Per Carive una semestrale sostanzialmente positiva

È tempo di semestrali e delle relative approvazioni per alcune banche di stampo territoriale: è il caso, ad esempio, della Cassa di Risparmio di Venezia, il cui cda ha dato l’ok definitivo ai risultati conseguiti nei primi sei mesi di quest’anno. Che giudizio si può dare in tal senso? Anzitutto, bisogna ricordare che l’istituto veneto fa parte del gruppo Intesa Sanpaolo, dunque c’è una sorta di “protezione” piuttosto prestigiosa. Il bilancio è senz’altro positivo, pur nelle dimensioni ridotte di questa operatività, visto che la banca è presente soltanto a Venezia e provincia, per la precisione in 120 filiali. Entrando maggiormente nel dettaglio finanziario, c’è da dire che i crediti sono cresciuti di mezzo punto percentuale rispetto al semestre precedente, un valore che, tra l’altro, può anche essere considerato insieme agli impieghi che sono stati posti in essere con altre società dello stesso gruppo torinese.

Molto interessante, poi, è stato il flusso di finanziamenti a medio e a lungo termine; in effetti, lo scorso 30 giugno questa stima si era assestata a quota 206 milioni di euro, un quarto dei quali sono stati sfruttati per sostenere in maniera adeguata le imprese locali, mentre il resto è stato destinato al comparto immobiliare, alle famiglie e alle pmi. Dal punto di vista dei prodotti finanziari, inoltre, si può essere più che ottimisti. Ad esempio, il risparmio gestito è stato protagonista di un rialzo del 3,4%, diversamente dalla raccolta amministrata, in calo dello stesso quantitativo. L’utile netto, infine, è stato pari a nove milioni di euro, grazie soprattutto agli oneri operativi.

Secondo i vertici di Carive, questa semestrale mette in luce il discreto stato di salute della banca, sempre molto attenta alle esigenze peculiari del territorio: il consolidamento provinciale è stato importante dal punto di vista commerciale, ora si punta anche a diversificare ulteriormente le tipologie di clientela e le conseguenti richieste.

Lascia un commento