Investimento in bond di paesi emergenti sconsigliato da M&G

Quasi sempre i money manager delle principali case di investimento internazionali hanno opinioni molto simili sugli asset di investimento più promettenti e quelli invece da evitare in un’ottica di bilanciamaneto delle scelte di portfolio. Tuttavia, c’è chi va in controtendenza come ad esempio alla M&G. In particolare, se l’investimento in bond di paesi emergenti piace alla maggior parte dei gestori internazionali, il fondo M&G global macro bond va nella direzione diametralmente opposta. Il fondo è gestito da Jim Leaviss, che ha ottenuto anche il riconoscimento delle cinque stelle Mornigstar.

Franklin Templeton consiglia di investire sul Sudafrica

La casa di investimenti Franklin Templeton ritiene che il continente africano sia ancora molto trascurato dai grandi investitori mondiali, anche se già oggi ci sono ottime opportunità da sfruttare in diversi paesi. Tuttavia, secondo Franklin Templeton la perla del continente resta il Sudafrica, che di recente ha affrontato numerose sfide ma è ormai pronto a mettersi alle spalle la congiuntura economica sfavorevole. Il Sudafrica è la maggiore economia africana e viene fatta rientrare nell’acronimo BRICS, insieme a paesi del calibro di Brasile, Russia, India e Cina.

Investire in mercati emergenti a caccia di dividendi

Sul fronte dell’equity i mercati azionari dei paesi emergenti potrebbero essere una buona opportunità nei prossimi mesi ma a patto di effettuare un’accurata selezione dei paesi, dei comparti e delle società. Una nuova frontiera dell’investimento in mercati emergenti può essere la scelta di aziende dalle buone prospettive con elevato dividendo. Secondo gli analisti finanziari di Newton Investment Management, società di gestione del risparmio del gruppo Bny Mellon, l’idea di ricercare aziende ad alto dividendo può essere una buona soluzione per puntare su questi mercati.

Investire nei paesi emergenti nel secondo semestre 2012

Il rallentamento dell’economia mondiale risente molto della crisi nelle economie mature, che ormai crescono a ritmi davvero molto bassi se confrontati con quello dei paesi emergenti. Tuttavia, anche questa categoria sembra stia riscontrando problemi, dovuti per lo più al calo dell’export e al clima di minore fiducia presente oggi sui mercati internazionali. La crisi del debito in Europa e il rallentamento in corso negli Stati Uniti stanno avendo ripercussioni anche sui paesi ad alta crescita, in particolare i cosiddetti BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica).