A2A: dividendo 2010 ordinario e straordinario

Il Gruppo A2A, quotato in Borsa a Piazza Affari, ha annunciato, a valere sul bilancio 2010, l’erogazione di un dividendo ordinario e di un dividendo straordinario, quindi non ricorrente, tenendo conto dei risultati legati alla cessione delle partecipazioni non strategiche. Nel dettaglio, in accordo con quanto proposto dal Consiglio di Amministrazione di A2A all’Assemblea degli Azionisti, il dividendo ordinario ammonta a 0,060 euro per azione, corrispondente ad un pay out pari all’incirca al 60%. Al riguardo A2A con un comunicato ufficiale ha reso noto che la società intende mantenere la percentuale di pay out del 60% anche per i prossimi esercizi di Bilancio. Intanto, previa approvazione da parte dell’Assemblea degli Azionisti, A2A distribuirà il dividendo ordinario il 23 giugno con data stacco fissata al 20 giugno del 2011. Il dividendo straordinario, quindi aggiuntivo, ammonta a 0,036 euro per azione ordinaria che, allo stesso modo previa approvazione, sarà distribuito agli azionisti in data 24 novembre con stacco cedola fissato al 21 novembre del 2011.

Intanto il 2010 è stato archiviato da A2A con un balzo dei ricavi consolidati, anno su anno, del 12% oltre i 6 miliardi di euro a fronte di un margine operativo lordo in ascesa del 2% a 1,04 miliardi di euro. L’utile netto, a 308 milioni di euro, ha messo in evidenza A2A con un comunicato ufficiale, è aumentato di ben 228 milioni di euro, anno su anno, nonostante un effetto negativo per 130 milioni di euro circa legato alla partecipazione in Edison; inoltre, l’indebitamento finanziario netto della società è sceso di ben 751 milioni di euro.

Per quel che riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, a fronte di dati 2010 che hanno dimostrato la bontà delle scelte di diversificazione settoriale, A2A intende proseguire con il percorso di razionalizzazione delle proprie attività al fine di poter cogliere al meglio gli eventuali segnali di ripresa del mercato. Questo perché, afferma la società, “i segnali provenienti dai primi mesi di gestione del 2011 confermano come la situazione di crisi del settore energetico in Italia sia ben lontana dal trovare una soluzione“.

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