Atlantia: finanziamento BEI per terza corsia A14

La società Autostrade per l’Italia ha stipulato con la BEI, Banca Europea per gli Investimenti, un finanziamento per l’erogazione di una ulteriore tranche, per un controvalore pari a 300 milioni di euro, avente come finalità quella della costruzione delle terza corsia dell’autostrada A14 inerente il tratto da Rimini e fino a Porto S. Elpidio. A darne notizia in data odierna, venerdì 17 dicembre 2010, è stato il Gruppo Atlantia nel precisare come l’opera rientri, con il IV Atto Aggiuntivo sottoscritto nell’anno 2002, tra gli impegni di investimento che Autostrade per l’Italia s’è assunta con l’Anas. Il nuovo contratto di finanziamento si va così ad aggiungere ad una linea di credito sottoscritta sempre con la Banca Europea per gli Investimenti, per un controvalore pari ad 1 miliardo di euro, nel novembre del 2008, e sinora utilizzata per 0,5 miliardi di euro.

Saipem: nuovi contratti per $ 1,2 miliardi

Ammontano a ben 1,2 miliardi di dollari americani i nuovi contratti onshore che si è aggiudicata la Saipem. A darne notizia con un comunicato ufficiale è stata proprio la società italiana quotata in Borsa a Piazza Affari nel precisare come i contratti riguardino il Kuwait e la Siria. Nel dettaglio, nel nord del Kuwait, Saipem ha acquisito da Kharafi National una commessa nell’ambito di “Early Production Facility“, un progetto finalizzato allo sfruttamento del giacimento Jurassic che si trova a cinquanta chilometri circa di Kuwait City. In particolare, la commessa prevede che i lavori vengano completati entro il secondo trimestre dell’anno 2013 a fronte, da parte di Saipem, di servizi e lavori di ingegneria, di approvvigionamento, costruzione e messa in esercizio delle strutture per il trattamento di olio e gas.

Renault: i Samurai Bond battono i titoli di Mazda

Il piano che Bank of Japan sta approntando in questi giorni è piuttosto preciso: l’istituto di credito centrale del Giappone ha infatti intenzione di acquisire 35 trilioni di yen per quel che concerne gli assets finanziari, in modo da ridurre i tassi di indebitamento, una mossa che potrebbe agevolare le performance di Renault nei confronti di Madza Motor. Le vendite dei cosiddetti Samurai Bond (le obbligazioni quotate a Tokyo e denominate in yen, ma emesse da una compagnia non giapponese) da parte di aziende estere ha subito un rialzo importante quest’anno, vale a dire un incremento del 34%, attestandosi a quota 1,74 trilioni, il livello più alto da tra anni a questa parte.

Sul segmento OICR è di casa il nuovo Etf di Ishares

La data odierna è fondamentale per quel che riguarda l’emissione degli Exchange Traded Fund e il segmento Oicr (acronimo che identifica gli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio): in effetti, Ishares Plc, leader mondiale in tale ambito, ha reso possibile la negoziazione di un nuovo prodotto di cui essa stessa sarà emittente. La compagnia specialista dell’offerta in questione, invece, sarà Susquehanna International Securities, la quale fa parte dell’omonimo gruppo privato, specializzato negli investimenti in titoli azionari. Lo strumento a cui ci stiamo riferendo assumerà una ben precisa denominazione, vale a dire Ishares Markit Iboxx Euro High Yield, un nome che fa già comprendere alcune delle caratteristiche più importanti di cui potranno beneficiare i risparmiatori.

Erg: OPA volontaria su Erg Renew

La società energetica ERG ha lanciato un’OPA, Offerta Pubblica di Acquisto, volontaria, sulla totalità delle azioni della società ERG Renew. A darne notizia in data odierna è stata proprio la società Erg dopo che il Consiglio di Amministrazione ha dato il via libera all’operazione sull’acquisizione dell’intera quota azionaria ancora in circolazione di Erg Renew ad un prezzo pari a 0,97 euro per azione. L’OPA volontaria, essendo Erg in possesso del 77,39% di ERG Renew, riguarda 29.999.407 azioni ordinarie ancora in circolazione con l’obiettivo del delisting, ovverosia la revoca dalla negoziazione in Borsa, sull’MTA, il Mercato Telematico Azionario, delle azioni ERG Renew. Con l’OPA volontaria ERG ritiene che ERG Renew possa portare avanti meglio e con più rapidità i piani strategici di crescita, gli obiettivi di investimento, ed il proprio posizionamento sul mercato. In caso di piena adesione all’OPA volontaria, l’esborso massimo da parte di ERG S.p.A. sarà pari a 29.099.425 euro; per quel che riguarda il prezzo, fissato a 0,97 euro per ogni azione ERG Renew, Erg ha fatto presente come questo incorpori un premio del 34,5% rispetto ai valori di chiusura di Borsa di ieri.

Eurotech annuncia accordo con Cisco Systems

Eurotech, società quotata in Borsa a Piazza Affari, e leader nei prodotti, nelle tecnologie e nei sistemi embedded, è diventata ufficialmente “STI”, Solution Technology Integrator, per il colosso americano del networking Cisco Systems; in questo modo Eurotech potrà andare a sfruttare i componenti del colosso americano del networking al fine di poter creare per il mercato dei trasporti delle soluzioni competitive. Secondo quanto dichiarato dal responsabile marketing di Cisco Government Systems and Solutions Group, Tony Jeffs, Eurotech potrà incorporare grazie all’accordo importanti soluzioni tecnologiche Cisco nei propri Mobile Access Router. Allo stesso modo il CTO di Eurotech in Nord America, Arlen Nipper, ha posto l’accento sul fatto che l’accordo consentirà di capitalizzare le relazioni di lunga durata con Cisco Systems andando ad incrementare ancora di più la qualità ed il valore che Eurotech potrà offrire ai committenti ed ai clienti che sono alla ricerca di soluzioni all’avanguardia.

India: obbligazioni congelate dalle vicende americane ed europee

La frenata è stata brusca e improvvisa, ma comunque motivata: l’India si è vista costretta a rallentare in maniera considerevole le vendite di obbligazioni, alla luce del recente taglio fiscale operato dal presidente americano Barack Obama e della crisi del debito sovrano in Europa. In effetti, sono stati proprio questi due fattori a guidare i costi relativi all’indebitamento nazionale ai loro livelli massimi da quattro mesi a questa parte. In particolare, le piazze finanziarie sono state caratterizzate dal rinvio della vendita di ben 500 milioni di dollari in bond da parte di Rural Electrification Corp., la compagnia statale specializzate in prestiti per progetti infrastrutturali; il motivo addotto è quello delle avverse condizioni di mercato, una giustificazione utilizzata anche da Union Bank of India per quel che concerne il suo debito in franchi svizzeri.

Depositi vincolati e pronti contro termine CheBanca!

Possono essere a tre, sei oppure dodici mesi, hanno una bassa soglia di ingresso, pari ad appena 100 euro, e gli interessi vengono riconosciuti in anticipo. Sono queste le principali caratteristiche dei “Depositi Vincolati” di CheBanca! per chi ha aperto il Conto Deposito della Banca per le famiglie e per le imprese del gruppo Mediobanca. A fronte di una tassazione sugli interessi del 27%, i Depositi Vincolati con CheBanca! si possono comunque svincolare in qualsiasi momento a fronte della restituzione degli interessi pagati in anticipo e della maturazione degli interessi al tasso base previsto in quel dato momento; i Depositi Vincolati di CheBanca! godono delle sicurezze e delle garanzie offerte dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

Piazza Affari: esordio per l’Etn iPath di Barclays

La storia degli Etn come investimento finanziario è relativamente breve: la prima quotazione risale infatti al 12 giugno di 2006 grazie a Barclays, vera e propria leader in tale comparto, che da quel momento sta cercando di espandersi in maniera progressiva. Il debutto di questi giorni presso Borsa Italiana di questo specifico strumento è una conferma importante dell’interesse crescente nei confronti degli Exchange Traded Notes: la firma è sempre la medesima e inconfondibile, quella della britannica Barclays, la quale ha deciso dunque di mettere a disposizione il suo secondo prodotto destinato al nostro paese. La struttura è quella tipica, visto che l’Etn altro non è che un titolo di debito non subordinato e quotato appunto da un istituto di credito; la sua caratteristica conformazione consente agli investitori di accedere ai rendimenti dei vari indici di mercato, usualmente collegati a una strategia benchmark.

Edison: apertura di credito con la BEI

Edison e la BEI, Banca europea per gli investimenti, hanno siglato un accordo di finanziamento, senza garanzie, consistente nell’apertura di una linea di credito, pari a complessivi 250 milioni di euro, finalizzata all’aumento della capacità di stoccaggio del gas. A darne notizia è stata la stessa Edison nel precisare come la linea di credito, anche in più tranche, sia utilizzabile entro un periodo pari a quattro anni, e come per ogni utilizzo la scadenza può arrivare fino a quindici anni con tasso fisso o variabile ed un preammortamento di durata fino a quattro anni. Secondo quanto messo in risalto proprio da Edison con un comunicato ufficiale, la concessione del finanziamento senza garanzie dimostra l’apprezzamento della Banca europea per gli investimenti in merito alla qualità del progetto industriale che la società sta portando avanti nel campo della sicurezza energetica.

Dubai: rally dei bond islamici grazie ai progetti per Qatar 2022

È un vero e proprio boom quello di cui sono stati protagonisti i bond islamici di Dubai nel corso di questa settimana: i Sukuk del Golfo Persico (i certificati di investimento che sono conformi alla legge della Sharia) hanno infatti arginato le perdite accumulate negli ultimi dieci mesi, visto che Standard & Poor’s ha provveduto a rivedere l’outlook di DP World, alla luce dell’ultima trionfale candidatura del Qatar in qualità di paese organizzatore della coppa del mondo di calcio nel 2022. I rendimenti medi di tali prodotti hanno comunque ceduto lo 0,13% ieri, ma le altre stime sono piuttosto incoraggianti: i bond di DP World renderanno il 6,25% in relazione alla scadenza di luglio 2017, mentre si è anche assistito a una interessante crescita da parte dei Sukuk venduti dal governo indonesiano e da quello malese.

Source guarda ai Bric per il lancio dei tre nuovi Etf

Gli Etf sono senza dubbio una delle prerogative principali di Source, l’emittente specializzata proprio in questo tipo di prodotti: l’onda da cavalcare nel momento attuale è quella delle nazioni Bric (Brasile, Russia, India e Cina), dunque la holding londinese ha deciso di puntare con decisione sulle più vivaci piazze emergenti, proponendo tre nuovi Exchange Traded Fund, i quali andranno a osservare da vicino le performance degli indici Msci (Brazil, China e India per la precisione). La gamma di Source era già piuttosto ampia, pertanto sorge spontanea una domanda: qual è il motivo dell’introduzione di tali strumenti? La firma della società britannica era stata apposta da tempo su Etf collegati ai mercati emergenti (si tratta dell’Msci Emerging Markets e dell’Rdx, il quale è relativo all’andamento dell’economia russa), a questo punto, invece, i clienti interessati potranno essere esposti su un’area geografica ancora più allargata, sfruttando i rally dei paesi Bric.

State Street, in vendita undici miliardi di titoli ipotecari

Nell’ideale podio delle maggiori banche depositarie a livello internazionale, State Street Corporation occupa un importante terzo posto e già questo dato fa comprendere il suo rilievo: anche l’ultima operazione finanziaria posta in essere dalla compagnia di Boston ha assunto dimensioni notevoli, visto che si tratta della vendita di ben undici miliardi di dollari di titoli ipotecari ed altri assets. Questo tipo di movimentazione si verifica soprattutto quando le aziende si sono accordate con i regolatori per attenuare i regolamenti alla base del capitale. In effetti, tale cessione dovrebbe ridurre i profitti dagli attuali 350 milioni di dollari; l’annuncio non poteva non avere conseguenze e infatti le azioni della stessa State Street hanno perso 3,4 punti percentuali a Wall Street.

Amplifon perfeziona acquisto NHC Group Ltd

Via libera all’acquisto, da parte di Amplifon, del 100% del capitale sociale di  NHC Group Ltd. A darne notizia in data odierna, venerdì 10 dicembre 2010, è stata proprio la società italiana quotata in Borsa nel rendere noto alla comunità finanziaria come i costi inerenti l’operazione siano stati coperti, per una quota pari a 70 milioni di euro, quali costi di transazione, attraverso un’operazione di aumento di capitale riservato, ed i 460 milioni di dollari australiani, pari al controvalore dell’operazione, attraverso un finanziamento bancario. Con l’acquisizione del Gruppo NHC, Amplifon ha così rilevato una società che è strategica per lo sviluppo del proprio business societario; questo perché NHC può vantare su circa 200 negozi in India, Nuova Zelanda e Australia per quel che riguarda la commercializzazione di soluzioni per l’udito; nei mercati in cui opera NHC l’area geografica non risulta ancora essere pienamente presidiata, ragion per cui sono ampi i margini e le potenzialità di crescita per il futuro.