Atlantia, Benetton pronti all’Opa per il controllo?

A quanto pare i Benetton e i suoi soci sono pronti ad accelerare su Atlantia. Le indiscrezioni stampa voglio dei tempi molto ristretti, chiamando in causa già il prossimo 13 aprile per quel che concerne un’Opa che porti al controllo.

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Atlantia ancora nel mirino

Le chiacchiere di corridoio vorrebbero movimenti veloci e ben calibrati fin da subito anche perché venerdì la Borsa sarà chiusa e tecnicamente parlando non potrebbe esistere momento migliore per lanciare un’offerta di questo tipo. A prescindere da quella che sarà l’Opa che tutti  si aspettano che arrivi, una cosa appare certa anche ai neofiti: la famiglia Benetton dà l’impressione di essere intenzionata a proteggere il controllo di Atlantia e provvedere a un ritiro della società dalle quotazioni di Piazza Affari.

Analizzando la situazione è abbastanza semplice notare come Edizione, la holding dei Benetton che ha attualmente il 33,1% della società sopracitata ha già diversi alleati sui quali può contare. Primo tra tutti il fondo Blackstone, il quale ha una certa dimestichezza con Atlantia, essendo parte della cordata che ha rilevato Aspi, in pratica Autostrade per l’Italia e che il 5 maggio prossimo metterà materialmente sul tavolo gli 8 miliardi dell’operazione. Insieme a Blackstone quasi sicura anche la partecipazione, sebbene non vi sia ancora nessun annuncio ufficiale, anche il fondo di Singapore Gic con un capitale della società pari all’8,29% e Fondazione Crt, che ne possiede  il 4,5%.

Una newco tra le possibilità da esplorare

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In teoria si parlerebbe di una newco nella quale entrerebbero Benetton, Fondazione Crt e Gic che avrebbe la maggioranza di Atlantia passando al 51% dall’attuale totale pari al 46% con Blackstone come socio di minoranza. Il successo dell’Opa dovrebbe essere condizionato al raggiungimento del 90% per poi muoversi al ritiro dalla Borsa. Una mossa che si renderebbe necessaria per evitare che finisca nelle mani di altri fondi private equity che hanno mostrato interesse come Gip, già azionista di Italo e Brookfield, attualmente socio di Abertis nella rete autostradale del Brasile che possono contare su Florentino Perez, che possiede il 49,9% di Abertis attraverso Acs.

Girano però voci anche di un possibile riavvicinamento di ogni parte chiamata in causa con i Benetton che manterrebbero i propri diritti di governance e la gestione italiana di alcune infrastrutture come Aeroporti di Roma dove il Governo ha la possibilità di “bloccare” l’operazione attraverso l’uso del Golden Power.

Va sottolineato, al momento si parla di ipotesi senza un ufficiale riscontro. Nessun consiglio di amministrazione è stato fissato, quindi non resta che vedere cosa accadrà nelle prossime ore, se davvero i Benetton hanno deciso di giocare d’anticipo.

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