Bond ibrido Enel giugno 2013

enelEnel sta predisponendo le ultime parti del maxi progetto che nel prossimo mese di giugno la condurrà a lanciare un bond ibrido da 2 miliardi di euro. La società guidata da Fulvio Conti, infatti, negli ultimi giorni ha condotto alcune selezioni tra le banche che gestiranno l’intera emissione e, in particolar modo, la prima tranche da 2 miliardi, sui 5 programmati per la fine del 2014.

Tra gli istituti di credito maggiormente impegnati per garantire il buon esito della transazione, Enel ha “eletto” nomi ben noti: Deutsche Bank e Jp Morgan, che avranno il compito di arranger del piano obbligazionario Emtn già in corso. I ben informati ricorderanno altresì che Jp Morgan, insieme a Barclays, era stata precedentemente coinvolta nel consorzio per collocare il bond ibrido da 750 milioni di euro di Telecom Italia.

Oltre ai due istituti di credito internazionali sopra citati, nel pool figurano anche banche italiane come Unicredit, Banca Imi, Mediobanca, e altri partner continentali come Bnp Paribas, Credit Agricole, Morgan Stanley, BofA, Credit Suisse, Citigroup, Hsbc, e altri ancora.

Per quanto concerne i prossimi passi avvicinatori all’emissione del bond, ricordiamo principalmentte le date del 3 e del 7 giugno 2013, rispettivamente inizio e fine del road show internazionale che dovrebbe ultimare l’iter di presentazione dello strumento finanziario (vedi anche il nostro ultimo approfondimento sulle trimestrali Enel negative).

Successivamente (probabilmente nel corso della settimana che seguirà il road show) avrà invece luogo il lancio dell’operazione, anche se molto dipenderà dalle risposte degli investitori e dalle condizioni dei mercati finanziari. Difficilmente, ad ogni modo, il lancio dell’emissione potrà slittare oltre le due settimane al termine del road show.

Per quanto infine riguarda i dettagli tecnici dell’emissione, il lancio dovrebbe essere intorno ai 2 miliardi di euro, con tranche di differente valuta (principalmente euro e sterline). Il bond ibrido sarà conteggiato – per le agenzie di rating – per metà come debito e per metà come equity.

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