 la società del cane a sei zampe stima di riportare un miglioramento significato degli utili. Questo è quanto, tra l’altro, ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Eni, Paolo Scaroni, in concomitanza con il rilascio dei dati di bilancio del terzo trimestre e dei primi nove mesi del 2010 che sono stati esaminati ed approvati da parte del Consiglio di Amministrazione della società. In particolare l’utile operativo adjusted nel trimestre è balzato del 31,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre nei primi nove mesi del corrente anno lo stesso indicatore è cresciuto del 33,4% a 12,57 miliardi di euro rispetto al periodo gennaio – settembre 2009. Luce verde anche per l’utile netto adjusted, schizzato del 47,5% a 1,70 miliardi di euro nel terzo trimestre 2010, e del 35% nei primi nove mesi del corrente anno a 5,15 miliardi di euro.

Bnp Paribas scarta il settebello: emessi nuovi Athena Certificates

È un ritorno in grande stile quello degli Athena Certificates, una delle tipologie di certificati di investimento più gettonate dai risparmiatori e fiore all’occhiello dell’offerta di Bnp Paribas: il gruppo bancario francese ha infatti deciso di lanciare proprio oggi sul Sedex (la piazza finanziaria del nostro paese in cui si scambiano strumenti derivati, come appunto certificati e covered warrant) sette nuovi prodotti che beneficiano di questa denominazione. Analizziamo questa emissione nel dettaglio; anzitutto, c’è un Athena di impostazione classica che andrà a osservare da vicino le performance di due titoli farmaceutici di prestigio come Bayer (la multinazionale di Leverkusen celebre per la sua aspirina) e la svizzera Novartis, tre prodotti saranno invece dei Double Chance Worst of e potranno contare sull’andamento di altrettante coppie di titoli e indici (si tratta, nello specifico di Ftse Mib-EuroStoxx 50, S&P 500-EuroStoxx 50 e Gdf Suez/Total).

Lo yen debole provoca il declino dei bond giapponesi

Le obbligazioni decennali del governo giapponese hanno subito il quarto giorno consecutivo di ribasso: non si tratta di una situazione anomala, ma semplicemente della principale conseguenza della contrazione dello yen, il quale, in caduta libera dagli ottimi livelli di poche settimane fa, sta ora favorendo la domanda per un debito relativamente sicuro. I rendimenti in questione sono comunque saliti ai massimi delle ultime tre settimane, visto che lo scivolone della moneta nipponica dovrebbe ridurre la pressione finora esercitata su Bank of Japan, la quale deve ancora decidere se attuare delle misure addizionali di politica economica, nodo che verrà sciolto nel corso della giornata di domani. Le obbligazioni della nazione asiatica sono declinate anche a seguito delle pessime performance delle Finanze.

Mediaset: Telecinco, buoni risultati nei primi nove mesi

Nei primi nove mesi del 2010 la controllata spagnola di Mediaset, Telecinco, ha riportato un risultato operativo raddoppiato rispetto all’anno precedente; l’ebit, nello specifico, si è attestato a 166,88 milioni di euro con una percentuale del 26,8% sulle entrate nette, mentre l’Ebitda, a conferma del fatto che Telecinco rimane una delle televisioni più redditizie del Vecchio Continente, si è attestato al 28% delle entrate nette a 174,15 milioni di euro. Per quel che riguarda i ricavi pubblicitari lordi totali dei primi nove mesi del corrente anno, Publiespaña ha conseguito un fatturato di 601,87 milioni di euro tornando nuovamente leader nel mercato della pubblicità con una quota di mercato del 32,5%; in particolare, su un totale di 601,87 milioni di euro di ricavi, 572,89 milioni di euro derivano dalle entrate pubblicitarie di Boing, Telecinco, Factoría de Ficción e LaSiete. L’utile netto di Telecinco nel periodo si è attestato a 32,16 milioni di euro, ma sarebbe stato di 121,16 milioni di euro escludendo gli ammortamenti legati alle società partecipate.

Brasile, la tassa di Lula indebolisce il comparto obbligazionario

Il trading sulle obbligazioni a più lunga scadenza è divenuto una missione quasi impossibile in Brasile e questo per un motivo ben preciso: in effetti, Luiz Inacio Lula da Silva, presidente della nazione sudamericana, ha deciso di aumentare di oltre tre volte l’importo di una tassa sugli acquisti del debito carioca. Le conseguenze sono state immediate, con il trading giornaliero sui bond a tasso fisso che è crollato di ben 62 punti percentuali (il quantitativo esatto è pari a 172 milioni di real, vale a dire 110 milioni di euro circa), immediatamente dopo che lo stesso Lula ha provveduto a incrementare l’imponibile fiscale per la seconda volta in un mese. In contemporanea, il rendimento dei prodotti con scadenza nel 2021 è salito al suo massimo livello, battendo perfino le performance fatte registrare dai contratti futures del paese.

Banca Mondiale e Fmi: ecco i rischi insiti nei mercati emergenti

La svalutazione di una determinata moneta consente alla nazione di migliorare lo stato della propria economia, a spese però degli altri paesi: ad esempio, nel caso in cui gli Stati Uniti dovessero procedere ancora più spediti nella direzione di una ulteriore riduzione quantitativa, allora i prodotti finanziari dei mercati emergenti, in primis gli Etf, potrebbero subire una reazione violenta dal dollaro svalutato. La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, due dei pilastri finanziari sorti a Bretton Woods nel 1944, stanno lanciando a più riprese un allarme circa i potenziali problemi che deriverebbero da una fluttuazione eccessiva della moneta verde nel mercato di riferimento.

Société Générale, i nuovi covered warrant sono ben 119

In casa Société Générale piace fare le cose in grande: i 93 covered warrant che sono stati emessi lo scorso mese di settembre (si è trattato di prodotti che facevano riferimento a titoli azionari e blue chip del nostro paese) cominciano infatti a impallidire di fronte alla nuova quotazione della stessa tipologia di strumenti finanziari. La compagnia francese, la quale può vantare una indiscussa leadership per quel che concerne i derivati, si è riaffacciata dalle parti di Borsa Italiana per proporre ben 119 nuovi covered warrant, collegati in questa occasione alle performance dei principali titoli stranieri, delle materie prime e dei cambi valutari.

Recordati: utile netto in ascesa nei primi nove mesi

Nei primi nove mesi del corrente anno il Gruppo farmaceutico Recordati ha conseguito una crescita dell’utile netto del 2,1% a 87 milioni di euro a fronte di un utile operativo a +1,6% a 123,9 milioni di euro. Questi sono infatti alcuni dei dati salienti esaminati ed approvati dal Consiglio di Amministrazione della società; nel periodo i ricavi netti consolidati, con un -1,4% rispetto al periodo gennaio – settembre 2009, si sono attestati a 548,6 milioni di euro a fronte di vendite farmaceutiche scese ma solo dell’1,1% a 529,6 milioni di euro. Per quel che riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, Recordati con una nota ufficiale ha fatto presente che anche nel corrente mese di ottobre l’attività del Gruppo è proseguita in linea con le attese, ragion per cui per l’intero 2010 si stima un utile netto pari all’incirca a 105 milioni di euro a fronte di ricavi annuali a 725 milioni di euro circa, ed un utile operativo atteso sul livello dei 155 milioni di euro.

Saper investire: come prendere le decisioni finanziarie

In che modo un consumatore/risparmiatore può prendere decisioni finanziarie e di investimento minimizzando i rischi? E come si può accedere al credito stipulando specifici prodotti finanziari evitando magari di sottoscrivere un prodotto non perfettamente in linea con le proprie esigenze? Ebbene, per questo ed altro il CTCU, Centro Tutela Consumatori Utenti, ha annunciato il lancio della seconda edizione di “Saper investire“, una utile guida in pdf che si può scaricare gratuitamente dal sito Internet del Centro, www.centroconsumatori.it, e che, tra l’altro, quest’anno prevede questionari di auto-valutazione, semplici e pratici, che permettono al consumatore di essere e di poter diventare un risparmiatore/investitore consapevole. Questo perché, tra l’altro, proprio secondo il Centro Tutela Consumatori Utenti nel nostro Paese c’è ancora molto da fare in termini di istruzione finanziaria di base per il piccolo risparmiatore.

Per Man autorizzato un fondo europeo di fondi Ucits III

Il nome Man Investments fa immediatamente pensare alla gestione degli investimenti alternativi, campo in cui, non a caso, la sgr dell’omonimo gruppo britannico è leader a livello internazionale: la gamma di prodotti della compagnia londinese si è arricchita proprio in questi giorni di una interessante novità, visto che è stata ricevuta l’autorizzazione a distribuire sul nostro paese un nuovo fondo di fondi Ucits III (Undertaking for Collective Investments in Transferable Securities, si tratta di una serie di direttive dell’Unione Europea volte a disciplinare questo settore finanziario), il quale beneficerà della denominazione di Man Long/Short Europe. Come si evince facilmente dal nome, il prodotto potrà contare su una strategia long o short dal punto di vista azionario, in modo che gli investitori italiani possano accedere con una certa facilità ai gestori single-manager del Vecchio Continente.

Emergenti: Morgan Stanley valuta Brasile, Messico e Cile

Morgan Stanley, una delle banche d’affari più celebri d’America, ha stilato dei rating molto interessanti per quel che riguarda le principali economie emergenti: i dati che prevalgono sugli altri in maniera più netta sono quelli relativi all’America Latina, per la quale l’istituto newyorkese ha tagliato il proprio giudizio fino a un “sottovalutato” nell’ambito delle stime internazionali, mentre il portafoglio delle nazioni asiatiche è risultato sopravvalutato. C’è da approfondire queste due valutazioni così diverse. Anzitutto, l’America Latina, in base a quanto confermato da Jonathan Garner, il quale ricopre l’incarico di stratega per la sede di Hong Kong di Morgan Stanley, sta tendendo sempre più a delle performance inferiori alle aspettative nel corso delle fasi di correzione economica.