Investire in mercati emergenti a caccia di dividendi

Sul fronte dell’equity i mercati azionari dei paesi emergenti potrebbero essere una buona opportunità nei prossimi mesi ma a patto di effettuare un’accurata selezione dei paesi, dei comparti e delle società. Una nuova frontiera dell’investimento in mercati emergenti può essere la scelta di aziende dalle buone prospettive con elevato dividendo. Secondo gli analisti finanziari di Newton Investment Management, società di gestione del risparmio del gruppo Bny Mellon, l’idea di ricercare aziende ad alto dividendo può essere una buona soluzione per puntare su questi mercati.

Sophia Wihtbread, money manager per l’azionario dei paesi emergenti per Newton, ritiene che i paesi che offrono le più interessanti opportunità di investimento sono attualmente Messico, Thailandia, Sudafrica, Malaysia, Cile e Filippine. In un’intervista rilasciata a Borsa&Finanza, l’esperto punta molto sul Messico dove “l’inflazione legata all’andamento dei salari è molto più bassa che in altri mercati emergenti”. In Sudafrica, invece, il gestore punta sul settore di consumi, dell’healthcare e delle telecomunicazioni. Secondo Wihtbread anche l’azionario delle Filippine gode di bupn appeal.

Sulla borsa di Manila c’è grande fermento in questa fase, con numerose società in forte crescita ma soprattutto con numerose Ipo. Alla Newton preferiscono, invece, restare alla alrga dai mercati un po’ meno emergenti come la Russia o i paesi dell’est Europa, che sono molto legati all’andamento della crisi dei debiti sovrani europei. Al gestore non piace la Russia, in quanto troppo legata alle sorti del greggio e considerato un paese con scarsa cultura del pagamento dei dividendi. L’esperto sottolinea che la strategia di Newton è quella di investire in azioni che staccano cedole, in quanto permettono anche di capire quali aziende riescono effettivamente a generare utili.

Secondo il money manager il dividendo aiuta a diminuire la volatilità di un portfolio azionario e “disciplina l’allocazione del capitale”. Al gestore piacciono molto i mercati emergenti perché presentano una popolazione giovane e dinamica. Ciò permette di prevedere tassi di crescita più elevati in futuro. Secondo Newton Investment Management il peso dei mercati emergenti nell’indice globale Ftse World salirà ancora dal 23,4% del 2011.

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