Tassi minimi storici per i Bot a sei mesi

botIl Tesoro ha collocato gli 8 miliardi di euro di Bot a sei mesi che erano stati messi all’asta in data odierna, a fronte di una domanda pari a oltre 11 miliardi di euro (1,4 volte l’offerta). Alla buona notizia del mantenimento del forte appeal dei titoli di Stato italiani si aggiunga l’altrettanto buona novella rappresentata dalla ulteriore flessione dei tassi di interesse di remunerazione, oramai ai livelli minimi storici dello 0,503 per cento.

Per un confronto su base ravvicinata temporale, si pensi che appena un mese fa i tassi di interesse di riferimento per i Bot a sei mesi erano pari allo 0,831 per cento, e come il calo ripido della remunerazione sui titoli del Tesoro sia un sostanzia riconoscimento alla volontà dei mercati di “guardare avanti”, nonostante l’incertezza politica che ha condizionato le ultime settimane (qui invece il nostro ultimo approfondimento sui Btp Italia di aprile 2013).

La giornata odierna si è inoltre caratterizzata per una ricca serie di notizie. “Sul fronte della crisi” – ricordava in proposito un focus del quotidiano La Stampa – “un rapporto della Bce sull’accesso alla finanza da parte delle pmi nel periodo ottobre 2012-marzo 2013 evidenzia come la fine del tunnel sia ancora lontana. Questo perché le piccole e medie imprese italiane, insieme a quelle spagnole, greche e portoghesi sono le peggiori dell’area euro per quanto riguarda il deterioramento degli utili e del fatturato. Secondo la Bce le pmi italiane «hanno contribuito più di tutte all’aumento delle richieste di prestiti bancari e all’aumento degli scoperti», mentre le imprese tedesche hanno registrato un calo della domanda di prestiti e sono rimaste invariate riguardo agli scoperti. Secondo la Bce il credit crunch nei paesi dell’Eurozona è in restringimento”.

Dall’altra parte dell’Oceano il Dipartimento del Commercio americano ha comunicato che nel primo trimestre l’economia americana è cresciuta del 2,5 per cento, per un livello inferiore al 3 per cento atteso dagli analisti. In calo del 5,3 per cento il reddito disponibile, oramai ai minimi dal terzo trimestre 2009.

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