Il Brasile impone una tassa del 6% sui bond internazionali

Il presidente brasiliano Dilma Rousseff ha deciso di inasprire l’imposizione fiscale relativa alle vendite di obbligazioni estere effettuate nel proprio paese: la nazione sudamericana è infatti solita applicare un’aliquota del 6% sulle cessioni di bond e prestiti internazionali, in particolare quelli che presentano una scadenza media superiore ai 360 giorni. Le compagnie coinvolte da tale disciplina hanno già provveduto a pagare il 5,38% in tal senso, ma i tributi non avevano finora ragione di esistere quando si trattava di operazioni che eccedevano i tre mesi. Secondo gran parte degli analisti e degli economisti del paese, la misura è volta a contenere il più possibile i prestiti stranieri, anche perché vi sono ingenti flussi di cassa dalle compagnie e dalle banche, i quali spiegano in parte il motivo per cui la banca centrale sta cercando di evitare a tutti i costi l’apprezzamento del real, la moneta locale.


Proprio il real brasliano è riuscito finora a cancellare le perdite precedenti, crescendo di 0,4 punti percentuali nei confronti del dollaro: i rendimenti relativi al mercato dei futures sono stati interessanti, mentre il contratto in scadenza a gennaio del 2013 è cresciuto di cinque punti base presso la Borsa di San Paolo. L’accresciuta tassa sui bond stranieri dovrebbe quindi agevolare un ulteriore apprezzamento valutario nel breve termine, mentre lo stesso discorso potrebbe non valere per il medio termine. L’inflazione interna ha accelerato a un ritmo del 6,13%, toccando il maggior livello degli ultimi due anni e mezzo.

Il governo carioca ha triplicato inoltre la tassa relativa agli acquisti di reddito fisso da parte degli investitori esteri; la banca centrale si è invece interessata maggiormente al mercato over-the-counter, con acquisti pari a 18,8 miliardi di dollari, un vero e proprio record. Il tasso di interesse brasiliano, tra l’altro, è il più alto del gruppo finanziario del G20, la nuova disciplina tributaria dei bond potrebbe cambiare le carte in tavola.

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